Venti

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Primavera 2013.

Per quanto a Derek manca da morire, rispetta la volontà di Stiles e non lo cerca più. I preparativi per il matrimonio gli fanno venire la nausea, ma ormai non può evitarli. Non può evitare discorsi sui colori delle tovaglie o sullo stile delle partecipazioni e nemmeno quelli su chi invitare. Ha litigato anche con Laura: lei aveva già capito tutto e ha tentato in tutti i modi di fargli cambiare idea, ma senza riuscirci. Alla fine gli ha detto che, anche se non approvava e odiava Kate, gli sarebbe restata vicino.

In tutti quei mesi in cui non ha visto né sentito Stiles ha capito quanto anche i suoi sentimenti verso quel ragazzino siano sinceri e profondi. Talmente profondi da decidere di lasciarlo andare e dargli la possibilità di trovare qualcuno che possa amarlo alla luce del sole. Per quello non ha mai cercato di contattarlo. 

È la sera del suo addio al celibato e i suoi compagni di squadra gli hanno organizzato una festa nel night più in della città. Eppure Derek vorrebbe essere ovunque tranne che li. Resiste per ben due ore prima di sentire la necessità di uscire a prendere aria. Ha bevuto, ma non abbastanza per trovare attraenti quelle spogliarelliste maggiorate che gli si strusciano addosso e gli ammiccano. Esce dall’uscita secondaria del locale e va a sbattere su qualcuno che cade per terra. Derek lo aiuta subito ad alzarsi sperando non si sia fatto male e... “Stiles?” mormora sorpreso.

Stiles lo guarda prima stupito e poi, una volta capito da dove è uscito, ferito. Si volta per andarsene, senza nemmeno salutarlo, ma Derek lo blocca per un polso. “Resta con me stanotte” gli chiede quasi come una supplica.

Stiles abbassa lo sguardo. “Non puoi chiedermi questo, non dopo quello che ti ho confessato.”

“So di essere un fottuto egoista, ma ti prego, solo per questa notte, fai ancora l’amore con me.”

E Stiles lo odia per quello che gli sta chiedendo e per le parole che sta usando, parole che gli squarciano lo stomaco, ma poi vede gli occhi colmi di disperazione di Derek e cede, ancora una volta. “Solo per questa notte” mormora, poi aggiunge “Prendilo come il mio regalo di nozze.”

Derek si aspettava una frecciatina, è pur sempre il solito ragazzino sarcastico, ma sorvola, ha solo bisogno di stare con lui. “Aspettami qua. Vado a prendere la macchina.”

Stiles fa un piccolo cenno con la testa e Derek va al parcheggio, non avvisa neppure i ragazzi, tanto saranno così ubriachi da non accorgersi della sua mancanza. Carica Stiles nella macchina e guida fino al loro Motel. Entrano nella solita camera e Derek, dopo aver sbattuto la porta, prende Stiles per il collo della maglia e lo stringe a sé, come un disperato, cominciando a baciarlo come se ne avesse bisogno per vivere. E forse un po' è cosi, gli dice una voce che somiglia tanto a quella arrabbiata di sua sorella. Gli strappa letteralmente i vestiti di dosso e lo morde, lo graffia e gli lascia marchi ben visibili. Stiles sembra creta nelle sue mani, si lascia stendere sul letto, ha gli occhi socchiusi e lucidi e Derek riesce a partorire un solo pensiero. “Mio” e glielo soffia sulla pelle, ad ogni segno che gli lascia, ad ogni bacio. 

Quando il ragazzo è completamente nudo, non può fare a meno di dirgli “Sei bellissimo.”

Stiles quasi freme quando comincia a prepararlo; Derek sente il suo corpo tremare, poi si accorge che anche il proprio sta avendo la stessa reazione. Stiles è stretto come sempre, forse un po' di più, e Derek gli sussurra rassicurazioni. “Sei la cosa più preziosa che ho” e aggiunge un dito. “Mi sei mancato ogni minuto” e lo bacia sulla fronte.

Stiles non riesce a pensare. Tutte quelle parole lo stanno facendo sentire stordito, si sente come se stesse vivendo un vita non sua, tutto quello non può essere vero.

Derek perde il conto di tutte le volte in cui si avvicina all'orecchio di quel ragazzo e gli chiede scusa. 

Stiles si sente pronto, vuole Derek dentro di sé e non ha nemmeno bisogno di chiederglielo, gli basta uno sguardo. Il più grande si posiziona meglio tra le sue gambe, senza staccare un attimo gli occhi dai suoi e appena sprofonda in lui sente ogni tassello andare ad suo posto. Se sente giusto, accettato, si sente amato dalle mani di Stiles che lo accarezzano piano. “Ti amo” mormora spingendo in lui per l’ultima volta.

A Stiles manca il fiato e si aggrappa al collo di Derek con tutte le sue forze come per non lasciarlo più andare via. Derek si muove lentamente cercando di far durare quel momento in più possibile. Entrambi non ce la fanno più, ma nessuno dei due fa qualcosa per accelerare i movimenti, le spinte. Si muove dentro al corpo del suo ragazzino, Derek, per ore o forse sono solo pochi minuti prima di essere colto alla sprovvista dall’orgasmo. Sente il suo petto bagnarsi segno che anche Stiles è venuto e si accascia su di lui nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.

“È vero?” chiede Stiles con voce spezzata.

“Cosa?” gli chiede strofinando il naso sulla sua pelle e cercando di imprimersi il suo odore nella testa, addosso, ovunque.

“Che mi ami. Hai detto che mi ami.”

Stiles sembra chiederglielo come un bambino, come se gli stesse chiedendo se è vero che Babbo Natale esiste. “Si, ti amo” glielo ridice baciandogli una guancia arrossata e sudata, sentendo il cuore di Stiles battere freneticamente contro il suo petto.

“Perché non me l’hai detto prima?”

E Derek decide di aprirsi fino alla fine. “Perché non potrò mai darti quello che meriti. Sono egoista, ma non fino a questo punto e tu sei una persona fantastica, non come me.”

Stiles gli si stringe addosso con tutto il corpo, se non fosse un momento così drammatico, Derek gli darebbe del koala. “Non sposarla. Resta con me. Mi va bene rimanere nell’ombra, ma non sposarla” gli dice disperato, con le lacrime nella voce.

“Mi dispiace. Non posso.”

“Sei solo un vigliacco” gli urla Stiles per poi spostarlo ed alzarsi velocemente.

Si riveste e se ne va senza voltarsi, non riuscirebbe a sbattere la porta se lo facesse.

“Perdonami” sussurra Derek sentendo la porta sbattere prima di lasciarsi andare ad un pianto liberatorio.

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