– 19 marzo 1857.
«Che stai dicendo, Seokjin?» ripeté per l'ennesima volta Taehyung, portandosi i capelli tra le mani.
«Cazzo Taehyung, l'ha detto ormai cento volte! Basta chiederlo!» si intromise Jeongguk, prendendolo per le spalle, «lo ha amazzato, ha ammazzato Yoongi, accidenti!»
«Moccioso, senti, com'è che questa storia ti sta tanto a cuore?» sbottò Seokjin, il quale sembrava l'unico ad essere tranquillo in una situazione così complessa.
Jeongguk lo fulminò con lo sguardo: se avesse potuto lo avrebbe addirittura incenerito.
I due fratelli poterono notare il lasso di tempo per cui stette a guardare in modo minaccioso. Successivamente si avvicinò a lui e lo prese per il colletto della camicia.
Strinse i denti e lo avvicinò al suo volto, poi chiese retorico: «Perché mi sta a cuore?» strinse nel pugno la stoffa, «perché?» domandò ancora.
Fece una lunga pausa, chiudendo gli occhi. «Perché, dopo dieci anni, potevo passare una serata con il mio migliore amico, senza averti tra le palle!» rispose, alzando la voce.
Poi rise sarcastico e aggiunse: «Eppure lo sei! Sei tra le palle! Ancora una volta!» sbraitò, e stava quasi per tirargli un pugno in faccia quando Taehyung lo tirò indietro.
«Calmo... calmo...» gli circondò d'istinto la vita, e questo dettaglio non poté sfuggire agli occhi di Seokjin che, dal canto suo, ghignò: aveva sempre considerato il loro rapporto davvero strano.
Erano troppo vicini per essere dei semplici amici, e questo lo aveva sempre sospettato.
Ma adesso, con quel gesto, sentì di aver avuto la conferma che quei due non erano affatto amici.
«Dio, ma guardatevi...» mormorò, «siete patetici.»
I due si guardarono straniti, non capendo a cosa si riferisse l'altro.
«Taehyung, questo qui è un manipolatore, proprio come Yoongi. Guarda cosa ti ha fatto...» gli mostrò che gli aveva cinto la vita con un braccio.
«Non ammalarti di questa strana cosa, Taehyung. Guarda che-»
«Seokjin...» lo richiamò stufo il fratello minore, «penso proprio che tu debba farti gli affari tuoi. Quello malato, in tutto ciò, sei tu!» disse, «devi smetterla di venire nella mia casa come se fosse una chiesa e come se io fossi un prete che ti assolve dai tuoi peccati. È la seconda volta che succede, non posso aiutarti» continuò: suo fratello poteva metterlo in seri guai, stavolta.
«La seconda volta?» chiese confuso Jeongguk, che era ignaro di tutto ciò che era accaduto in dieci anni, e Taehyung annuì soltanto: gli avrebbe spiegato dopo.
«E a chi dovrei chiedere aiuto, sentiamo?» sbottò Seokjin, alzandosi in piedi.
«Alla polizia, Seokjin» rispose Taehyung, mentre Jeongguk lo scrutava serio con le braccia incrociate.
Seokjin rise rumorosamente, inquietando i due nella stanza.
«Io e te non siamo mai andati d'accordo» disse Taehyung, facendolo smettere di ridere, «vieni da me per farti sistemare i guai che combini perché Namjoon ti ha proibito di andare a casa sua!» urlò, stringendo i pugni.
«Sei solo un ipocrita, Seokjin. Stavi sfasciando la famiglia di tuo fratello a causa dei tuoi problemi con l'alcol! Sua moglie era infastidita dalla tua presenza morbosa e continua! Il loro matrimonio stava per finire per colpa tua. Solo e soltanto colpa tua!» gli puntò contro il dito, accusandolo.
«Te ne devi andare da casa mia. Non permetterò di arrivare a impazzire perché sei la pecora nera della famiglia!» continuò.
«La pecora nera? Ma che dici?»
«Sì, la pecora nera! Persino alla mia festa di compleanno! Sei sempre pronto a far spegnere il sorriso altrui! Per tutta l'infanzia e l'adolescenza non hai fatto che dire che era Jeongguk la pecora nera, lo zingaro, quello che non aveva il nostro stesso sangue trattandolo come inferiore, istigandolo a picchiarti sperando che la colpa ricadesse solo su di lui perché non era davvero un Kim!» i suoi occhi trasmettevano l'odio totale che provava nei suoi confronti, «la verità è che se avessi saputo che facevi così schifo, avrei chiesto a papà di prendere lui e abbandonare te, ipocrita» per poco non gli sputava addosso, ma decise di finirla lì.
Seokjin era troppo ubriaco e stanco per poter reggere il suo discorso e rispondergli a tono.
E poi, a dirla tutta, Taehyung non aveva detto il falso: in ogni caso, Seokjin non avrebbe saputo cosa rispondergli.
Si alzò in silenzio e si avviò verso la porta principale, sbattendola violentemente quando uscì.
«Bastardo...» mormorò, poi si buttò a peso morto su una sedia.
Jeongguk era stupito, e anche i domestici che avevano sentito tutti lo erano.
Una persona col cuore buono come quello di Taehyung che diceva quelle parole dure non andava sottovalutato: era arrivato al culmine, e Jeongguk lo aveva capito pur non conoscendo i fatti che precedevano quell'accaduto.
«Tae...» lo richiamò quest'ultimo, «andiamo a dormire» disse, carezzandogli una guancia, ma l'altro scosse la testa.
«Come no?» chiese confuso, «hai ancora fame? Vuoi mangiare prima e poi andare a letto?»
«No, Jeongguk, no. Mi si è chiuso lo stomaco» sospirò, stanco, «c'è un'unica cosa che voglio fare adesso» disse, alzandosi in piedi stando alla sua stessa altezza.
Lo guardò serio negli occhi, e ora Jeongguk riusciva a leggere la determinazione nei suoi occhi nocciola, ma non aveva capito cosa volesse fare se non andare a letto.
«Voglio andare da Namjoon» disse, «lo so che lo disturberò, ma è l'unico modo per eliminare Seokjin dalle nostre vite, una volta per tutte» sancì, e Jeongguk obbedì con un cenno del capo.
«Jimin!» chiamò il domestico, che accorse subito.
«Per favore, Jimin, puoi sparecchiare la tavola? Questa faccenda mi ha tolto l'appetito. Porgi le mie scuse ad Haeun. Per favore, dille di controllare Seoyun» era davvero dispiaciuto di non aver terminato l'ottima cena che Haeun aveva preparato per i due.
«Certo, non si preoccupi» sorrise Jimin, ma il padrone lo fermò prima che potesse andarsene. «Un'altra cosa...» parlò ancora, catturando la sua attenzione, «Di' a Doyun di preparare la carrozza, dovrà accompagnarci da Namjoon a risolvere ciò che è successo, torneremo non appena avremo finito» e, terminato il discorso, si avviarono.
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CUORI IN BURRASCA // KOOKV (#Wattys2020)
FanfictionNella Corea del sud del 1837, il nobile capofamiglia Kim Junyong prende con sé Jeongguk, un bambino solo e malridotto che incontra lungo la strada di ritorno a casa. La sua intenzione di regalargli un posto dove stare non aggrada la sua famiglia, la...