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Ella si svegliò con l'odore di grasso ed il suono della teiera. Si stropicciò gli occhi e toccò il posto accanto a lei, ma la sua mano toccò il vuoto. Il letto, però, era ancora caldo, quindi Niall non doveva essersi alzato da troppo tempo.

Camminò nella loro cucina pettinandosi i capelli e lasciando libero uno sbadiglio.

"Che odore. A cosa devo il piacere di questa meravigliosa colazione?" Disse mettendo le braccia attorno alla vita di Niall senza stringere troppo mentre stava sulle punte e guardava i suoi movimenti attenti.

Lui le baciò la guancia e sorrise ruotando la frittura che era in quel momento nella padella.

"Non posso solo farti la colazione senza aver fatto qualcosa di sbagliato?"

Ed Ella sapeva che avesse fatto qualcosa di sbagliato, perché Niall non si alzava mai prima delle otto e raramente le preparava la colazione. Quando lo faceva, era il suo modo di dire scusa, ho mandato tutto a puttane, per favore perdonami, ti ho fatto la colazione. E, solitamente, funzionava, perché Ella era sempre dell'umore giusto per il cibo.

"Niall James Horan, cosa diamine hai fatto?" Disse togliendo le mani dalla sua vita ed incrociandole al petto. Lui spense il fornello e mise la colazione sul tavolo versandole silenziosamente una tazza di tè prima di girarsi ed andare lentamente verso di lei.

Aveva questo sorriso agitato in viso che stava facendo diventare nervosa Ella. Una quantità di pensieri terribili le attraversò la mente mentre guardava Niall camminare tranquillamente verso di lei.
Niall avvolse le braccia attorno alla sua vita e la tirò più vicina. Riusciva a sentire il suo debole tremore dietro la schiena ma, per il momento, lo mise da parte.

"Potrei aver lavato i tuoi bianchi con i colorati." Disse così veloce che Ella quasi non capì.
Quando alla fine capì cosa stesse dicendo, lasciò uscire una risata di cuore, perché beh, era la cosa più ridicola che avesse mai sentito.
Si era prodigato per farle la colazione ed il tè e tutto quello che aveva fatto era far diventare alcuni dei suoi vestiti rosa.

Non poteva importarle meno di come sembrasse, ma il fatto che Niall si fosse dato così tanto da fare per questo era quasi comico.

"Non mi importa, sciocco, pensavo avessi dimenticato di prendere le medicine o qualcosa del genere, ma grazie lo stesso per la colazione. La apprezzo." Gli lasciò un bacio sulla guancia e si affrettò ad uscire dalle sue braccia per andare verso il tavolo, sperando che il cibo fosse ancora caldo. Sentì un sospiro di sollievo mentre Niall si sedeva sulla sedia alla sua destra.

Stettero in silenzio per un po', Niall guardava Ella mangiare ed Ella ascoltava il respiro di Niall.
Ella si ricordò che fosse sabato ed il sabato erano i giorni in ospedale, per Niall. Aveva paura di questo appuntamento, perché era il primo del mese a cui sarebbero dovuti andare, ma sapeva che per lui fosse peggio.

L'ospedale gli ricordava che qualcosa non andasse con il suo corpo e che lui non poteva farci nulla.

"Sai cos'è oggi, vero Ni?" Disse mettendo il piatto nel lavello e tornando verso il tavolo.
Niall sospirò e le afferrò la vita tirandola sulle sue gambe e seppellendo il viso nell'incavo del suo collo.

"Sì." Sembrava così devastato che Ella quasi mandò tutto a rotoli, ma sapeva che l'unico modo per aiutarlo era di tenere nota dei progressi.

Ella sentì il tremore peggiorare come faceva sempre quando lui fosse stressato per alcune cose.
Praticamente sentiva il battito del suo cuore attraverso il sottile materiale della sua maglietta.
Le faceva male vederlo così, perché sapeva di non poter far nulla al riguardo. Il massimo che poteva fare era stargli accanto.

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