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Niall si svegliò col dolce respiro di Ella accanto.
Sentiva le mani contrarsi mentre stavano sulle spalle di lei. Era sorpreso di non averla ancora svegliata, ma poi pensò che Ella ci fosse abituata.

Guardò il modo in cui i suoi capelli marroni cadevano disordinatamente sul suo viso e come i suoi occhi si contraessero leggermente come se stesse facendo un vivido sogno. Amava la ragazza davanti a lui e ringraziava il Signore che anche lei lo amasse.

Sentì un respiro più corto e la guardò per vederla con gli occhi aperti. Lei aggrottò la fronte cercando di ricordare dove fosse prima di guardare Niall e sorridere. Era una specie di abitudine allungarsi verso di lui il secondo in cui si svegliava e lui avrebbe mentito se avesse detto che non lo adorava.

"Buongiorno, Niall." Disse con voce assonnata.
Lui si sentiva abbastanza audace quella mattina, così le lasciò un bacio sulla testa e le sussurrò nell'orecchio.

"Buongiorno, amore, sembra che tu abbia dormito bene. Sembri davvero disordinata."

Uscì velocemente dal letto proprio quando la mano di lei entrò in contatto con la sua schiena nuda.

"Idiota." Borbottò lei uscendo dal letto, afferrando la sua asciugamano ed oltrepassandolo per andare verso il bagno.

"Oh andiamo, Ella, sai che stavo scherzando." Disse affrettandosi a seguirla nel bagno.
Lei aggrottò la fronte giocosamente ed afferrò lo spazzolino spremendoci il dentifricio sopra e spingendolo grossolanamente nella sua bocca.

Niall rise e giocò con i capelli di lei mentre terminò.
Lei si girò e gli mise le braccia attorno al collo spostando la testa di lato e fissandolo.
Lo faceva ogni tanto.

Niall pensava che fosse perché aveva questo pensiero, nel retro della sua mente, per il quale Niall, un giorno, l'avrebbe lasciata, quindi cercava di ricordare ogni dettaglio del suo viso.
E l'unica ragione per la quale lui lo pensava era perché si svegliava nel bel mezzo della notte e la sentiva mormorare cose senza senso sullo stare da sola.

Le lasciò completare il processo.
Gli toccò le lentiggini che gli coprivano leggermente il naso prima di muovere le punte delle dita verso le piccole rughe ai lati degli occhi.
Poi giunse sulla sua fronte dove la sua ricrescita cominciava e disegnò il contorno dell'attaccatura dei suoi capelli.
Tracciò la pienezza delle sue labbra rosa e toccò ogni singolo neo che aveva sul viso.
Alla fine posò un bacio sulle sue labbra prima di uscire dal suo abbraccio per iniziare a spogliarsi.

"Ti dispiace se mi unisco?" Disse Niall ghignando mentre lei si toglieva la maglia restando con il reggiseno ed un paio di pantaloncini.
Fece questa specie di risatina sarcastica prima di guardarlo e scuotere la testa.

"Beh, vedi, vorrei dire di sì, ma quel piccolo commento che hai fatto a letto ti ha fregato." Aveva questo sguardo scherzoso e sadico mentre lo spinse dal petto fuori dal bagno e verso il corridoio.

"Non è giusto, Ella!" Si lamentò lui mentre sentì la doccia avviarsi.

"È completamente giusto, Niall!" Urlò lei in risposta.

Niall scosse la testa ed entrò in salotto mettendosi sul divano. Accese la televisione per distrarsi mentre Ella era via. Andò ad afferrare il telecomando e fu allora che lo sentì.

C'era questa rigidità nella sua gamba che gli procurava un grande dolore.
Aveva già avuto problemi con il ginocchio, prima, ma stavolta era diverso.

Era come se qualcuno prendesse delle barre di acciaio e gliele infilasse nelle ginocchia ogni volta che provava a muoverle. Era in una posizione strana, al momento, ma aveva troppa paura per muoversi: una gamba era completamente sul divano, l'altra era sul pavimento. E fu allora che si fece sentire lo stress.

Avrebbe aspettato Ella che uscisse così da calmarlo, ma, per ora, poteva sentire solo il battito del suo cuore e vedere il violento tremore delle sue braccia.
Era l'unica cosa sulla quale potesse focalizzarsi in quel momento, ed era un inferno per lui.

***

Niall sentì la doccia spegnersi e pregò che Ella non ci mettesse un'eternità come al solito.
Nemmeno due minuti dopo, sentì la porta del bagno aprirsi ed il dolce odore del suo shampoo.

Voleva mettersi meglio sul divano, ma il forte dolore si mostrò e divenne un dolore sordo ma ormai era già andato molto oltre.

"Hey, El." Urlò, spaventato che la sua voce facesse notare quanto impaurito fosse.
"Ti dispiacerebbe venire qui un secondo?"

"Sono stata via per quindici minuti, in che tipo di guai sei riuscito a cacciarti, Niall?" Disse scherzosamente uscendo in un paio di leggings ed una delle magliette di Niall dei Religion.
Mise da parte il dolore per un attimo ed osservò la sua bellezza prima che venisse riportato alla realtà da un altro dolore secco.

Respirò piano avendo paura che Ella ne avrebbe fatto un grande affare, ma seppe di non esserci riuscito quando le sopracciglia di lei si aggrottarono.

"Cosa c'è che non va, Ni?" Disse andando lentamente verso di lui. La voce era calma e, se non fosse stato lui, avrebbe pensato che fosse solo curiosa, ma lui conosceva Ella meglio di quanto facesse sua madre.

Era così calma più per la sua sicurezza che per altro.
Niall sapeva che non mostrava che fosse preoccupata perché dopo avrebbe causato una discussione, quindi Ella si inginocchiò davanti a lui sbattè gli occhi, le sue ciglia fluttuarono sui suoi zigomi.

"Le mie gambe, si sono irrigidite." Fu tutto quello che disse Niall con un'alzata di spalle.
Ella sorrise e lasciò piccoli baci su ciascuna delle sue palpebre chiuse verso il cielo.
Si alzò e mosse lentamente le gambe di lui così che ora fossero sulle sue.

Accarezzò lentamente, con le dita, le sue gambe lasciando una traccia bollente con la sua scia.

"Quali erano i tuoi primi pensieri di me quel giorno alla caffetteria?" Ella parlò nel silenzio del loro appartamento.

"Cosa?" Niall era confuso sul perché stesse facendo questa domanda mentre le sue dita picchiettavano sulle sue ginocchia quasi andando a ritmo.

"Dimmi solo cosa pensavi di me." Disse con tono mezzo divertito e mezzo infastidito.
Niall sospirò e si mise le mani sugli occhi bloccando la luce del sole che si diffondeva nella stanza.

"Ho pensato che tu fossi assolutamente pazza." Iniziò.
"Sapevi chi fossi, ma hai comunque avuto il coraggio di mettere le mani su di me ed avvicinarti." Rise scherzosamente e la guardò.
Lei aveva gli occhi su di lui ed un leggero sorriso le decorava le labbra.

"Però non eri come le altre ragazze che avevo incontrato. Quel giorno eri con tua madre, lei mi spaventava, ma non sembrava spaventare te."

"Questo è perché ho avuto a che fare con lei per tutta la mia vita." Borbottò Ella.

Niall la guardò giocosamente.
"Mi hai fatto diventare uno stalker quel giorno."

Ella rise e continuò ad accarezzare le sue ginocchia.
Niall non lo aveva notato, ma Ella aveva già fatto sparire tutto il dolore.
Era così brava a distrarlo con storie del passato, perché lui si perdeva sempre quando parlava di questi ricordi. Amava così tanto questa ragazza.

"Grazie." Sussurrò, perché sapeva che lei avesse fatto qualcosa di buono per lui.

"Non dirlo nemmeno." Sussurrò Ella posizionandosi tra le sue braccia ed accoccolandosi al suo petto.

E fu così che restarono per il resto della giornata.
Niall accarezzava i capelli di Ella mentre Ella era aggrappata forte alla sua canottiera con gli occhi chiusi, sollevata dal fatto che, per il momento, lui stesse bene.

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