Il grande giorno - 2

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Sono le 9:55.

Non so dove andare, l'atrio è molto grande e ci sono diverse scrivanie, alcune piene, altre vuote. 

Riesco solo ad intravedere le scale mobili in fondo ad un piccolo corridoio alla destra delle postazioni.

Timida e impacciata come sempre, dopo aver rischiato di inciampare in un grosso tappeto in cui troneggia la scritta 'JEEP', sponsor della squadra, mi avvicino ad una ragazza che ha tutta l'aria di essere molto disponibile.

'E tu saresti?'

Ho molto occhio nell'individuare le persone simpatiche, brava Vittoria.

'Buongiorno anche a te! Sono Vittoria Valenti, sono qua per il tirocinio.'

'Ti sembra che io possa aiutarti?'

'E io cosa ne so? Non sono mai entrata qui dentro e ho provato a chiedere informazioni. Grazie lo stesso Miss simpatia!'

Le mostro un sorriso sarcastico e mi allontano. La biondina sbuffa e mormora qualcosa che non riesco a capire.

Provo così con un ragazzo che ha più o meno la mia età e ci riprovo.

'Ciao, sono Vittoria Valenti. Sono qua per il tirocinio. Posso chiedere a te oppure mi mandi via come ha appena fatto la tua collega molto simpatica?', gli dico, provando a smorzare l'ansia che mi sta consumando.

'Ciao! In realtà ti stavamo aspettando. Il primario del center ti sta aspettando al piano di sopra per spiegarti come funziona qua e come dovrai procedere con le visite.' Mi sorride indicandomi le scale.

Sto per ringraziarlo, quando mi dice:

'Ah, non fare caso a lei. È da due anni che lavora qua e nessun giocatore l'ha ancora notata, e per questo muore di gelosia e invidia appena vede che una ragazza giovane e bella come te inizia a lavorare a contatto con la squadra. Piacere, io sono Andrea. Qualsiasi cosa, sai dove trovarmi.'

'Grazie Andrea, spero che non siano tutte così le ragazze che lavorano qua dentro sennò me ne vado subito!'

'Uh, stai tranquilla. Apparte lei le nostre segretarie non sono più molto giovani...e sono tutte innamorate del nuovo allenatore!'

Mi viene in mente la segretaria dell'università.

'Va bene, allora grazie. Vado al piano di sopra. A dopo!'

'La porta è la prima a sinistra, non puoi sbagliare. A dopo e, in bocca al lupo, VV.'

Sorrido per l'ennesima volta e penso al soprannome che mi ha appena dato questo ragazzo che conosco da si e no 5 minuti.

Ma appena salgo sulle scale tutto nel mio cervello si ferma.

Sami, la mia #vittoria più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora