*Fede's Pov* - goal al 90^

96 7 0
                                    

Oggi non sono passato al JMedical, non ne avevo voglia.

Penso a Vittoria e ai suoi capelli, a quell'aria da santarellina che sparisce non appena le nostre labbra si toccano.

Siamo legati invisibilmente da un filo, ma lei non ne vuole sapere.

Pensa a quel tedesco del cazzo, che di tedesco ha ben poco; sarà anche alto e fisicato, ma chi si crede di essere? E poi, diciamocelo, in confronto a me...

Cos'ha che io non ho?

Controllo il telefono.

Di Vittoria neanche l'ombra.

Apro Instagram.

Cerca: @vittoriavalenti.

Utente non trovato.

Non è possibile...cerchiamola nei seguiti.

*Home del profilo di @fbernardeschi*

Seguiti: @vittoria...

Nessun utente trovato.

Che mi abbia bloccato?

Probabile.

Cazzo, non ho nemmeno il suo numero di telefono; perché mi ostino a scrivere alle ragazze su Instagram?

Cosa faccio?

Corro al JMedical, magari è ancora lì.

Metto le prime cose che trovo nell'armadio, scendo e salgo sulla mia Jeep che Mario mi ha appena riportato dopo un giro in autolavaggio.

Mi dirigo al center e quasi vado a sbattere nella macchina davanti a me; Vittoria è un pensiero fisso nella mia mente che nessuno può portarmi via, perché so che nella realtà qualcuno che me la può portare via c'è, e quel qualcuno gioca fianco a fianco con me, durante le partite.

Mi rendo conto che il mio comportamento non è dei migliori, ma io sono fatto così, cosa posso farci?

Sono sempre stato abituato ad ottenere ciò che volevo ad ogni costo, imbrogliando, ricattando, giocando sporco.

L'unico posto in cui tutto si annulla e sembra andare bene è il campo; calciando e rincorrendo il pallone mi sento libero, è come se il mondo fosse tutto mio.

Intorno a me i miei compagni, non esistono gli avversari, gli arbitri, i tifosi dell'altra squadra. Unico motore del gioco: l'affetto del pubblico, che ti fa sentire importante durante ogni tiro, ogni punizione, ogni goal.

E Vittoria è il rigore guadagnato quando tutto sembra perduto, è il goal al novantesimo, è la vincita dello scudetto dopo una stagione di fatiche e sacrifici.

In amore sono sempre stato un'anima libera; solo ragazze facili, quelle da una sera e via. La maggior parte le conoscevo in discoteca, e me le portavo a letto senza saper nulla di loro. Il mattino dopo? Perfetti sconosciuti.

Il calcio mi ha dato tanto, quando ero alla Fiorentina ho avuto modo di crescere. Alla Juventus mi sono affermato e ho imparato che l'unica cosa che conta è lottare per 90 minuti tutti insieme, vincere ti rende felice e libero.

Ma con Vittoria è diverso.
Non mi sono mai legato sentimentalmente a una ragazza per libera scelta, ma io lei me la immagino un domani accanto a me, sposati, con dei figli. La famiglia perfetta che la domenica va allo stadio; io per giocare e portare a casa uno stipendio a 5 zeri, lei con la mia maglietta a urlare, gioire e piangere in tribuna vip.

Immerso nei miei pensieri, non mi accorgo di essere già arrivato al JMedical.

Parcheggio nel mio posto riservato, su cui troneggia la scritta in vernice bianca 'JMedical, Bernardeschi 33.'

Entro e mi precipito alla prima scrivania libera.

Una chioma bionda spunta dal retro e il sangue mi si gela nelle vene.

Laura.

Cazzo.

'Era ora! Quando pensavi di farti vedere, brutto stronzo? Corri da quella dottoressa da quattro soldi, ormai è tardi per le scuse, Federico.'

'In realtà, Laura, non sono qui per te. Cercavo proprio la dottoressa. C'è?'

'Ma sei serio? Quanto fai schifo. Mi fai credere che io ti interessi, facciamo l'amore, non ti fai più vedere né sentire e adesso cerchi quella stronza? Fottiti Federico.'

'Senti, calmati. Ti avevo avvertita, da te non volevo niente. Non mi piaci, e questo lo sai. Avresti dovuto dirmi subito di no.'

'Stai zitto, stronzo. Ah, Vittroia non c'è.'

'Come l'hai chiamata scusa?'

'Hai capito bene, VITTROIA. Devo urlare per caso?'

Mi trattengo perché è una donna, altrimenti le avrei già tirato un pugno in piena faccia.

Esco dal center e sento la rabbia che mi bolle dentro.

Mi rimane solo una cosa da fare, non credo sia la più giusta ma in questo momento non mi interessa.

Devo andare a casa di Vittoria, subito.

Spazio autrice:

Ciao! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; i pensieri di Berna sono fantastici...
Cosa succederà tra Vittoria, Sami e Federico?
Per scoprirlo continuate a leggere! 💥

Sami, la mia #vittoria più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora