Coraggio

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Non sono mai stata brava a scrivere i miei pensieri.

E infatti, fisso il foglio che ho davanti per circa 10 minuti, poi l'ispirazione si fa viva e inizio.

'Hai ragione, meriti sicuramente delle spiegazioni. Io non amo Federico, anche se, se devo essere sincera fino in fondo, ne sono attratta. Ma il ragazzo che immagino al mio fianco sei tu e, anche se queste parole potranno sembrarti vuote e senza anima, rappresentano la verità. Sono stata ricattata, se cedessi tu potresti perdere il posto in prima squadra e io quello di lavoro. Mi piaci da impazzire e troverò al più presto una maniera per conoscerti e starti accanto. Promesso.'

Piego la carta a metà e mi rendo conto solo ora di essere scoppiata a piangere. Come faccio  a dare la lettera a Sami? Semplice. Lo convoco per una visita urgente.

E se Federico se ne accorge?

Non ho idea di come potrebbe reagire. 

Chissene, sono pur sempre un medico e ho il diritto (anzi il dovere) di visitare i giocatori.

Scendo così da Andrea e gli chiedo di convocare il numero 6 nel mio studio con una certa urgenza.

'Tu mi nascondi troppe cose...'

'Lo so, Andre...ti ho detto che appena potrò ti racconterò tutto, promesso.'

'Ok...tra tre ore va bene? Sami viene qua per ritirare la nuova divisa.'

'Perfetto! Grazie Andre, sei il migliore!'

'Sparisci dalla mia vista prima che cambi idea...'

Mi fiondo sulle scale e gli mando un bacio che fa finta di prendere al volo.

Benissimo, ho tre ore per preparami psicologicamente all'incontro con Sami; devo per forza visitarlo, il primario ha la tabella delle visite e se io non consegno nemmeno un referto la cosa potrebbe sembrare sospetta.

Cosa faccio? Mi maledico per la mia esagerata impulsività, ma poi mi ricordo degli esami aggiuntivi di cui mi aveva parlato Martini.  Oggi proverò a fare un encefalogramma, e non totalmente a caso;  Sami lamenta spesso un leggero mal di testa.

Questo è culo.

Nel mentre decido di mangiare qualcosa (un triste panino che ho preparato stamattina prima di uscire) e aspetto le 15, impaziente.

Metto a posto, leggo alcune mail dell'università, prenoto nuovi esami ed ecco le 15.

Infilo il camice e dopo 5 minuti bussano alla porta.

Aiuto.

Apro e davanti mi ritrovo lui, bello, irresistibile, con un jeans che lo fascia perfettamente e una maglietta bianca che sottolinea ogni linea dei suoi addominali. Penso di sentirmi male ma mi ricompongo immediatamente. Lo invito ad accomodarsi.

'Ciao', mi dice, freddo come un cubetto di ghiaccio.

'Hey, ciao. Scusa se ti ho fatto chiamare con urgenza, ma stamattina ripensavo al tuo frequente mal di testa e ho pensato di approfondire.'

Sono pessima a mentire, e lui se ne accorge.

'Mmh. E caso strano, il giorno dopo in cui ti ho fatto trovare una lettera nella mia cartella.'

Sgamata in pieno. Sono sicuramente bordeaux perché sento le mie guance andare a fuoco.

'Si. Ma posso spiegarti.'

Sami prende le sue cose e fa per andar via, ma riesco a fermarlo per un braccio e il contatto con la sua pelle calda e profumata mi provoca una serie di scintille in tutto il corpo.

'Aspetta.'

Si gira verso di me ma appoggia lo stesso una mano sulla maniglia della porta.

'Tieni.'

Gli consegno la lettera che ho scritto.

'Che cos'è?', mi chiede.

'La risposta alla tua lettera. Non posso scriverti sui social e penso che tu questo lo abbia capito. Spero che tu possa capire anche come sto.' 

Mi guarda, prende la busta e se ne va, senza salutarmi.

Una lacrima riga immediatamente la mia guancia e mi ritrovo senza accorgermene seduta sul pavimento, a piangere. 

Perché fa tutto così schifo?

Mi immagino Sami sulle scale mobili, intento a leggere ciò che ho scritto. Chissà cosa pensa, chissà se mi crede, chissà se vorrà ancora stare con me.

Fingo di stare male e me ne vado a casa, ma prima di andarmene prendo coraggio e faccio una cosa di cui mi pentirò immediatamente.

Apro Instagram.

Cerca: @fbernardeschi.

Opzioni.

Blocca.

Ho bloccato Federico. Pensare a lui mi fa venire la nausea, e mi faccio anche un pò schifo da sola ripensando a ciò che ho fatto con lui qualche notte fa.


Spazio autrice:

Ciao a tutte! Scusate se il capitolo è corto e la storia non è ancora entrata nel vivo, ma ho diverse idee e devo scegliere come continuare. Fatemi sapere cosa ne pensate (anche in negativo, ovviamente!).


Sami, la mia #vittoria più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora