Sami, la mia #vittoria più grande

Il nostro grande giorno

Stamattina sveglia presto.

La cerimonia è alle 17 oggi pomeriggio.

Devo passare dalla fiorista, dal pasticcere, in chiesa per la sistemazione dei fiori e a salutare le mie amiche.

Mi incammino subito.

'Buongiorno, le rose bianche e i girasoli sono appena arrivati.'

'Che meraviglia...'

Ho scelto i miei due fiori preferiti, e le composizioni che ha creato la fiorista sono a dir poco favolose.

Passiamo subito in chiesa e nel giro di un'ora tutti i banchi, la navata e l'altare sono pieni di colore.

Inoltre sulla navata abbiamo posizionato un telo bianco, impreziosito ai lati da piccole perle bianche che luccicano se illuminate.

Anche la chiesa è un vero spettacolo.

Fuori abbiamo semplicemente messo qualche nastro di raso bianco attorno agli alberelli piantati sulle scale e all'entrata.

Mentre vado in pasticceria, la fiorista si reca alla villa del ricevimento per sistemare i fiori anche lì; ha creato dei grossi centrotavola e dei segnaposto super carini.

'Buongiorno'.

'Buongiorno signorina, la torta è pronta!'

'Non voglio vederla, voglio che sia una sorpresa'.

'Le dico solo che è venuta benissimo...'

'Lo immagino. Grazie mille.'

'Grazie a lei.'

L'autista e un aiutante del pasticcere la caricano sul furgone e la portano alla villa.

Ora posso andare a salutare le mie amiche.

'Vittooooo!!!!!'

'Hey ragazze, siete pronte?'

'Quella che deve essere pronta sei tu, non noi.'

'Beh, io non lo sono.'

'Ma come? E' da quando sai parlare che ci racconti il tuo matrimonio da sogno. Ormai ci sei.'

'Lo so, ma...'

'Ma?'

'Sono agitata'.

'E quando mai...ti ricordo che il tuo secondo nome è ansia.'

'Hey...'

'E' la verità!'

'Siete proprio delle stronze...'

Ci abbracciamo e me ne vado, in modo che possano prepararsi. E forse anche io dovrei iniziare a prepararmi...

*****

Per pranzo non ho mangiato niente; sto andando avanti a bustine di zucchero e caffè per non collassare siccome soffro di pressione bassa.

'Vitto, c'è la parrucchiera', mi informa mia madre.

'Allora, che acconciatura facciamo?'

'Il più naturale possibile. Vorrei mantenere la lunghezza dei capelli.'

'Va bene.'

Un'ora e mezza dopo i miei capelli sono uno splendore.

Lisci come spaghetti, come piacciono a me, leggermente tirati indietro sul davanti, fermati con una quantità industriale di elasticini trasparenti, e adornati con qualche forcina con la perla e alcune roselline fresche.