Arrivo al JMedical e, appena entro, non c'è nessuno, ma mi sento osservata.Andrea mi fissa sbalordito.
'Hey!', lo saluto.
'Ma guarda chi si vede!'
'Beh, sai com'è. Lavoro qua...'
'Lo so mia cara. E ti dirò di più, hai conquistato definitivamente l'odio profondo della biondina alla scrivania qua dietro; hai visto una foto tua e di Federico ed ha iniziato a dare di matto.'
E io realizzo.
Era lei la biondina che era con Federico.
Ma come ha fatto ad arrivare nella stanza al piano di sopra così velocemente?
L'ho vista qualche istante prima al piano terra, seduta alla scrivania.
Ma c'è una parte che ho omesso nel racconto.
Quando sono arrivata al primo piano, mentre cercavo di ricordare quale stanza aprire, mi sono imbattuta in una piccola bacheca appesa al muro, con incorniciate numerose foto dei giocatori con il personale del JMedical.
Distratta, ho sentito qualcuno che mi ha urtato le spalle, ma non ci avevo dato alcun peso.
Era lei di sicuro.
E la conferma non tarda ad arrivare.
'Tuuuuuuu! Brutta stronza che non sei altro! Arrivi qua, fai il tuo ingresso trionfale neanche fossi Belen Rodriguez e ti impossessi subito dei ragazzi delle altre. Federico è mio e ti posso assicurare che di te, a lui, non frega niente. Stattene al tuo posto.'
Mi si avvicina e mi guarda a un centimetro dal viso. Ha gli occhi iniettati di sangue.
'Calmati. Io e Federico non stiamo insieme. Ha dimenticato una cosa nella mia stanza dopo che l'ho visitato ma me ne sono accorta prima di uscire; gliel'ho detto e mi ha chiesto di riportargliela a casa sua. Alcuni paparazzi mi hanno vista e hanno dato l'unica interpretazione possibile: un fidanzamento. Federico è tuo, stai tranquilla.'
La mia fantasia ha sempre galoppato velocemente; non è mai un problema inventare bugie da raccontare in queste occasioni.
Fa un gesto come per strozzarmi e se ne va.
'Non l'avevo mai vista così...', dice Andrea.
'Mi renderà la vita impossibile.'
'Ma invece, dimmi un pò....cosa c'è tra te e Federico? E tra te e Sami?'
Ma perché deve essere tutto così complicato?
'A me piace Sami, ma a causa del mio comportamento di qualche anno fa sono costretta ad uscire con Federico. Ne va del mio posto di lavoro.'
'Vabbè, ho capito...non ti chiederò altro.'
Oh, grazie Andrea.
'Un giorno ti spiegherò tutto, promesso.'
'Sarà meglio!'
Ma non ho il tempo di rispondergli perché sono già sulla scala mobile.
Vado dritta nella mia stanza; indosso il camice e mi metto subito al lavoro, sperando di distrarmi un pò.
Bussano alla porta.
'Avanti!'
Martini entra e si siede sulla poltroncina di pelle sintetica.
'Allora Vittoria, come ti trovi?'
'Molto bene dottore, grazie. Tutti i giocatori sono molto disponibili e, per restare in tema, sono anche in ottima salute.'
'Ne sono contento. Sono qui da molti anni e come squadra siamo sempre stati famosi per sfornare talenti sani come pesci. Nessuna patologia degna di nota.'
'Molto bene, direi.'
'Nei prossimi giorni, se i tuoi progressi saranno evidenti, potrai iniziare a svolgere esami anche più complessi, come prelievi per analisi del sangue e per i test tossicologici, prove da sforzo ed eventuali encefalogrammi.'
'Davvero? Ne sarei onorata!'
'Ma certo. Ti ricordo che non sei l'unica studentessa a frequentare questa struttura. Siete in una vera e propria competizione. Ma per ora non posso dirti nulla, sarete presto convocati per una riunione generale sul tirocinio che state svolgendo.'
'Dottore, non mi tenga sulle spine...'
'No mia cara, com'è che dite voi giovani...non posso splorerarti niente!'
'Ehm, dottore...si dice spoilerare...'
'E io che ho detto? Comunque sia, per adesso ti ho già detto troppo.'
'Va bene...'
'Ah, e ci tenevo a farti i complimenti per l'ottimo lavoro svolto.'
'La ringrazio, di cuore.'
'Va bene, adesso vado. Ti lascio al tuo lavoro.'
'Grazie, a dopo.'
Martini esce dalla mia stanza, e inizio così a lavorare in modo da togliermi le cose più fastidiose.
Tra le cartelle dei giocatori, prendo quella di Sami.
Mentre la tiro fuori dal cassetto, un foglio vola per terra.
Non è un referto, né una prescrizione.
E' una lettera. Di Sami. Per me.
Ha una calligrafia minuta ed estremamente ordinata. La carta è intrisa del suo profumo. Il mio cuore si ferma istintivamente e chiudo gli occhi, per immaginare che sia proprio davanti a me, in questo istante.
'Ti scrivo perché non so cosa altro fare. Mi piacerebbe capire cosa ti ha portato ad allontanarti da me, senza un motivo, e senza avermi conosciuto. Mi avevi lasciato una bella impressione, pensavo che potesse davvero nascere qualcosa di reale tra noi. E invece no, e per giunta ti ritrovo con Federico. Penso di meritarmi delle spiegazioni.'
Nonostante sia tedesco, scrive molto bene in italiano.
Mi sento uno schifo e se avessi Federico tra le mani probabilmente lo ammazzerei.
Non ci penso due volte e prendo un pezzo di carta, determinata a raccontare a Sami tutta la verità.
Anche se Federico mi piace ed esercita un certo potere su di me, l'uomo che sento di amare è proprio Sami, e non lo voglio perdere. A costo del mio tirocinio.'
Spazio autrice:
Hey! Scusate l'assenza ma ho avuto la maturità e non ho avuto il tempo di continuare.
Spero che la storia vi piaccia. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e cosa credete che succederà!😍
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Sami, la mia #vittoria più grande
Teen FictionVittoria ha 23 anni. Studentessa di medicina e tifosa della Juventus, la sua vita cambia radicalmente dopo un incontro speciale. Ma non ha ancora fatto i conti con un altro ragazzo...