Primo incontro

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Queste scale non finiscono mai.

Mi ritocco il rossetto per la quinta volta da quando sono uscita di casa. Ho optato per un colore molto leggero perché ho già le labbra voluminose di mio e non voglio creare aspettative sbagliate.

Arrivo al primo piano e, ovviamente, in preda al panico non mi ricordo se la stanza dove mi aspetta il primario è la prima a sinistra o la prima a destra. 

Scelgo la prima a destra; apro e mi ritrovo davanti due ragazzi che si stanno baciando. Ops, forse la porta non era quella giusta.

'Hey tu, fermati!', mi urla il ragazzo. Non lo ascolto e richiudo immediatamente la porta facendo finta di niente.

'Ti ho detto di fermarti! Mi hai sentito?'. Mi blocco e mi giro. Conosco questo ragazzo.

Federico Bernardeschi.

'Cosa vuoi? Non volevo aprire quella porta, mi sono sbagliata. E comunque non ho visto nulla, quindi nessun problema', mento.

'Io direi che invece il problema c'è. Non so chi tu sia, ma qua questo genere di cose sono vietate. Se mi scoprono...sono esonerato, nella migliore delle ipotesi'.

'Scusa, ma cosa ti fa pensare che io possa raccontare a qualcuno cosa ho visto? Sono la nuova tirocinante, non una spia o qualcosa del genere. Torna pure a fare ciò che stavi facendo, che ho appuntamento con il primario'.

Mi volto verso la porta giusta, ma Federico non ne vuole sapere di lasciarmi andare.

'Te lo dico perché dopo anni di esperienza con le ragazze ho imparato a leggere i loro occhi. E nei tuoi mi sono perso completamente, e non riesco a capire che tipo di persona sei.  Mi intrighi un sacco, e la cosa mi spaventa, dato che ti ''conosco'' da circa 3 minuti.'

'Cosa hai detto scusa? E pensare che sei sempre stato uno dei miei giocatori preferiti! Tu in 3 minuti sei riuscito a far crollare tutti le idee che mi ero fatta su di te. E se non ti dispiace, ora vado.'

'Uno dei tuoi giocatori preferiti? Ma che onore! E si, vai pure, anche sei ho l'impressione che ci rivedremo molto presto, mia cara tirocinante, sempre che tu lo sia veramente'.

Mi fa l'occhiolino e rientra nella stanza dove aveva lasciato la povera ragazza che era con lui.

Finalmente azzecco la porta da aprire. Dopo aver bussato una possente voce maschile mi invita ad entrare.

'Lei deve essere la dottoressa Valenti! E'un piacere averla qua con noi. Piacere, sono il primario di questa struttura sanitaria, il dottor Martini.'

'Molto piacere dottore, ma io non sono ancora una dottoressa, sono ancora al quarto anno. Scusi per la voce, ma sono molto emozionata'.

Sarò sicuramente bordeaux in faccia, sento le guance che vanno a fuoco.

'Si accomodi pure, dottoressa, e non si preoccupi. E' un privilegio unico far parte di questo team specializzato per la Juventus. Immagino che lei tifi proprio questa squadra.'

'Ovvio, e da oggi vedo questo posto con una consapevolezza diversa, non solo con gli occhi da tifosa'.

'Immagino. Ma non perdiamoci in chiacchiere, ci sono molte cose che lei deve sapere, prima di cominciare'.

E forza dottor Martini, mi spieghi tutto. Non vedo l'ora di iniziare.


Sami, la mia #vittoria più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora