Capitolo 1

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I raggi del sole attraversano flebilmente la mia nuova stanza dove 'sfarzo' sembra la parola d'ordine. Mi guardo intorno non abituata a tanto lusso e a tanti dettagli così curati, la mia vecchia camera era semplice e condivisa con mio fratello, ma adesso mi rendo conto sia cambiato tutto. Mio fratello è il Re ed io non ho in mio possesso una camera ma un intero appartamento. Il mio letto è a baldacchino come ho sempre sognato e le tende raffigurano eleganti figure spensierate. Mi guardo accanto scostando di poco le coperte abbinate alle tende e prestando attenzione ai miei nuovi spazi, ai miei nuovi abiti e a tutte quelle che saranno le mie nuove abitudini. Mi alzo controvoglia dal letto e mi sposto nell' ampio bagno che ha al suo centro una grande vasca idromassaggio; il marmo sotto i miei piedi è freddo ed io cerco le mie ciabatte cauta di non inciampare in qualcosa e consapevole che per me sarà molto difficile abituarmi a questi grandi ambienti. Sospiro e torno nella mia stanza da letto dove una cameriera sta sistemando i miei oggetti personali.

"Vostra Altezza, scusate l'invadenza, vostro fratello mi ha detto di portarvi le vostre cose."

"Qual è il vostro nome?" Le chiedo.

"Maria, sono una delle vostre tante cameriere."

"Quante ne siete?"

"Sette, Vostra Altezza, avete bisogno di qualcuna di noi?"

"No grazie, vorrei solo mi aiutaste a prepararmi, non sono ancora abituata a tutto questo, e poi se mi potreste portare da mio fratello, ve ne sarei grata."

"Certo, ma dovrei chiamare anche le altre cameriere per prepararvi, poi dovrei avvisare il segretario di Sua Maestà se volete un incontro con lui... Vostra Altezza comunque voi non dovete darmi del voi."

"Chiama le altre cameriere allora e fate quello che hai detto, voglio vedere mio fratello al più presto."

"Subito Vostra Altezza." La cameriera esce velocemente dai miei appartamenti e dopo qualche minuto, altre con lei mi porgono il mio abito di oggi e dopo aver fatto un bagno lo indosso sottoponendomi in seguito a un rituale di trucco e parrucco. L'abito è molto fine ed elegante ma allo stesso tempo semplice per una giornata comune come questa ed anche trucco ed acconciatura sono naturali. Una guardia del Re fuori dal mio appartamento mi accompagna verso gli appartamenti di mio fratello.

"Sei restato fuori dal mio appartamento tutta la notte?" Chiedo all'uomo.

"Vostra Altezza, la vostra sicurezza è la mia unica ragione di vita." Risponde facendomi intendere che mi seguirà ovunque io vada. Mentre cammino per i corridoi mi guardo ancora una volta intorno ammirando i dipinti e il lusso in cui non ho mai vissuto ma a cui i nobili presenti sembrano abituati nonostante siano tali da solo alcuni mesi.

"VOSTRA ALTEZZA LA DUCHESSA MAGGIORE DEBORA COSTA!" Mi annuncia il valletto nel salone antecedente la camera del Re.

"Sua Maestà può riceverla." Risponde qualcuno e la guardia che mi ha accompagnata si inchina a me indicandomi la porta. La varco velocemente e vedo mio fratello alle prese con la sua giacca.

"Debora, che piacere vederti!"

"Io torno a casa, ora." Gli dico fredda. Lui separa le labbra e mi guarda come se gli avessi appena conficcato una lama nel cuore.

"Cosa non ti fa stare a tuo agio?"

"Tutto! Io non sono abituata a cameriere, vallette, inchini e 'Vostra Altezza'!"

"Sei la sorella del Re, la donna più potente e importante d'Italia e ti preoccupi di cameriere e valletti?"

"Voglio andare a casa mia!" Il suo sguardo si fa immediatamente severo, rigido, freddo.

"Questa è casa tua. Non andrai da nessuna parte e non ho intenzione di sentire ancora lamentele di questo tipo."

"Ma..."

"In più abbiamo questioni più importanti da risolvere."

"Attacchi? Tasse?"

"No, matrimoni. Io devo trovare una Regina adatta a questo nome."

"Trovane una che ti faccia comodo per la politica."

"L'intenzione è quella, Debora, ma è più facile a dirsi che a farsi." Le sue parole si bloccano e mi guarda in maniera insistente come se volesse farmi intendere qualcosa solo da quel suo sguardo.

"Tu..." Azzarda poi.

"Cosa?"

"Niente Debora. Hai già raccolto tutti i complimenti?" Mi dice con un sorriso.

"Sono la sorella del Re, devono complimentarsi."

"A dire la verità tutti trovano tu sia la donna più bella di corte, indipendentemente dal tuo sangue."

"Donna mi sembra esagerato visto che ho diciotto anni, sono una ragazza." Dico ridacchiando.

"Ai miei occhi sarai sempre una bambina." Mi guarda carezzandomi il volto e io rimango cullata per qualche istante fino a quando qualcuno entra nella stanza.

"Maestà, i ministri sono arrivati con le proposte di matrimonio" Dice in inchino una guardia.

"Vuoi venire con me? Potrai senz'altro aiutarmi." Mi chiede Riccardo o forse dovrei abituarmi a chiamarlo Re.

Gli sorrido annuendo felice di sapere che, nonostante tutti i ministri, mio fratello voglia il mio parere per decidere qualcosa di tanto importante come una Regina. Mi porge il braccio e accanto alla sua imponente figura cammino per i corridoi osservando i suoi piccoli dettagli; il neo sotto l'occhio verde come i prati più floridi, il ciuffo biondo che è pettinato verso l'alto, il naso dritto e le labbra sottili sempre tenute in una linea retta e neutra. Le guardie ci aprono le porte e arriviamo in una stanza dove i ministri stanno già commentando foto e descrizioni delle pretendenti, fino a quando noto che tra le fotografie appese si trovano anche degli uomini.

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