"Sire, deve piacervi molto guidare." Stefan mi guarda dallo specchietto retrovisore.
"Sì Duchessa, so che non è consigliato io guidi ma io adoro ognuno dei mie bolidi. Troppo da farli guidare da gente altrui."
"Non li fa guidare neanche a me." Mi dice Rosalia.
"Non credo Nils faccia guidare a Debora." Si giustifica suo marito.
"Io in realtà non ho la patente, non è stata una mia priorità."
"Beh siete molto giovane Duchessa, avete solo 18 anni, giusto?" Mi chiede il Re ed io confermo.
"Ah beata lei, tornassi indietro io!"
"Non mi sposeresti, vero?" Chiede Stefan a sua moglie.
"Forse..." Dice ridendo lei e io non posso fare a meno di pensare che ho davanti a me i regnanti di Svezia che si comportano come una coppietta normale.
"Nils non hai detto una parola, ma fa così anche con te?" Lo attacca Rosalia rivolgendosi a me.
"Il Duca non è un uomo a cui piace parlare." Testimonio.
"Non preoccuparti Rosalia, se ci sei tu non c'è mai silenzio purtroppo." Dice mio marito con il volto ancora verso il finestrino.
"Hey, non iniziate voi due!" Li rimprovera Stefan.
"O almeno non fatelo davanti alla Duchessa, non fatela scappare ve ne prego!" Continua.
"Tutte le dame di corte sono curiose di vederti, curiose di vedere la fortunata che è riuscita a sposare Nils!"
"Tu sei tra quelle Rosalia? Non ruberei mai la donna di mio fratello!"
"Io purtroppo ti conosco e non riesco a vedere la tua bellezza dietro tanta cattiveria."
"Meglio così, devo far notare alle dame che sono tornato a corte." Ghigna lui ricevendo sguardi di fuoco da suo fratello. Nel frattempo scendiamo dall'auto che ci ha portati ad un sontuoso palazzo.
"Devi scusarlo Debora, credo non si sia ancora abituato all'idea di essere sposato." Dice costernato Stefan.
"Non vi dovete preoccupare Sire, ho imparato a conoscerlo anche io." La Regina mi viene incontro e mi mette al suo braccetto avanzando verso l'entrata del palazzo.
"Vieni Debora, ti porto a vedere il mio bambino." Mi dice e seguite da quattro guardie camminiamo per i lunghi e incasinati corridoi fino a quando una porta dipinta di azzurro viene aperta piano dalla Regina. All'interno la balia tiene in braccio quello che si spera sarà il re di Svezia.
"Quest'ometto è più forte degli altri. Io lo so. Me lo sento. Sto pregando molto per lui." Dice Rosalia guardandolo con gli occhi velati dalle lacrime. Deve essere un fardello pesante dover dare un erede ad una nazione, credo non riuscirci sia ancora peggio.
"Avete corso, non riuscivamo a stare al vostro passo." Dice il Re andando subito verso suo figlio e prendendolo in braccio. Il piccolo apre gli occhi azzurri come quelli del padre e agita le sue manine che hanno intrappolato un dito di quest'ultimo.
"Congratulazioni Vostra Maestà è un bellissimo bambino." Mi complimento.
"Speriamo che Nils ti regali la gioia di essere madre, è immensa." Mi augura gentile Rosalia.
"Lo spero anche io. Volevo chiedervi se qualche dama potesse accompagnarmi nelle mie stanze, sono un po' stanca del viaggio." Chiedo rivolta ai due.
"Oh certo, fuori di qui c'è una guardia. Chiedetegli pure in inglese dove si trovino gli appartamenti di vostro marito." Mi risponde il Re ed io seguo prima le sue indicazioni e poi quelle della guardia ritrovandomi a bussare all'unica porta nera del palazzo.
"Vem ӓr han?" Riconosco la voce di mio marito nonostante non capisca ciò che dice ed entro.
"Ah sei tu." Dice quando mi vede.
"Era svedese quello?"
"Sì." Mi alzo e circondo la sua vita poggiando la testa sulla sua schiena. Lo abbraccio ma non so perché, sento solo che ne ha bisogno. Lui si gira e mi guarda per poi lasciarmi un delicato bacio sulle labbra.
"Non c'è una sola dama bella quanto te qui." Mi sussurra ed il mio cuore si sta sciogliendo.
"Grazie Nils."
"Anche io spero di darti la gioia di essere madre Debora, saresti una buona mamma, ne sono certo." Mi dice ricambiando il mio abbraccio.
"Sei a casa tua Nils, finalmente. Ti piace stare qui?"
"Non molto a dirla tutta." Mi sorride stanco.
"Possiamo non andare a cena se non ti va."
"Non sarebbe un bel modo di avvisare il tuo arrivo."
"Mi importa solo che tu stia bene." Gli dico e lui rimane zitto, preso alla sprovvista dalle mie parole.
"No, non posso chiedertelo Debora, in più sono curioso del vestito che indosserai per cena."
"Allora chiudi gli occhi così lo prendo dalla valigia e vado a cambiarmi."
NILS-ERIK ENGSTRӦM POINT OF VIEW
Chiudo gli occhi come mi ha detto e solo quando sento il suo "Puoi aprirli!" lo faccio e inizio a prepararmi anch'io per la cena. Non ho molto da scegliere, il solito abito elegante giacca e papillon da uomo. Mi siedo su una poltroncina e sfoglio la home di Instagram in attesa che mia moglie sia pronta. Mia moglie. È stranissimo che io mi sia sposato e faccia il damerino in un palazzo, io che ho passato la maggior parte della mia vita negli accampamenti dei soldati, ad avere fame con loro. Guardando l'ora sul mio Rolex però mi rendo conto che siamo in ritardo.
"Debora! Sei pronta? Dai andiamo!"
"Sì Nils arrivo, aspettami in ingresso." Sbuffo ma dopo poco penso che l'attesa sia totalmente valsa la pena. Appare da sotto l'arcata dell'ingresso con i capelli raccolti in uno chignon basso sulla nuca e qualche ciuffo mosso che le cade sul volto, il trucco è leggero come sempre e il vestito, il vestito è semplicemente mozzafiato. La scollatura preme le sue voluminose tette dandomi l'impressione che stiano per sfuggire da un momento all'altro, la vita sottile è ben abbracciata come il suo culo alto e sodo, lo spacco vertiginoso sulle gambe lunghe e magre è l'ultima visione paradisiaca prima che mi riporti alla realtà.
"Nils? Andiamo?" Mi dice lei con quel suo tono dolce. Le sorrido e le porgo il gomito sul quale lei si appende e mentre camminiamo verso la sala principale ogni occasione è buona per guardarla di soppiatto mentre lei ammira il nostro sfarzoso palazzo. Il mio sguardo ovviamente cade sempre nella sua scollatura.
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The New Kingdom #Wattys2020
RomanceDopo aver affrontato un lungo e doloroso periodo di crisi, alle porte del terzo secolo viene istituita in Italia e in tutta l'Europa una nuova monarchia. Un regno, una corte, i nobili, il Re Riccardo I e sua sorella. La sorella del Re, Debora Costa...