Capitolo 15

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"Debora, ricorda che la famiglia svedese è una nostra grande alleata, cerca di fare la miglior impressione."

"Lo so Riccardo, so come comportarmi, non sono una bambina."

"Evita di litigare con tuo marito."

"Ecco questo non te lo prometto."

"Debora, è importante."

"È lui il problema infatti, è lui che mi istiga."

"E tu ignoralo."

"Comunque oltre che per salutarti sono venuta qui per dirti che il matrimonio non potrà essere annullato, è stato consumato." Riccardo si volta verso di me. Il suo sguardo è un misto di orgoglio, gelosia, felicità e gelosia. E gelosia.

"Com'è stato?"

"Simpatico." Lui ride.

"Fare l'amore per te è simpatico?"

"Non abbiamo fatto l'amore Riccardo, abbiamo fatto sesso." Gli dico e lui cerca parole per rispondermi che non trova.

"Tornerai tra un mese."

"Perché così tanto tempo?"

"La nascita dell'erede dev'essere stabilizzata, è il terzo bambino questo che nasce ai Reali ma chissà se farà la fine degli altri."

"Poveri loro." Dico sinceramente dispiaciuta.

"Sì deve essere davvero orribile. Ma tu devi essere lì, se il principino non sopravvive devi consolarli."

"Conta su di me Riccardo, l'Italia verrà presentata a testa alta."

"Ne sono certo."

"Io però non so lo svedese."

"Usa l'inglese o l'italiano se lo comprendono. La Regina è spagnola, ti intenderà di certo."

"E tu? La tua regina?" La butto lì.

"Sto contrattando con la Francia." Dice un po' malinconico ed io lo abbraccio.

"Ora va, l'elicottero ti aspetta." Dice e le guardie spalancano le porte. Mi incammino verso l'auto che ci porterà a Roma Fiumicino dove si trova il nostro aereo privato. Nils è già sopra con il marchese Dottor e l'ambasciatore Karlsson. Parlano di qualcosa in svedese, di sicuro affari e politica ed io non oso interromperli.

"Con permesso, vado alla toilette." Dico alzandomi e passando tra loro. Mentre mi lavo le mani però la porta del bagno si apre e Nils entra spavaldo.

"Questo è il bagno delle signore." Lo rimprovero subito io.

"Che bello questo vestito." Indosso un semplice tailleur bianco gessato di Versace.

"Sì, Guglielmo ha un ottimo gusto." Nils si avvicina sempre dii più a me ed io sono chiusa tra il lavandino e il suo corpo.

"Non mi hai dato neanche il bacio del buongiorno." Mi dice tirando fuori il labbro inferiore e io lo accontento con un bacio a stampo ma lui mi stringe e infila la sua lingua nella mia bocca, bacio che io ovviamente ricambio.

"Sai quanto è bello farlo ad alta quota?"

"Nils non è corretto lasciare i tuoi amici da soli, è ineducato."

"Ah vuoi farlo davanti a loro?"

"Nils dai-" Non faccio in tempo a finire la frase però che le mie mutande sono state sapientemente calate e lui ha iniziato a massaggiarmi il clitoride.

"Fermami se vuoi, basta una tua sola parola." Mi sfida ma io non ho intenzione di reggergli il gioco e lo lascio semplicemente fare. Lui allora si abbassa i pantaloni ed entra dentro di me dopo avermi fatto sedere sul marmo freddo del lavandino.

"Per essere sicuro che tu resti incinta, solo per quello." Specifica.

"Ci credo poco Duca." Gli dico e lui ghignando inizia a muoversi velocemente. Versi a voce alta escono dalla mia bocca che lui rapidamente tappa con la sua grande mano.

"Non vorrai mica farti sentire Duchessa, non è da famiglia reale farsi scopare in un bagno di un aereo." Dice lui prendendomi in giro e dando uno schiaffo alle mie natiche dove dopo si aggrappa per spingermi sempre più verso di lui. Il ritmo incalzante continua fino a quando lui si svuota dentro di me e si appoggia stanco sul mio seno.

"Mh-mh." Tossisco io.

"Cosa?"

"E io?"

"Non c'è più tempo Duchessa, fai la brava tutto il giorno e magari ti grazio questa sera." Dice ridendo arrogante uscendo dal bagno. È veramente insopportabile quello lì. Dopo un po' esco anche io dal bagno, in tempo per sentire il pilota che annuncia il nostro arrivo a Stoccolma; il marchese e l'ambasciatore camminano avanti a noi mentre Nils mi affianca.

"Hey Duchessa non credi di aver dimenticato queste?" Dice mostrandomi i miei slip.

"Nils ma sei impazzito? Ridammele!"

"È troppo tardi ormai per metterle, mio fratello e sua moglie ti vedono già."

"No facciamo in tempo a tornare indietro dai Nils. Ti prego."

"Che sarà mai una giornata senza mutandine. Falle prendere aria, la gonna copre abbastanza." Ridacchia infilandosele in tasca. Sbuffo infastidita e imposto il sorriso finto da cerimonia. Quando scendiamo le scale dell'aereo decine e decine di flash ci scattano foto ed io saluto e sorrido. Vedo la famiglia reale avanzare verso di me e noto che la Regina nonostante abbia un fisico un po' tozzo ha un viso dolce; l'uomo al suo fianco invece è un tipico vichingo: l'altezza supera quella di mio marito, le spalle larghe lo rendono una presenza importante e lo sguardo è glaciale.

"Oh siete arrivati finalmente! Nils! Hai tagliato la barba!" Dice subito in inglese sua cognata ed io sono stranita dato che mio marito sosteneva non avesse mai cresciuto la barba.

"Come sei bella! Le foto non ti rendono giustizia! Piacere, Rosalia Anna Lena Mirans, quarta figlia del Re Carlo di Spagna!" Si presenta entusiasta ed io le stringo la mano presentandomi.

"Duchessa, sono d'accordo con mia moglie, siete veramente bellissima. Io sono Liam Stefan Engstrӧm, re di Svezia." Mi bacia delicatamente la mano chinandosi e mi guarda un po' indagatore.

"Stefan."

"Nils." Si salutano freddi tra di loro.

"Venite a palazzo, il piccolo Michael vi aspetta!"Sorride gentile il Re. Sono grata che capiscano la mia difficoltà e stianoparlando interamente inglese

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