Capitolo 19

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Io e Stefan ridiamo entrando a palazzo, ad attenderci sull'entrata c'è Nils che ha uno sguardo feroce ed è a braccia incrociate.

"Mi spieghi dove cazzo eri finita?"

"Stefan mi ha portato a fare un giro di Stoccolma."

"Gli dai anche del tu ora? Siete proprio diventati migliori amichetti." Lo guardo scioccata senza nulla da dire.

"Erik, metti le mani sotto l'acqua fredda e non rivolgerti a lei così."

"So io come devo trattare mia moglie." Dice sottolineando il mia.

"E tu invece non devi trattarla." Continua rivolgendosi a suo fratello.

"Non ne avrei avuto modo se questa mattina non fosse stata sola, prenditi cura di ciò che è tuo se proprio credi sia così." Dice poi Stefan allontanandosi.

"Ecco! Lo hai fatto andare via!" Mi lamento io con Nils ma lui non proferisce parola e si accende solo una sigaretta.

"Ora ho da fare."

"Accompagnami da tuo fratello allora."

"No, ti porto da Rosalia se proprio vuoi compagnia." Dice freddo.

"Nils, voglio tornare a Roma."

"Non iniziare a fare i capricci Debora, non si torna a Roma fino a quando tu non sei incinta. Di me, si spera." La mia mano si schianta violentemente sulla sua faccia per l'offesa ma poi scelgo di giocare al suo gioco e sputargli in faccia parole velenose.

"Non preoccuparti Nils, tu e tuo fratello siete molto simili." Gli dico per poi allontanarmi verso qualche corridoio. Sento lui che grida il mio nome, furioso, ma so che non mi raggiungerà e così fermo la prima guardia che incontro e mi faccio portare dalla Regina.

"Debora! Che piacere vederti!"

"Buon pomeriggio Vostra Maestà."

"Oh, dammi del tu ormai."

"Va bene, Rosalia."

"So che hai passato la mattinata con mio marito."

"Sì, il Re mi ha portata a cavallo, è stato un gesto gentile da parte sua."

"Stefan ha un cuore molto nobile, Debora, nulla a che vedere con suo fratello."

"Posso chiederti perché lo odi così tanto?"

"Perché mi ha dato prova della sua irresponsabilità tanto, tanto tempo fa."

"Puoi raccontarmi?" Le chiedo sperando in ogni modo che mi accontenti.

"Certo. Sei sua moglie in fondo. Certe cose devi saperle, al diavolo se lui non te le vuole dire." Mi sorride e poi continua.

"Quando Nils aveva diciassette anni suo padre chiese al mio che ci sposassimo, per alleanza ovviamente. Il tutto venne organizzato ed io ne ero sinceramente molto rallegrata data la sua oggettiva bellezza; quando però venne interpellato, lui disse che non mi avrebbe sposato per nessun motivo al mondo. Sai come me che un matrimonio combinato non è annullabile e così se ne fregarono della sua opinione e mi convocarono qui a palazzo affinché il matrimonio avvenisse. So che Nils abbia passato due mesi in lotta con suo padre per non sposarmi e io ci rimasi molto male perché mi sentivo umiliata dal suo rifiuto che avveniva quasi ogni giorno. Quando arrivai poi, avresti dovuto vedere come mi trattava con disprezzo, non mi rivolgeva quasi per niente la parola e quando lo faceva era per dirmi che non mi avrebbe sposata. Un giorno le grida di suo padre si alzarono per tutto il palazzo, lo vidi tirare una sberla a Nils e lui addirittura rotolò tutte le scale. Eravamo tutti preoccupati ma lui continuava a sfidare suo padre dicendo che non si sarebbe sposato, il Re Michael stava già per morire e voleva vedere il suo primogenito e di conseguenza il suo Regno sistemato. Nils corse in camera sua a prendere la corona già in suo possesso e la spezzò davanti a tutti dicendo che rinunciava al trono e al titolo nobiliare. Ti rendi conto? Un principe! Il primogenito! Che spezza la corona! Prese alcune sue cose e venne verso di me scusandosi a modo suo e dicendomi che non era colpa mia e che non avrebbe sposato nessuno comunque, so che si arruolò ed ha passato tutti questi anni in militare fino a quando poi non so per quale motivo ha deciso di sposare te. Comunque alla fine sposai il Stefan, erede al trono e appena suo padre morì decise di ridare il titolo a tuo marito ma quell'ingrato ha fatto storie anche per quello."

"Rosalia, hai mai chiesto quale fosse il motivo della sua reazione?"

"No, ma so che non è un capriccio, quelli ti passano, ti arrendi. Nils deve aver avuto una vera buona ragione, lui non fa niente senza una buona ragione." Dice deludendo la mia curiosità ma, effettivamente questi sono pezzi importanti per il mio puzzle e mi avvicino sempre di più alla verità.

"Comunque puoi chiedere ad Alfred, lo seguì in militare."

"No, Alfred Dottor non mi dirà una parola." Rifletto

"Hai ragione, ma puoi provare a chiedere a Stefan."

"È suo fratello, non credo lo tradirà così."

"Sì ma tu sei molto bella e giovane, Stefan ha un debole per te."

"Ma che dici Rosalia, è tuo marito."

"Me lo ha detto, sai io e Stefan siamo legati da un'amicizia straordinaria ma non ci ameremo mai, anche se siamo sposati." Mi sorride forse un po' triste.

"Avrei voluto amarlo, avrei voluto una storia d'amore."

"Sei la Regina di Svezia." Sorride malinconica come se io della vita non abbia capito nulla e gira il capo verso suo figlio.

"Come sta il principino?" Chiedo.

"Bene per ora ed io prego per lui." Mi dice ed io le sorrido e la abbraccio. Tra le chiacchiere la sera è calata.

"Rosalia, Stefan non passa prima di cena?"

"Stefan non abita nei miei appartamenti." Dice lei sconvolgendomi.

"Comunque va pure a cena e dì a mio marito che resto in camera con Michael, quando avrò fame mi farò portare qualcosa." E così faccio.

"Tu e Rosalia non avete un ottimo matrimonio." Noto.

"No, ma almeno ci rispettiamo e questo crea un'amicizia solida." Mi dice.

"Senti, Debora, ti va di dormire da me stanotte?" Mi chiede ed io guardo Nils a fianco a me che mangia silenzioso, quando sono arrivata non mi ha nemmeno salutata.

"Sì, Stefan, mi va." Gli sorrido e lui ricambia. Quando torno nel mio appartamento Nils è steso sul letto a giocare con il suo smartphone. Io prendo poche cose per la notte e faccio per uscire dalla mia stanza.

"Dove vai?" Mi chiede.

"Non ti interessa."

"Mi interessa eccome, sei mia moglie."

"Nils ho detto che non ti riguarda."

"Io pretendo di saperlo." Qualcosa scatta in me e gli vado incontro infuriata.

"Nils, io sopporto ogni cosa che ti passa per la mente, ti lascio fare quello che vuoi ma voglio che tu faccia lo stesso con me. Nils, io non ti amo e se ho voglia di passare la notte con qualcun altro lo faccio senza doverti chiedere il permesso esattamente come fai tu."

"Posso solo chiederti da chi vai?"

"Vado da Stefan." Lui accusa visibilmente il colpo e annuisce stanco mentre io esco sbattendo la porta.

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