Capitolo 14

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"Vostre Altezze, volete farci compagnia durante la colazione?" Ci invita il ministro Esposito.

"No grazie, abbiamo già mangiato." Declino io.

"Possiamo restare al massimo per conversare." Propone Nils.

"Certo Duca, prendete posto." Acconsente Riccardo e mio marito mi guarda come per capire se sono d'accordo a stare lì, gli faccio un leggero cenno e lui si siede.

"Avete notizie di vostro nipote Vostra Altezza?" Chiede il ministro delle finanze Brambilla.

"Sì, tutto va come deve."

"Avete intenzione di fare presto visita a vostro fratello?"

"Attendo di discutere con mia moglie la data della partenza." Risponde ed io lo guardo felice del fatto che prenda in considerazione finalmente ciò che io voglio fare.

"Duca Engstrӧm, preferirei che la data sia vicina, quando mia sorella sarà incinta non viaggerà." Il silenzio e il gelo cadono nella sala. Quello di mio fratello è un rimprovero celato da questa composta frase ma la rabbia della notizia di gravidanza mancata traspare dalle parole del Re.

"Allora partiremo domani stesso." Mi intrometto io ed entrambi i miei uomini si voltano verso di me.

"Dovremmo prima organizzare..." Prova un ministro.

"No, non credo sia necessario. Duca, vi va una passeggiata a cavallo?" Mi rivolgo a mio marito. Lui annuisce.

"Con permesso." Mi alzo ed esco dalla sala sentendo i passi decisi di mio marito dietro di me.

"Non è necessario noi andiamo, se non vuoi."

"Quello è il tuo popolo Nils, di conseguenza è un po' anche il mio." Gli sorrido e gli accarezzo il volto liscio.

"Fai ogni mattina la barba?"

"Da quando ne ho memoria."

"Così sembri meno vichingo."

"Non credo sia la barba a farmi sembrare un vichingo."

"Già, hai dei modi scontrosi e selvaggi."

"Rimango sempre un uomo di guerra."

"A me non va molto di andare a cavallo in realtà. Chiederò a qualche mia dama di chiamare il sarto, voglio scegliere abiti nuovi per la partenza."

"Va bene, allora io avviserò Alfred e il mio ambasciatore e tutti e tre prepareremo i bagagli." Gli faccio un cenno del capo e chiamo le mie tre dame; Matilde, Emma e Clara, che si precipitano dopo poco tempo con Guglielmo, il sarto di corte.

"Vostra Altezza, ho nuove stoffe e nuovi colori che dovete assolutamente vedere! Gucci vuole che indossiate un loro abito per una prossima cerimonia!" Dice subito.

"Glielo ha chiesto anche Dior e a me sembra più bello quell'abito!"

"Ragazze! Prada! Non aggiungo altro."

"Fendi mi sembra un po' troppo product placement."

"Posso vederli io che li indosserò magari?" Ridacchio interrompendo il piccolo battibecco tra le mie dame.

"Prima di tutto vorrei sapere qual è l'occasione se è possibile Duchessa."

"Conoscerò i reali di Svezia."

"Oh Dio Duchessa! Ma non ci avete detto niente? Quello stallone del Duca vi porta da suo fratello?"

"Anche lui niente male eh."

"Ma chissà cosa gli danno da mangiare a quei svedesi."

"E come ve lo ha chiesto?"

"Ragazze, placatevi, andrò per conoscere il piccolo erede."

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