Milano

2.5K 60 2
                                    

L'indomani mattina ci alzammo leggermente tardino, per usare un eufemismo, con la madre di Gaia che bussò alla porta.
"Ma dormite ancora?!?" Urlò sorridendo.
La più sveglia ero io sicuramente, motivo per cui scossi Gaia per destarla dal suo sonno profondo.
"Bibi, svegliatiii, è quasi ora di pranzo."
In risposta ricevetti solo un mormorio e nessun segno di volersi alzare.
"Okay, allora ti lascio qui e scendo dai tuoi." Dissi cercando di alzarmi dal letto.
"Chiudi la bocca." Rispose finalmente, afferrandomi per i fianchi.
"Ah ma allora sei sveglia."
"Sì, stai parlando." Molto simpatica la Gozzi di prima mattina.
"Okay, dai mi faccio una doccia." Le lasciai un bacio sulla fronte e andai in bagno.
Approfittai del momento per prendere in prestito una sua maglietta. Amavo prendere le sue cose, cioè in generale ad Amici rubavo un po' a tutti, però lei aveva un trattamento di favore.
Volevo sentire il suo profumo, che poi era l'ammorbidente scelto da sua madre, però mi faceva stare bene avere addosso qualcosa di suo.
Dopo un quarto d'ora tornai in stanza, trovando Gaia ancora distesa sul letto a guardare il soffitto.
La chiamai ma non rispose. Così, decisi di scuoterla.
"Yuuhu!! Sei su questo pianeta??"
"Mmm no, ero nel pianeta Martina." Disse guardandomi.
"Oddioooo, glicemia." La presi in giro per tutta quella dolcezza, dando per scontato che pensasse a me in maniera positiva.
"Già lo so, però tu in questo mese, anche se in TV, potevi vedermi... Invece io non ho avuto una minima notizia e neanche una chiamata, mentre tutti sentivano gli altri ex concorrenti. Non sapevo nulla, mi sembrava di vivere in un mondo parallelo."
Si stava confidando con un velo di tristezza e angoscia, ricordando quel periodo appena passato.
"Ehi Bibi...ho provato a chiamarti chissà quante volte, non hanno voluto sai..."
"Lo so, non è colpa tua. È che adesso che ti vedo e ti sento mi sembra tutto surreale, quando fino a qualche giorno fa ero persa."
Le accarezzai il volto. In qualche modo mi sentivo felice di quelle parole, significa che mi aveva pensato. Dell'altra parte invece ero arrabbiata per quel vile trattamento.
"Secondo te come sarebbe stata la nostra chiamata??" Le chiesi, cercando di smorzare il suo stato d'animo.
"Sono sicura che non avrei riconosciuto la tua voce."
"Certo, mi dici sempre che al telefono ho una voce diversa."
"Sì, di merda." E rise, meglio così. Se insultarmi la faceva ridere, allora poteva insultarmi a vita.
"Beh grazie Gaia." Le risposi, dandole un colpetto.
"Poi ti avrei ripetuto minimo dieci volte che mi mancavi." Lei tornò seria, intrecciando la mia mano con la sua.
"Io ti avrei detto che ti seguivo ogni giorno, che non perdevo neanche un secondo tuo."
"Veramente?" Lei sorrise dolcemente. Era così bella quando sorrideva. Era bella sempre.
"Certo, ti ho guardata sempre sempre sempre." Feci una pausa, poi ripresi.
"Beh, ti avrei presa anche un po' in giro, che saresti arrivata seconda o tipo per il trucco della semifinale."
Lei rise di gusto "Lo so, era un po' stravagante."
"Tanto in qualsiasi modo sei sempre bellissima." In risposta ricevetti un dolce bacio sulle labbra, come ringraziamento del complimento.
"Sai, anche la prima volta in cui me lo hai detto, volevo baciarti." Lei mi disse inaspettatamente, ad appena due millimetri di distanza dalla mia bocca.
"Avrei chiuso la chiamata dicendoti che ti volevo bene, anche se non è mai stato solo questo." Mi sentii di dirlo, non spiegando bene cosa in realtà volessi intendere.
"Anche io scricciolo, anche io..."
E mi bació ancora, ancora e ancora.

Dopo qualche minuto, eravamo già in salone da pranzo con tutta la famiglia.
"Gaia, allora pomeriggio porti la tua amichetta in giro per la città?" Disse sua madre, marcando col sorriso la parola 'amichetta'.
"Mmm penso di sì, così è contenta." Rispose la figlia maggiore, ridendo nella mia direzione.
"Sì infatti, me lo merito."
Me la tirai un po'.
"E penso pure che a cena mangeremo fuori." Aggiunse lei. Ah non lo sapevo.
"Sicuramente la porterai nel tuo ristorante preferito." Le disse Giorgia, la sorella, che generó in Gaia particolare imbarazzo, tant'è che diventò rossa e fu capace solo di annuire. Che dolce che era.
"Beh allora Martina sentiti importante, per farmi portare lì da Gaia la devo pregare anni." Continuò Giorgia a prendere in giro sua sorella, generando risate in tutta la sala.
"Sì in effetti mi ci sento."
"Okay abbiamo capito, basta Giorgia."
Tra la risate, lasciammo stare quella particolare conversazione e continuammo a mangiare.

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora