Dolci ricordi

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Stanche per il viaggio, la prima sera l'avevamo passata in hotel, rilassandoci dopo cena alla Spa di cui la struttura era fornita.
Il resto della serata la passammo poi a letto insieme.
Quel primo risveglio fu la cosa più dolce della mia vita. Avere Gaia nuda, coperta solo da un leggero lenzuolo, e stretta a me, non aveva eguali.
Le accarezzai delicatamente i capelli, passando poi per la sua schiena nuda, guardando il suo volto rilassato.
Pensavo a quante volte ad Amici dormivamo insieme, a quei tempi ancora vestite. A quando suonava la fastidiosissima sveglia che staccavo all'istante, così poi da svegliare io stessa Gaia delicatamente.
I miei viaggi mentali terminarono quando il respiro di Gaia cambiò, segno che si stava svegliando e nel farlo, si strinse ancora di più a me, con la testa sull'incavo del mio collo.
"Buongiorno Bibì."  Le dissi, sentendo il suo respiro.
"Buongiorno Scricciolo." Rispose piano.
Vedendola così pacata, ritornai con i pensieri indietro nel tempo, quando le assegnarono in vista della finale, una canzone che io amavo molto.
I could stay awake just to hear you breathing.
Watch you smile while you are sleeping.
While you're far away dreaming.

I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever.

Era la colonna sonora perfetta di quel momento.
"A che pensi?" Mi chiese Gaia.
"Stavo tornando indietro nel tempo, quando in tv avevo visto te che cantavi I don't want to miss a thing"
Le risposi mentre continuavo a passarle le mani fra i capelli.
"Pensavo a te mentre la cantavo."
Poi continuó "Anche se c'eravamo solo baciate due volte ai tempi, anche che forse il sogno di dormire con te non si sarebbe realizzato, però quel giorno con la mia testa ho viaggiato per tutta la durata della canzone."
Senza dire nulla, intonai qualche frase di quella dichiarazione d'amore sotto forma di canzone.
"Lying close to you feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Wondering if it's me you're seeing."
Mi fermai un attimo, spostandomi un po' per guardarla negli occhi e le detti un bacio vicino il sopracciglio.
Then I kiss your eyes
And thank God we're together
I just want to stay with you in this moment forever. Forever and ever."
Le cantai, piano e nel modo più delicato che conoscevo.
"Questa canzone, cantata così da te, è ancora più perfetta. Sei arte pura."
"T'immagini una comparata nostra con questa canzone??" Le dissi, sognando ad occhi aperti.
"Ma meglio di noi, non avrei resistito neanche una strofa con te di fronte." Rispose lei, staccandosi da me.
Si mise a pancia in giù, poggiandosi sui gomiti.
Quella visione era surreale. I suoi capelli scombinati, le iridi così chiare, con la luce del sole mattutino che la illuminava, il suo seno che poggiava sul materasso e il suo volto imbarazzato per come la stavo guardando.
Sublime.
"Vieni qui scema."
La tirai verso  di me, facendo scontrare di nuovo i nostri corpi, che si univano perfettamente, come mare e cielo.
Il contatto tra le nostre carni nude mi mandava in estasi, mentre la baciai intensamente.
Vidi che non gliene fregava nulla dell'alito mattutino , anzi, approfondí il bacio e poi si mise a cavalcioni sopra di me, facendo scontrare le nostre intimità.
"Oh Dio." Disse, sopra di me, mordendosi le labbra.
"Porca puttana." Un'altra dimensione.
Quei minuti passarono tra gemiti, urla e altri suoni che in quel momento erano musica per me.
"Più... Ve..lo.ce"
"Cristo!".
Così in poche azioni, entrambe arrivammo all'orgasmo, che si andava ad aggiungere a quelli della notte appena passata.
"Oddio, non ce la faccio più." Disse lei dopo minuti passati ad ansimare.
Sorrisi, pensando a quanta attività fisica avessimo fatto.
"Dai, vado a fare la doccia." Mi alzai, recuperando le energie.
"La faccio pure io." Mi stava seguendo.
"NO." Le urlai. "Non ce ne usciamo più sennò. E io voglio andare in spiaggia, questa volta in costume."
"Uh, avrai l'onore di vedermi in costume." Disse lei, tirandosela.
"Sto avendo già l'onore di vederti nuda, non c'è nulla di meglio." Dissi infine, scomparendo poi in bagno.

Una mezz'oretta dopo, eravamo entrambe in costume, pronte per andare a Capocabana, tra le spiagge più belle del mondo, a detta di Gaia.
Sicuramente non aveva visto il mare pugliese, di cui ne parlava spesso Domi.
Devo dire che quel costume a Gaia stava bene, molto bene...benissimo.
Talmente bene, che rimasi a fissarla per parecchi secondi, mentre finiva di prepararsi.
Si mise dei vestiti comodi e finalmentee coprii quella visuale che mi stava facendo male.
"Beh?? La doccia non ha calmato i tuoi spiriti bollenti?" Se ne accorse.
"Lo aveva fatto, poi ti ho vista così.." dissi, rimanendo immobile davanti la porta.
"Va bene, sono pronta. Possiamo andare"
Disse.
Prese le sue cose e portammo uno zainetto comune dove mettere tutto insieme.
Venne verso di me e mi superó, facendo toccare i nostri corpi.
"Dai che se fai la brava, stasera ti premio." E uscii dalla stanza, seguita da me.
"Piccola bastarda culona." Le dissi dandole uno schiaffo sul suo splendido lato B.

Passammo la mattinata in spiaggia e alternavamo le immersioni in acqua al tempo sdraiate sulla sabbia.
"Scricciolo." Mi chiamó Gaia, mentre io ero appisolata su di lei.
"Lo so che vuoi mettere una storia." Disse
"No, voglio solo dormire."
"Ma hai dormito stanotte."
"Stanotte abbiamo scopato ti ricordo, e molto. Eri presente pure tu?" Le dissi, ridendo
"La mia vagina lo era sicuramente, visto ora sta accusando l'eccessivo utilizzo."
A quelle parole scoppiai a ridere.
"Non è colpa mia se avevi le ragnatele." Le dissi.
"Daiii stupida. Fai sta storia, ammetti che la vuoi fare."
"Sì la voglio fare, però le tue parole e quelle del tuo manager mi hanno un po' confusa su come devo comportarmi."
Ammisi sinceramente. Fosse stato per me avrei fatto già venti dirette al giorno.
"Facciamo che non per ora non ci imparanoiamo e ce ne freghiamo un po', okay?" Lei propose, dandomi un bacio sulla fronte.
Dopo queste parole, mi alzai e presi il telefono dallo zaino.
Non scattai una foto a noi ma puntai la fotocamera verso il mare e quell'infinità di acqua che si disperdeva di fronte a noi.
Scrissi "Tutto ciò che mi basta."  e taggai Gaia.
"Va bene così?" Mi rivolsi verso di lei.
"È perfetto." Rispose, così caricai la foto.
Era felice e io lo ero pure, vedendo la sua voglia di fare sapere al mondo che in quel momento stavamo insieme.
Simbolo della sua felicità fu un bacio dolce e pacato, ricercato da lei e voluto da entrambe.

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora