Rio de Janeiro

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"Sicura di aver preso tutto??" Mi chiese Gaia.
Eravamo a Malpensa ad aspettare il nostro volo.
"Sì amore, almeno credo."
Gaia aveva programmato una vacanza di una settimana, solo io e lei, anche se Frida ci aveva chiesto infinite volte di portarla con noi.
"Comunque, il mio manager mi ha esortato ad evitare alcune tipo di effusioni in pubblico, con te."
Improvvisamente sputó fuori Gaia, non guardandomi neanche. Istintivamente staccai la mano che avevo intrecciato con la sua.
"Cos?? Ma non ha senso. Ormai i nostri fandom sanno tutto." Risposi, un po' alterata.
"Sì ma lui dice che se voglio ricevere più consensi, sarebbe meglio fare così."
"E tu che dici??" Le chiesi. "Guardami però." Le girai la faccia, visto che continuava a guardare di fronte a sé. Era strano che lei non sostenesse il mio sguardo.
"Non lo so Marti, potrebbe avere ragione da un lato." Disse dopo qualche attimo di attesa. Questa ha fatto male.
"Ma sei seria???" Esclamai inizialmente
"Oddio, siamo nel 1930.." poi continuai, in tono molto arrendevole.
Stavo cercando di metabolizzare quello che lei mi stava chiedendo e di capire da che parte stava.
"Senti, lo sai che mi è andata male già la prima volta. Non voglio avere ostacoli questa volta"
"Ah bene, sono un ostacolo adesso."
Ma che stava dicendo? Sembrava un'altra persona, dov'era finita la sua dolcezza?

"No Marti, cazzo no. Non intendevo questo."
Non risposi, guardai di fronte a me. Seguivo distrattamente con lo sguardo le altre persone in aeroporto o gli aerei che partivano dalla pista.
"Marti, guardami."
Non risposi, anzi, i miei nervi stavano crollando.
"Amore.. ti prego." Mi prese la mano e prontamente la scansai.
"Niente gesti in pubblico, ricordi??"
Dissi acida.
"Marti. Il succo del discorso è non renderlo troppo palese e di non esagerare in pubblico, tutto qui."
"Perché andare in Brasile insieme non è palese per niente, vero? Dimmi la verità Gaia, stiamo scappando?" Le chiesi
"No, non iniziare con le paranoie. Lo sai che te lo avevo chiesto molto tempo prima e la mia voglia di stare con te non è per nulla diminuita, anzi è solo aumentata."
Voleva addolcirmi.
"Voglio stare con te, sette giorni senza nessuno che ci disturba, senza famiglia, senza manager, senza fan. Voglio fare l'amore con te ogni giorno, svegliarmi con te per vedere l'alba, guardare il tramonto con te e camminare per la spiaggia mano nella mano."
Mi stava rendendo parecchio difficile non parlarle.
"Amore, dammi la mano e guardarmi."
Finalmente mi decisi e la guardai negli occhi, notando che li aveva lucidi, che tenera.
"Anche io." Le dissi
"Cosa?"
"Anche io voglio..sì insomma, fare tutte quelle cose che hai elencato. Con te."
Le dissi infine, sorridendole.
Decisi di calmarmi e per ora lasciare stare questa storia. Niente avrebbe rovinato il nostro viaggio.
In pochi minuti, chiamarono il nostro volo e così il nostro viaggio iniziava ufficialmente.
Gaia passò quasi tutto il tempo a dormire, poggiata alla mia spalla, mentre le accarezzavo il braccio e la mano.
Io alternavo lo sguardo tra lei, seduta più internamente, e le soffici e bianche nuvole oltre il finestrino.
Ricordavo di quei momenti ad Amici quando ogni mattina la svegliavo delicatamente, con le coccole che amava tanto.
Ed io amavo coccolarla, ogni tanto mi sembrava surreale quel momento insieme, il fatto di stare con lei, di aver stravolto tutta la mia vita per la ragazza dagli occhi azzurri.

Il viaggio era infinito, perciò mi addormentai anche io.
"Amore..." Sentii la voce di Gaia. "Guardaaa, stiamo atterrando!!" Mi scosse.
Aprii gli occhi e mi sporsi verso il finestrino, ammirando quella splendida vista del territorio brasiliano.
Mi girai verso Gaia, guardando lei che con gli occhi emozionati era estasiata per ciò che stava vedendo.
Notò che la stavo fissando e adesso anche lei stava facendo lo stesso.
"Sei bellissima." Le dissi semplicemente.
"Anche tu, piccola."
Mi abbracciò, seppur i movimenti non potevano essere molto liberi sull'aereo.
Una volta atterrate, andammo verso la macchina che Gaia aveva affittato per tutto l'arco della vacanza, così da muoverci liberamente.
Gaia guidò fino all'hotel, mentre io ammiravo quei tratti di paesaggi che riuscivo a vedere dal veicolo.
"È così bello qui." Dissi contenta
"Aspetta di vedere tutto il resto Bì"

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora