tour

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Quei giorni furono terribili, Gaia aveva iniziato il suo tour e dai social vedevo le foto con i fan, i video di lei che dominava il palco e la sua felicità nel vedere così tante persone che erano lì per lei.
Solo che io la conoscevo, sorrideva, ma quando smetteva di cantare, quando tornava nel mondo reale, i suoi occhi parlavano da soli e lì compariva la tristezza che tanto cercava di nascondere.
Era questa la percezione che avevo guardando i video nelle sue storie, quando cercava di intrattenere il suoi pubblico.
Sembrava contenta ma non lo era.
Il mio album era uscito quel giorno e stavo ricevendo tantissimi bei messaggi da parte dei miei fan, amici e parenti.
Ero davvero fiera del mio lavoro, era frutto delle mie esperienze in quegli ultimi mesi, perciò era particolarmente intenso.
Tra i vari messaggi di WhatsApp, ce ne fu uno che attirò particolarmente la mia attenzione, di un numero che non conoscevo.
"Ciao Bí, mi hai bloccata ovunque e non so più come contattarti, ma ho capito che non vuoi parlarmi anche se continuo a non trovarci un senso.
Ti scrivo per dirti che il tuo album è bellissimo, l'ho ascoltato appena uscito, da sola e nel mio letto, con le lacrime che scendevano da sole perché tu sei questo, sei poesia e arte.
Pensarti continua a fare male e va peggio quando ascolto la canzone che hai scritto per noi , solo che non riesco a smettere di ascoltarla.
Ti amo Marti, anche se tu hai deciso di buttare via tutto. Mi manchi."

Lessi ogni parola col cuore che batteva all'impazzata, gli occhi umidi per le lacrime ed il cuore ferito, che si sgretolava sempre più.

"Grazie Gaia, lo apprezzo davvero" risposi, restando appositamente un po' fredda anche se dentro avrei voluto dirle davvero tante cose.
Come ad esempio che l'unica canzone che ascoltavo era quella che io scrissi per lei, 'Come io a te'. Le volevo dire quanto la amassi, talmente tanto da mettere il suo bene prima di tutto. Che mi mancava come l'aria, che seguivo ogni suo spostamento e che guardavo ogni sua foto.
Ma sarebbe stato egoista dirle ciò, non potevo, perciò quelle parole rimasero in segreto dentro di me.

Passai il tempo scorrendo su Instagram, detti una rapida occhiata ai vari tag e ci fu un post che attirò la mia attenzione.
Era la foto fatta con Gaia e quella fan, Laura mi pare,  sotto casa della mia ormai ex ragazza.
Questo post ha fatto praticamente precipitare tutto ed io ero arrabbiata, volevo urlarle contro e insultarla nei peggiori modi, ma cosa potevo fare realmente?
Sicuramente non potevo attaccarla solo per una foto, io e Gaia eravamo personaggi pubblici e quest'ultima aveva un seguito enorme.
Ripensandoci, non era colpa di nessuno.
I dubbi su di noi ci sono sempre stati, poi anche la vacanza insieme...quella foto era stata solo la goccia finale.
Misi like al post e spensi il telefono.

Mi concentrai sulla musica che mai prima di quel periodo mi aveva aiutato.
Credo che sia terapeutica e in quel momento era praticamente l'unica cosa che mi poteva salvare e che accompagnava le mie giornate.
Avevo tanti impegni, vero, ma dentro mi sentivo troppo vuota.

L'album aveva avuto un buon impatto e questo mi riempiva il cuore di felicità.
L'unica cosa che mi impediva di esprimere la mia totale gioia era il fatto di non poterla condividere con l'unica persona che amavo veramente.

Scese la sera, e io decisi di fare una diretta veloce per capire un po' i pareri dei fan sull'album.
"Marti la tua arte è pura. Riesci a trasmettermi davvero tanto."
Diceva il messaggio e riconobbi l'account di Laura. Non so perché me ne ricordassi, voglio dire, non è che fosse stata l'unica a chiedermi delle foto o a scrivermi messaggi carini.
La ringraziai a voce alta per quelle belle parole che sicuramente non potevano che fare solo piacere.
"Se puoi, dopo aprimi i Dm, devo dirti una cosa."
Scrisse ancora dopo qualche commento ma questa volta non lo dissi a volte alta.
Mi appuntai di farlo però, avevo una strana sensazione ed ero curiosa di lei.
Terminai la lunga diretta e poi sbrigai alcune questioni lavorative, visto che l'indomani avrei dovuto svolgere delle interviste.
Ormai era quasi notte e dopo la doccia ero pronta per andare alle brande.
Vidi un messaggio sul telefono che avevo lasciato abbandonato nel letto, lo presi curiosa di sapere che mi scrivesse di notte.
Ah.
Era un video di Carlo Coglione, così lo avevo salvato in rubrica.
Aprii il video e forse era meglio non farlo.
C'era una ragazza che ballava abbastanza allegramente.
Dopo i primi secondi in cui ballava di spalle, lei si girò e così riconobbi Gaia e il suo volto sorridente.
Ballava senza freni e vidi che un uomo le si avvicinò.
Quell'uomo era Carlo.
Adesso erano vicini, lui con un cocktail in mano e lei che gli mise una mano sui capelli, quasi accarezzandolo.
Vidi il volto soddisfatto del manager infame e non contento, girò lo sguardo verso l'altra persona che, poco distante da loro, li stava riprendendo inducendo Gaia a fare lo stesso.
Il video si chiuse con loro abbracciati e Gaia che fece il segno del Rock'n'roll, come era mio solito fare.
Come se non bastasse, la didascalia che accompagnava il video:
Hai visto Martina, non ti devi preoccupare, a lei ci sto pensando io.

In quel momento ero rossa dalla rabbia, se l'avessi avuto davanti l'avrei picchiato. Invece, davo pugni al letto e soffocavo le urla nel cuscino, per non svegliare tutta la famiglia.
"Sei un pervertito. Sei uno stronzo, figlio di puttana. Ecco perché me l'hai fatta lasciare, era perché la volevi tutta per te.
Fai schifo."
Gli dissi, e tanti altri messaggi molto poco carini ma che sicuramente si meritava.
"Vedrai cosa ne penserà Gaia appena scoprirà la verità."
"Io? Non sto facendo proprio nulla. È lei che evidentemente non ti pensa più.
Continua a non fare nulla, è meglio per tutti."
Mi scrisse ancora e io continuai ad insultarlo senza freni.
Arrivó pure una nota vocale, la aprii con un attimo di esitazione.
"Marti, ho deciso."  Riconobbi la voce di Gaia che con parole biascicate tentava di comporre una frase.
Un brivido pervase il mio corpo, sentendo quella voce che tanto amavo e che sognavo di sentire ogni giorno.
"Ti lascio andare. Se è quello che vuoi allora ti dimenticherò, prometto."
Disse infine, terminando l'audio.
Posai il telefono, con le lacrime che avevano iniziato a rigare il mio volto e che non penso avrebbero smesso tanto presto.
Dimenticarmi era il motivo per cui esisteva quella messa in scena, ma faceva male.
Come avrei potuto accettare il fatto che potesse più non pensare a me, quando lei invece era al centro dei miei pensieri?
Faceva davvero male.
Dovevo cercare di allontanarmi anche io da lei, forse quelle sue parole mi potevano servire per poter andare avanti.
Dubito che l'avrei mai dimenticata, sinceramente non pensavo neanche che quella separazione fosse durata per sempre.
L'unica cosa che avevo capito era che dovevo accettare la situazione, lei che stava cercando di andare avanti e che il mondo aveva deciso di distruggere il nostro mondo.
Quel lungo momento di riflessione zen mi aiutò parecchio, dovevo reagire un po' alla vita.
Avrei affrontare il dolore piano piano ma da qualche parte dovevo pur iniziare.

Dopo un po' di tempo a pensare, aprii i Dm di Instagram, ricordandomi di quella richiesta di certo non originale da parte di Laura.
"Ciao Marti, non so se aprirai i Dm, non sono nessuno di importante. Volevo dirti solamente che sei bellissima e che l'altro pomeriggio mi ha fatto tantissimo piacere incontrarti, anche se probabilmente non ricordi chi io sia."
C'era scritto in una sua notifica.
Beh sorpresa, mi ricordo di te, visto che hai affondato la mia relazione.
Prima di risponderle, andai sul suo profilo, ricordandomi quegli occhi verdi profondissimi.
Carina, era carina.
Affascinante, pure.
Aveva quell'aria da bulletta in realtà e dalle foto sembrava sicura di sé, percezione che avevo avuto pure nella realtà.
"Ehi, mi ricordo di te, ti ringrazio molto. Sei molto carina anche tu."
Azzardai, senza pensare in realtà.
Non stavo facendo nulla di male, pensai, alla fine era pure verità.

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora