Appena tornata in città mi concentrai sul mio lavoro.
Stare in studio mi distraeva da tutti quei pensieri, dalla confusione che avevo dopo tutte quelle cazzate dette dal manager di Gaia.
L'album era praticamente pronto e io mi buttai nel processo di perfezionamento.
Meglio concentrarsi su qualcosa di produttivo, pensai.
Uscii tardi dallo studio, era già sera e ormai non c'erano più molte persone in giro.
Era tutto tranquillo, anche troppo, e questo contrastava col rumore dei miei pensieri e con il mio impulso di urlare, lì in mezzo alla strada, quanto cazzo odiassi Carlo.
Era il momento che cercavo di rimandare, quello in cui ero sola con me stessa ed ero costretta a pensare e riflettere.
Non avevo preso per tutto il giorno il telefono, lessi solo qualche notifica di Gaia che mi avvisava dei suoi primi spostamenti e delle relative emozioni.
Stava bene, era felice e il pensiero che, qualunque fosse la mia scelta, l'avrebbe fatta star male, mi uccideva lentamente.
Come potevo lasciarla, privarmi di lei e di quei sorrisi che rivolgeva solo a me? Sapevo che lei fosse innamorata di me, ed io di lei, come potevo spezzarle il cuore?
Non potevo.
Eppure Carlo mi sembrava abbastanza serio con quelle minacce, e poi come avrei sopportato Gaia con qualcuno accanto a lei che non fossi io?
Un ragazzo poi.
Gaia è vera, è sincera. Non avrebbe sopportato l'idea di una 'relazione finta'.
E cosa più grande, sapevo che Gaia non sopportava le etichette ma da un'altra parte era vero, il mondo dello spettacolo è superbo, è idiota, falso.
Avrebbero tutti messo la sua relazione e la sua sessualità davanti alla sua musica, l'avrebbero giudicata senza neanche conoscerla.
Tra una sigaretta e l'altra giunsi alla conclusione che tra me stessa e la sua carriera dovevo salvare quest'ultima.
Ci teneva troppo ed era già caduta una volta.Continuai ad ignorare i suoi messaggi e le sue chiamate fino a quando non arrivai a casa.
I miei mi chiesero se avessi qualcosa, io finsi di essere solamente stanca per quella giornata frenetica, ma dentro sentivo di impazzire.Salii subito in camera mia, per rendere concreti tutti quei pensieri che mi avevano accompagnato durante la giornata.
Finalmente presi il telefono per leggere tutti i messaggi ricevuti da Gaia.
Partivano da lei così felice e contenta nell'iniziare il suo tuor, a lei preoccupata perché dopo ore e ore non le rispondevo.
Presi un bel respiro e digitai il suo nome in rubrica.
Mi feci forza, dovevo essere il più convincente possibile. Era per il suo futuro, ripetevo nella mia mente.
"Marti finalmente, che cazzo, è una giornata che ti scrivo."
Com'è bella la sua voce, anche da incazzata."Lo so, appena tornata qui sono stata tutto il giorno chiusa in studio e non ho preso il telefono"
"Potevi inviare anche solo un messaggio. Già non ci vedremo per un botto di tempo, se iniziamo così..."
"Hai ragione, scusa."
"Cos'hai? Ti sento strana"
"Devo...dirti una cosa"
Gaia mi esortò a parlare, ma avevo un groppo in gola e i pensieri così annebbiati che non riuscivo più neanche a parlare.
Perché? Continuavo a chiedermi nella mia mente, perché non potevo essere felice?"Martina. Sento pure attraverso il telefono il tuo respiro pesante."
Non riuscivo.
Non riuscivo a parlare.
Non riuscivo a calmarmi.
"Ehi, ascoltami. Ti prego, fai un bel respiro, un respiro profondo. Immagina che io sia lì con te"
Me lo ripetè tante volte e per un paio di minuti restammo in silenzio.
Dovevo metabolizzare la situazione e soprattutto dovevo essere forte.
Lo sto facendo per lei, mi dicevo.Ripresi la ragione e ricordai il motivo di quell'affanno.
"Ti ho tradito."
Dissi improvvisamente.
"Cos-ch-che stai dicendo"
"La verità. Non posso continuare così, ho cercato di nasconderlo ma non riesco più a tenerlo dentro."
"Non ti credo, stai mentendo, lo capisco dal tono e dalle tue reazioni."
E io capivo il suo tono agitato."No Gaia, ho capito che stare lontane non è una cosa che mi fa star bene. Ho bisogno di affetto continuo, di vicinanza, e questa relazione non può darmelo."
Continuavo a recitare anche se, si sa, mentire non è mai stato il mio forte."Non è vero, stamattina ti ho vista, eri vera. Il tuo comportamento era vero, come può essere cambiato tutto dalla mattina alla sera."
Già, vallo a chiedere al tuo manager."Mi sono solo sforzata di essere normale. Gaia, te lo ripeto, non sono tipa da relazione a distanza, è una cosa più grande di me e posso fare cazzate. Anzi, l'ho già fatta."
"Sei seria? Se mi vuoi fare spaventare per farmi uno scherzo ci stai riuscendo, smettila."
Rise molto istericamente, immaginavo il suo volto confuso e alterato."Nessuno scherzo Gaia, te lo sto dicendo ora perché devi sforzarti a dimenticarti di me. Ti prego, concentrati sulla tua carriera, non ti merito."
Stavo iniziando a cedere, sentire la sua voce spezzata era come ricevere pugni sullo stomaco.
"Tu sei pazza se ti aspetti che io ti creda.
Dimmi la verità."
Perché sei così ostinata, Gaia?"Gaia la verità è questa, forse ho confuso attrazione e amore e per questo non è il caso di continuare una relazione a distanza."
Dall'altro lato iniziai a sentire un sospiro pesante che piano piano lasciò il posto a dei singhiozzi abbastanza sonori.
Sentivo il mio cuore fare crack infinite volte."Per me è una relazione basata sul nulla e non può continuare, mi dispiace davvero"
Stava piangendo, continuava a dire il mio nome come per supplicarmi di rimangiarmi tutto.
E io avevo le lacrime che mi rigavano il viso, ormai non le trattenevo più."Ti prego, vai avanti per la tua vita."
"Mart-"
Staccai il telefono poco prima che completasse il mio nome.
Potevo sopportare lei che diceva 'MARTINAA' a mo' di rimprovero, amavo il suo 'Marti' dolce e delicato quando mi parlava, ma mai avrei retto la sua implorazione soffocata da un pianto disperato.
Gaia continuò a chiamare e a lasciare messaggi a cui non potevo certamente rispondere, dovevo tenere duro.
Lasciai il cellulare per andare a fare una doccia, avevo bisogno di stare un po' con me stessa.
Rimasi lì per parecchi minuti, e piansi, molto. Stavo lasciando andare l'amore della mia vita e la cosa che più mi faceva male era che non era colpa mia, nemmeno sua.
Perché qualcuno dall'esterno aveva il gusto di rovinarci la vita?
La vita è ingiusta.Quella sera ero inerme, uno zombie se lo vogliamo dire.
Non parlai più con nessuno della mia famiglia e mi chiusi in stanza nella totale disperazione.
Tolsi tutte le notifiche ma Gaia continuava a cercarmi ed io stavo sempre peggio.
"Ti prego, lasciami andare "
Le scrissi, senza leggere nessun suo messaggio.
Decisi di bloccarla, non sopportavo più il suo nome e lei doveva capire di smetterla, anche se era difficile.
Avevo gli occhi stanchi, erano gonfi ed io non avevo più energie né fisiche né mentali. Piano piano gli occhi si stavano chiudendo quando invece lo schermo del telefono che avevo accanto a me, si illuminò. Era un messaggio.
"Brava Martina, hai fatto la scelta giusta.
Tranquilla, mi prenderò io cura di Gaia."Ti odio.
Buonanotte circozzi
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E mi ricordo un po' di me
FanfictionFf Beltrozzi, Pov Di Martina. Spero vi piaccia!! Buona lettura, commentate e fatemi sapere insomma, anche eventuali errori ❤️