Verità?

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"Gaia."
Pronunciai piano quelle parole.
Furono secondi lunghi come ore, in cui ci guardammo senza spostare mai lo sguardo.
Ad interrompere quel momento fu Laura che si schiarii la voce.
"Umh, io vado, vi lascio sole. Buonanotte Martina"
Disse la ragazza accanto a me.
Si avvicinò e mi lasciò un soffice bacio sulla guancia.
"Buonanotte Gaia" le disse, rimanendo però lontana da lei.
Gaia ricambiò con un tono abbastanza confuso e diffidente.
"Davvero Martina? Te la fai con le tue fan?" Parlò Gaia appena la figura di Laura scomparve dentro l'hotel.
Avanzó verso di me, quasi incazzata.

"Non fare la pazza. Ti pare?"
"Sí mi pare"
"Gaia, anche se fosse, non sono affari tuoi"
"Ma ti senti?! Mi hai lasciato con una cazzata e non dire che era la verità. E adesso ti trovo qui faccia a faccia con una qualsiasi"

"Per quale assurdo motivo avrei dovuto dirti una cazzata?"
"E non lo so! Dimmelo tu."
"Gaia ascolta, so che è difficile. Probabilmente starai sperando in qualcosa che non c'è più, e non va bene.
Ti prego, vai avanti con la tua vita."
"Non posso andare avanti se non mi dici la verità"
"MA È LA VERITÀ" sbottai improvvisamente
"Perché ti è difficile crederlo? Mi conosci, sai che faccio schifo nelle relazioni, sai che tradisco e che rovino sempre tutto"
Continuai il mio discorso.
La sua ostinazione era difficile da controllare e più si avvicinava a me e più volevo ammetterle la verità.
La verità sul manager e sulle minacce sul suo futuro, del fatto che non avrei mai smesso di amarla neanche se me lo avesse chiesto Dio in persona.
E poi, era davvero bella, anche con quei pantaloni vintage che odiavo.
Lei mi mandava in tilt.

"Le persone non cambiano da un giorno all'altro, Martina. E neanche i sentimenti."
Adesso era di fronte a me, vicinissima.
Era sempre arduo sostenere quel suo sguardo penetrante ma quella sera lo era molto di più, forse perché sapevo che se l'avessi davvero guardata, non avrei saputo tenermi dentro più nulla.
Mi prese le mani e prepotentemente le posizionó sui suoi fianchi.

"Gaia cosa fai? Ci potrebbero vedere."
Al contatto col suo corpo una scarica elettrica mi attraversò la schiena e lei sicuramente poteva notare come le mie mani stessero tremando.
"Quindi è questo il problema? Hai paura del gossip?" Chiese lei avvicinandosi sempre più al mio volto.
"Non so-no io ad aver pa-ura" dissi balbettando, l'ansia mi stava mangiando viva.
"La dovresti avere tu, non ricordi le parole del manager?" Le chiesi poi.

"Le ricordo benissimo e sai cosa? Non mi interessa, non può comandarmi."
Disse lei sicura.
Il suo corpo era a pochi centimetri dal mio e lei continuava a mordersi il labbro ossessivamente.
"Tecnicamente, può farlo."

Non trovavo pace per quella situazione, ci amavamo, ci volevamo, perché non potevamo stare insieme?
Che poi, era una domanda di cui purtroppo sapevo la risposta e questo mi faceva arrabbiare ancora di più.
Non le dissi la completa verità ma le avevo fatto intuire che il problema fosse il suo manager. Se avesse voluto davvero stare con me, doveva chiarire la situazione con Carlo.
D'altra parte, se le avessi ammesso ciò di cui io e lui avevamo discusso, il manager si sarebbe infuriato.
E a pagarne sarebbe stata Gaia.

"Baciami" parlò la ragazza di fronte a me, dopo attimi interminabili di silenzio.
"Non posso" risposi, ingoiando la poca saliva che mi era rimasta.
Allora Gaia prese le mie mani poste sui suoi fianchi e le abbassò sul suo sedere.
Giocava davvero sporco e anche se sapevo che mi stesse mandando in tentazione appositamente, noi riuscivo a staccarmi dal quel contatto.
"Ti conosco" mi sussurrò all'orecchio, "so che lo vuoi"
Mi morse il lobo dell'orecchio e proseguì lasciandomi dei baci umidi sul collo.
"Sm-ettila." Dissi non molto decisa.

Ogni suo tocco sembrava avvelenarmi sempre di più, ormai il cervello non connetteva più e in quel momento volevo solamente farla mia.
Le strinsi i glutei, in risposta alla sua incessante provocazione.
Il suo respiro arrivava dritto alla mia bocca.
La schiusi, avvicinandomi finalmente alle sue labbra. Non potevo più resistere.

"Gaia ma che cazzo!"
Una voce ci fece balzare in aria, facendoci staccare immediatamente, come se una forza repulsiva si fosse messa tra noi.
Era Carlo, che incubo!
"Ti ho cercata ovunque, come ti é venuto in mente di scappare?"
Lo odiavo, la trattava come una bambina. Come faceva a sopportarlo?
Lui mi guardó con sdegno e rabbia e io li stesso di rimando.
Gaia si girò verso di me.
"Sbloccami su WhatsApp, dobbiamo parlare seriamente." Disse piano, per non farsi sentire.

Dopo queste parole, si allontanò andando verso il suo manager.
"Mi hai fatto preoccupare" le disse cingendole la spalla con un suo braccio.
Che schifo guardare da dietro quella scena.
Gaia si spostò non molto gentilmente e prima di girare l'angolo si voltó verso di me.
Mi guardò intensamente anche se i metri di distanza erano notevoli, ma il suo sguardo bruciava la mia pelle anche in quelle condizioni.
Subito dopo scomparve e io rimasi sola in quel terrazzo, a non capire cosa fare con lei.
Dirle la verità, minando il suo futuro o continuare a nasconderla??

In quel momento però, ero davvero stanca di pensare e stavo iniziando a sentire un po' di freddo all'aperto.
Pensai che forse la notte avrebbe portato consiglio e sciolto la confusione che dominava il mio cervello.
Salii verso il mio piano e nel corridoio fui sorpresa di trovare Laura intenta ad aprire quella che supponevo essere la sua stanza.
"Ma possibile che tu sia letteralmente ovunque?!" Le chiesi
"Beh se sono nel tuo stesso hotel, come minimo ho chiesto pure di stare nel tuo stesso corridoio"
Rispose lei molto sincera mentre la sua stanza adesso era aperta.
"Sai che passi molto per una stalker?"

"Lo so." Rise di gusto. Aveva davvero un bel sorriso.
"Allora come stai? Ti vedo un po' scossa"
"Puoi parlarne se vuoi" riprese lei, visto che io non sapevo se prendere l'argomento.
Dopo attimi di conflitto interiore risposi.
"No, non posso"
"Mmm va bene, vuoi continuare a stare in corridoio? Si è fatto tardi" disse
"No"
Lei mi guardava confusa, come biasimarla, ero confusa pure io e avevo il cervello annebbiato.
"Allora che vuoi fare?"

In quel momento spensi ogni neurone del mio corpo e mi avvicinai di colpo a lei.
La baciai con tutta la convinzione che avevo in corpo e la spinsi verso l'interno della sua camera.
Dopo secondi di assestamento, rispose al bacio, riuscendo a chiudere la porta.
Le chiesi l'accesso e così le nostre lingue iniziarono a scoprirsi e a lottare fra loro.
Nel mentre le mie mani vagavano ovunque nel suo corpo, alla scoperta di quelle forme meravigliose.
Lei si avvinghiò al mio collo, spingendomi verso il muro.
Mi staccai dalle sue labbra, scendendo verso il collo, lasciando morsi e piccoli succhiotti.
Quando ritornai su, il suo sguardo era cambiato.
"Non posso" disse improvvisamente.
"Perché?" Le chiesi confusa, mi sembrava particolarmente coinvolta.
"Non posso andare avanti perché so che tu stai pensando ad un'altra persona, in questo momento"
Dissi lei ad un fiato dalle mie labbra.
"Mi stavo dedicando solo a te" le risposi, volendo confutare la sua tesi.

"Martina, lo sappiamo entrambe a chi stai pensando.
Per quanto io voglia proseguire, non riesco a queste condizioni."
Ci furono attimi di silenzio in cui io stavo processando le sue parole.
"Hai ragione, scusami".
Mi staccai da lei, pensando che avesse ragione. Seppur ammisi di essere attratta da lei, la conversazione di poco prima con Gaia mi aveva stravolta completamente.

"Però se hai bisogno di sfogarti parlando, io ci sono"
"Forse è meglio che vada a dormire, é stata una lunga giornata" le dissi e lei annuí.
"Buonanotte" le lasciai un dolce bacio sulla guancia prima di tornare nella mia stanza, a pochi metri dalla sua.

Mi feci una doccia veloce per scrollarmi un po' di pensieri.
Quegli ultimi avvenimenti mi fecero pensare che probabilmente la strada giusta da intraprendere era quella della verità, anche se non ne ero completamente certa.
Una volta a letto, presi il telefono e ricordai ciò che mi aveva chiesto Gaia.
La sbloccai su WhatsApp e vidi la sua immagine del profilo.
Che bella che era.
Mi era davvero mancata.
Con quella visione chiusi gli occhi e finalmente mi addormentai, sperando che il mio amore più grande fosse presente nei miei sogni.

Ehilaaa. Scusate l'attesa 😂

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora