Laura

2.7K 78 5
                                    

Nelle settimane successive io e Gaia non ci eravamo viste. Il suo manager l'aveva riempita di impegni e io mi ero chiusa in studio di registrazione per perfezionare l'album. Volevo che fosse perfetto, per questo ci misi tanto a chiudere i pezzi e a farmelo piacere per bene.
Speravo davvero che una volta finito, in molti l'avrebbero amato.
Gaia in quei giorni invece si preparava al tour degli instore che le avevano programmato, il che diminuiva ancora di più la possibilità di vederci.
Ci sentivamo ad ogni ora del giorno, raccontandoci la nostra giornata, cosa stessimo facendo e come stessimo.
Intanto la pressione dei fan sui social cresceva. Il fatto di essere andate in vacanza insieme aveva reso la cosa abbastanza palese.
Gaia quel pomeriggio stava facendo un'intervista a Verissimo, era bellissima lei.
Fu tranquilla fino a quando Silvia Toffanin non parlo della vita sentimentale, chiedendole se fosse impegnata.
Prestai più attenzione a quel momento, curiosa di come l'avrebbe affrontato.
"No, sono single, penso solo alla carriera"
Bugiarda, Gozzi. C'era da aspettarselo comunque.
"Però in questi giorni facevo un giro di social, su Instagram Twitter, e notavo vari post carini su te e una tua compagna di Amici."
Gaia iniziò ad impanicarsi quasi impercettibilmente, ma io che la conoscevo potevo notare il suo stato d'animo. Anche io avevo ansia, non mi aspettavo parlassero di me.
"Questi video, la vacanza insieme, traspare sicuramente un legame vero e sincero. Allora, cosa ci nascondi?" Disse Silvia abbastanza sorridente, pronta a prendere lo scoop del mese.
"Niente." Disse ridendo ma questo non bastava, perché Silvia sapeva come premere per ricevere informazioni.
"Siete carine sai?" Continuò
"Grazie. Mi duole dirlo per i fan ma in realtà siamo come sorelle" aggiunse Gaia alla fine cercando di essere convincente.
Certo, la definizione di sorelle ancora mi mancava, però sembrava che Silvia avesse accettato quella risposta e infatti andò oltre, proseguendo con l'intervista.
Quando finí Gaia mi chiamó, chiedendomi se l'avessi vista in tv.
"Certo amore, eri bellissima."
"Mi hanno chiesto di te.." disse con un sospiro. Sapevo che le pesasse quanto me mentire sulla nostra relazione.
"Ho visto Bí, sei stata brava. Noi come sorelle non me l'aspettavo per nulla però." Le risposi ridendo.
"Ehhhh non sapevo che dire, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente."
"Va bene fa nulla, vuol dire che ci piace l'incesto." La presi in giro, poi parlammo del più e del meno.
"Mi manchi tantissimo Marti." Disse lei d'un tratto, con la voce delicata.
"Anche tu tesoro, non sai quanto mi manca stringerti forte forte." Risposi con la voce da bambina.
"Non riesco a trovare una giornata libera, neanche mezza giornata." Disse lei sconsolata.
"Gà non ti preoccupare, ti capisco perché sono stata nelle tue stesse condizioni fino a ieri. Adesso l'album è pronto." Le dissi soddisfatta del mio lavoro, non vedevo l'ora di farglielo ascoltare.
"Sono davvero contenta amore, andrai benissimo." Lei era la persona che più mi tradmetteva coraggio.
Poi riprese. "Senti io mi sono rotta le scatole di non vederti. Fra due giorni parto col tour e poi chissà quanto tempo passerà prima di vederci."
"E che possiamo farci Bí, mi hai detto che sei piena zeppa." Le dissi confusa.
"Domani pomeriggio se vuoi puoi venire da me a casa a Milano, rimani qui per notte. Verso le 18 dovrei finire i preparativi."
"Io verrei, lo sai, ma l'indomani devi partire, non so se sia il caso."
"Sì è il caso. Poi insomma se non vuoi o puoi fa niente."
"Certo che voglio scema, vengo." Le dissi sorridendo, felice di rivederla.
Dall'altro lato del telefono ottenni una forte esclamazione, simbolo che anche lei stesse come me.
*
L'indomani pomeriggio ero in macchina per l'autostrada verso Milano, seguendo le istruzioni del navigatore.
Avevo litigato con i miei pur di andarci con la macchina, loro invece si spaventavano di lasciarmi andare ma per come ero determinata a vedere Gaia, non avrei dato ascolto a nessuno.
Arrivai all'indirizzo di casa sua un po' in anticipo, infatti Gaia mi scrisse dicendomi che avrebbe finito presto.
Nell'attesa, uscii dalla macchina e accesi una sigaretta. In quei minuti arrivò una ragazza verso di me , tutta felice e contenta, quindi pensai fosse una fan.
Mi chiese gentilmente una foto, così mi misi in posa e scattò.
Dopo la foto, aspettai che se ne andasse ma invece rimase lì.
"Aspetti Gaia?" Mi chiese lei e io mi girai di scatto, presa di sorpresa.
"No tranquilla, non sono una stalker. Abito in questa via pure io." Mi spiegò lei subito dopo aver visto la mia reazione.
"Ah ok, sì la sto aspettando."
"Se vuoi ti faccio compagnia, sono Laura." Disse sorridendo, allungando la mano verso di me.
Gliela strinsi, dicendole il mio nome, non che servisse suppongo.
Era alta quanto me, più o meno, aveva dei capelli corvini che le cadevano fino a poco dopo le spalle, occhi verdi e labbra carnose. Era molto carina, ammisi.
Si appoggiò con nonchalance sulla mia macchina e si accese una sigaretta.
La guardai stupita per il suo modo di fare, di solito le fan rimanevano bloccate e imbarazzate di fronte a me, cosa che non capivo visto che non mi sembrava che fossi Beyoncé.
Invece lei era tranquilla e pacata, sembrava a suo agio.
"Quanti anni hai?" Le chiesi per parlare un po' e ammazzare il tempo.
"Ne ho 20"
"Sembravi più piccola." Le dissi aspirando un tiro della mia sigaretta.
"Lo prendo come un complimento, porco." Disse ridendo e io diventai rossa per quel mio soprannome che ormai era comune tra i social
"Non ci posso credere. Sei la prima che mi chiama così nella realtà." Le dissi in una grossa risata.
"Mi sembra giusto non nascondermi attraverso un telefono." Rispose.
Parlammo ancora per qualche minuto fino a quando non arrivò Gaia con la sua macchina per parcheggiare sotto casa.
Venne verso me e Laura, dandomi un bacio sulla guancia.
"Mi ricordo di te, sei Laura giusto?" Le disse Gaia. Abitando vicine magari qualche volta l'aveva vista, pensai.
La ragazza annuì e ci chiese di fare un selfie noi tre insieme.
Così poi prima di andare salutò Gaia al volo e venne verso di me, dandomi un bacio nella guancia.
"Alla prossima" disse sorridente per poi girarsi e allontanarsi da noi.
Gaia aprì il portone e mi condusse dentro.
In pochi attimi sentii le labbra di Gaia poggiate sulle mie. Quel bacio era come una boccata d'aria fresca, come ossigeno dopo l'apnea. La strinsi forte, per dimostrarle con fatti quanto mi fosse mancata.
Le nostre lingue si trovarono, dopo essere state lontane per tanto tempo.
Ci staccammo per mancanza di fiato e l'abbracciai.
"Mi sei mancata moltissimo" le dissi accarezzandole i capelli.
"Anche tu scricciolo." Rispose mentre mi accarezzava i capelli.
Gaia si staccò, prendendomi la mano.
"Carina Laura." Disse mentre aspettavamo l'ascensore.
"Molto, mi ha fatto compagnia mentre ti aspettavo." Notavo il suo disappunto.
"Ecco perché ti ha salutata con un bacio"
"Sei invidiosa perché a te non lo ha dato??" La presi in giro.
"No, avrò altre mille fan che mi daranno tanti baci."
L'ascensore era arrivato, così da brava gentildonna aprii lo apri per far passare la mia ragazza.
"Anche io, tranquilla. Anche se non sono famosa come te."
"Tu hai il coraggio di acchiappare pure sotto casa della tua ragazza." Ribatté.
Adesso sembrava spazientita, così mi avvicinai a lei, mentre premeva il pulsante del suo piano.
"Amore.. che hai?" Le chiesi, preoccupata del suo visibile stato d'animo.
"Lo sai.." disse sconsolata. "La lontananza è difficile e non mi fa stare bene."
"Neanche a me." Mi avvicinai a lei, alzandole il mento. "Ascolta, facciamo che oggi non pensiamo a niente e a nessuno, né ai fan e neanche al tour, va bene?" Le dissi dolcemente.
"Hai ragione dai, godiamoci questo momento." Si convinse, e nel mentre eravamo arrivate al suo piano.
Gaia aprì la porta di casa sua e mi condusse dentro. Non c'ero mai entrata, mi aveva portato solo dai suoi.
Era una casa piccolina ma era molto accogliente.
"Non ti dà tristezza viverci sola?"
"No, però puoi venirmi a trovare quando vuoi." Disse lei
"Certo, è una cosa che si fa tra sorelle d'altronde, stare nello stesso tetto."
Entrambe ridemmo alla mia battuta e nel mentre mi portava a fare un tour della casa.
Appena arrivammo nella sua camera da letto, mi afferrò dai fianchi e mi baciò intensamente, portandomi più a contatto col suo corpo.
Iniziò una sessione davvero intensa con le nostre mani che viaggiavano in tutto il corpo.
Gaia mi diresse verso il letto, facendomi distendere sopra di esso per poi raggiungermi.
Stava per baciarmi di nuovo quando il suo telefono squillò, facendoci sussultare.
Maledissi chiunque avesse osato interrompere quel momento, dopo tutto quel tempo in cui non la vedevo.
Gaia a malincuore si alzò e, prendendo il telefono, sul suo viso spuntò un segno di disappunto.
"Ehi Carlo. Dimmi"
Ah il peggio che poteva essere, il manager.
"Emh, sì certo, portameli a casa e te li firmo." Rispose lei a qualcosa che non riuscii a decifrare.
Si salutarono, dopo di che Gaia lasciò il telefono sul comodino e venne verso di me.
"Era il manager. Devo firmare dei documenti per il tour, questioni dell'ultimo minuto insomma."
"Non poteva dirtelo in studio poco fa?" Le chiesi abbastanza presa a male.
"Non lo so, comunque sta venendo." Mi disse. Si mise accanto a me e io ne approfittai per coccolarla, cosa che non facevo già da un po'.
Andammo in cucina con Gaia che si preoccupò di uscire qualcosa per la cena.
Poco tempo dopo bussò qualcuno alla porta.
"Vai tu, sarà Carlo sicuramente." Mi disse la mia ragazza, intenda a lavare l'insalata.
Aprendo la porta vidi il manager, un uomo alto, biondo con tatuaggi sparsi. Non era come lo immaginavo, ossia un vecchio, brutto e trasandato.
"Che ci fai qua?" Mi chiese lui.
Forse era carino ma sicuramente non era simpatico.
"Sono venuta a trovare la mia ragazza." Le dissi un po' urtata.
Gaia poco dopo ci raggiunse alla porta, captando la tensione tra noi.
Notai che vedendola, gli occhi di lui si addolcirono, come avesse visto una dea.
"I documenti?" Gli chiese lei, invitandolo ad entrare.
Li seguii in salotto, dove sbrigarono certe pratiche.
Stava per andare quando il telefono gli squillò. Lo accese, leggendo il post che qualcuno gli aveva inviato.
Il suo sguardo si incupì, sembrava arrabbiato.
"Guardate che avete combinato." Disse con tono odioso.
Girò il telefono verso di noi e guardammo il post.
'Oggi selfie Beltrozzi. Ho trovato Martina sotto casa di Gaia con uno zaino, che passi la notte dalla sua ragazza?"
Diceva così il post, pubblicato da Laura, la ragazza che avevo incontrato prima.
Sicuramente già c'era il panico su tutti i social.
In un primo momento ebbi paura ad alzare lo sguardo, per paura di Carlo.
Appena lo alzai mi sentii tremare, per l'occhiata fulminea che dette prima a me e poi a Gaia.
"I patti erano patti. Domani ne parliamo."
Disse. Prese le sue cose e andò verso la porta.
Non dette nemmeno a Gaia il tempo di fermarlo, che lui già se ne andò via sbattendo la porta.
E lei si girò verso di me, con lo sguardo triste e disperato di chi sapeva che qualcosa si fosse spezzato.

Bella raghi. Oggi giornata tragedia.
Non ho riletto bene perché sono un po' arrabbiata. vi voglio bene.

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora