Rivoli Parte 2

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"MARTIIII SONO A CASA"
Sentii in lontananza una voce, che inizialmente non riuscii a riconoscere. Io e Gaia ci eravamo addormentate, nude.
Realizzando ciò, in un attimo tornai in me, col panico alle stelle.
"Gaia. Gaiaa svegliati."
No, non andava bene, ricevetti in riposta solo un mormorio.
"MARTI SEI A CASA?" Sentii la voce di mia mamma incombere.
Porca trota.
"Gaia c'è mia mamma, se non ti alzi ti faccio volare dalla finestra."
Le dissi piano ma scuotendola nel mentre.
Aprii improvvisamente gli occhi, realizzando anche lei la gravità del momento. Quella situazione mi avrebbe fatta ridere in altre condizioni, se non fosse che mia mamma mi avrebbe diseredata.
"SI MAMMA, SONO A CASA E C'È PURE GAIA."
E ricevetti un'occhiataccia da parte di Gaia.
Ripresi i vestiti molto rapidamente, sperando di non trovarmi mia mamma di fronte mentre mi rivestivo, Gaia fece lo stesso.
Eravamo pronte per scendere, oppure no...
"Gaia cazzo." La guardai, aveva una parte del collo quasi macinata. Ops, colpa mia.
"Aspetta, metti i capelli così." La sistemai per bene
"È colpa tua, scema."
"È colpa tua, per essere così." Le indicai tutto il corpo.
"Okay basta, scendiamo prima che sia troppo palese."
Così tornammo in salone, dove mia mamma ci aspettava.
Le presentai, si erano viste solo attraverso lo schermo.
"Emh scusate, dovrei andare in bagno." Disse Gaia. Le indicai dove fosse e così si allontanò.
"Aiai Martina, Martina. Smettila di lasciare segni di te sul corpo delle altre ragazze." Disse improvvisamente mia mamma.
ODDIO.
Diventai rossa pomodoro e neanche risposi per l'imbarazzo.
Decisi di preparare la tavola, nel mentre che mamma iniziò a cucinare qualcosa.
-
-
Dopo pranzo, andammo di sopra a prepararci per andare in studio.
"Sai, mia mamma mi ha detto di smettere di lasciare segni sulle ragazze." Le dissi, non guardandola negli occhi per l'imbarazzo.
"Mmm quindi lo fai con tutte? Donnaiola"
Mi disse all'orecchio, facendomi venire i brividi.
Aiuto.
"Sono una donna sessualmente attiva."
"Però bello come dicevi il mio nome eh? O come ti sei strusciata nella mia coscia." Continuò, toccandomi da dietro.
"Me lo ricordo benissimo, stronza. Allontanati e non mi toccare. Non posso registrare una canzone tutta bagnata a causa tua." Mi girai e la respinsi, anche se non era proprio quello che volevo fare.
"Guarda un po' come si fa provocare facilmente la ragazza cattiva e arrogante."
La fulminai con lo sguardo.
"Che siccome tu non mi hai pregata per niente, nono." Le dissi sarcasticamente, avvicinandomi a lei.
"Beh, qualcuno ha deciso di inginocchiarsi." Continuò.
Adesso ero di fronte a lei, la guardai attentamente, riflettendo sul da farsi.
Le afferrai i fianchi e le lasciai un bacio calmo, molto calmo, per smorzare il fuoco della stanza.
"Nel mentre che plachi i tuoi ormoni, io ti aspetto di sotto."

Una mezz'oretta dopo eravamo in studio, la presentai al mio manager e agli addetti ai lavori, rassicurandoli che non sarebbe stato un problema se avesse assistito.
Quel pomeriggio registrai Cara me e Come io a te.
Quest'ultima canzone la cantai a lei, guardandola dritta negli occhi per tutta la durata del brano. Chissà se fosse trasparito quel momento, se la mia voce cambiava quando mi scioglievo in un suo sguardo, se il mondo intero avrebbe capito quanto forti erano i miei sentimenti per lei.
E lei mi guardava immobile, sorridendo e a tratti distoglieva imbarazzata lo sguardo, cosa molto difficile da provocare in lei.
La canzone finí e i produttori sembravano molto soddisfatti del lavoro, motivo per cui dopo gli ultimi ritocchi, fui libera di andare.
"Allora, ti sono piaciuta?" Chiesi a Gaia, una volta uscite dallo studio.
"Se mi sei piaciuta? Dio mio sei stata perfetta, ma poi la canzone nuova, ne vogliamo parlare? Madonna non ho parole." Iniziò a gesticolare e a dire cose senza senso, era molto buffa.
"Era per te quella sai." Le presi la mano.
"E io sono davvero felice di essere la tua musa ispiratrice. Tu davvero, trasformi delle semplici parole in arte."
Molto lusingata devo dire.
Nel mentre, arrivammo in macchina.
"Comunque purtroppo devo andare a prendere Giorgia e tornare a casa, si è fatto tardi e c'è pure la strada da fare."
"Allora mi lasci qui nel nulla??" Le chiesi io, non entrando in macchina.
"Ma no scema, ti porto a casa, come una principessa."
"Tra le due la principessa sei tu." Le dissi, rispettando gli stereotipi.
"Seh e tu che sei?"
"Il ranocchio." Le dissi in un misto di serietà e risate.
"Mamma, sei proprio cretina. E comunque non è vero, smettila di dirlo."
Era sempre in grado di tirarmi su l'autostima, anche con queste sciocchezze.
"Solo se mi porti sana e salva a casa."
Così, guidò verso casa, mentre parlavamo del più e del meno.
"Stai preparando le cose per la partenza di lunedì?" Mi chiese.
"Più o meno. Ma quindi che mi devo portare? Tipo che temperatura c'è?" Cercai informazioni, non avevo ancora la più pallida idea.
"Lì è autunno, ma le temperature sono più alte di quelle che ci sono qui in quel periodo. Perciò qualcosa per il freschetto della sera ma soprattutto magliette a maniche corte , il tuo solito abbigliamento estivo ed il costume. E mutande e reggiseno."
"No Gaia, quelli pensavo di non portarli."
"Oh beh, poco male, meno roba da togliere poi."
Eccolo l'ormone ballerino.

Alla fine arrivammo a casa mia e fu il momento dei saluti.
Gaia prese la mia mano e la intrecciò con la sua, poggiandole sul cambio della macchina, prese il telefono e scattò una foto.
"Cos'è? Stai facendo la challenge delle mani intrecciate?" La presi in giro per questa sua riscoperta dei social.
"Proprio così, bisogna immortalare artisticamente questa giornata." E la caricò su Instagram.
"Grazie per essere venuta oggi. È stato davvero bello e tu mi mancavi un botto."
Le dissi molto sinceramente. Era stata una giornata davvero unica e speciale
"È sempre un piacere passare del tempo con la mia ragazza." Sganció la bomba, guardando adesso di fronte a sé.
Avevo sentito bene?
"La.. tua ragazza, eh?" Chiesi, per accertarmi.
"Vuoi esserlo? Essere una vera coppia intendo, fidanzate."
" Lo so che intendi Bibi e si, non sai quanto desideri di essere la tua ragazza."

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora