Attesa

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L'indomani appena sveglia presi il telefono sul comodino, speranzosa di aver ricevuto un messaggio da parte di Gaia.
Così non fu, avevo tremila notifiche ma la sua, l'unica di cui mi importava veramente, non c'era.
L'intensità del giorno precedente mi aveva fatto capire che probabilmente ci potesse essere una remota possibilità per cui tutto sarebbe finito bene.
Parlare con Gaia e spiegarle tutto, raccontandole nient'altro che la verità, poteva essere un primo passo per ritornare ad essere felici insieme.
Allo stesso tempo però, dirle tutta la verità mi spaventava parecchio, soprattutto per il suo futuro.
Nonostante morissi dalla voglia di sentirla però, quel giorno non le scrissi nulla anche perché non volevo raccontarle niente tramite telefono.

Mi alzai e iniziai a preparare il borsone, visto che avremmo continuato con il tour degli instore.
Mentre controllavo che non mancasse nulla, un foglietto a terra vicino la porta attirò la mia attenzione.
Sicuramente qualcuno l'aveva fatto passare dalla fessura inferiore.
Mi avvicinai curiosa e lo presi.
"Nel caso in cui volessi un'amica con cui parlare. Laura."
C'era scritto sul foglietto e con questo anche il suo numero di telefono.
Lo salvai, sembrava una ragazza di cui ci si potesse fidare e riflettendoci bene, pensai che avesse fatto bene a respingermi la sera prima.
Ero in uno stato confusionale e baciare una ragazza di cui ero probabilmente un po' attratta, non avrebbe migliorato la situazione.
Magari era la lontananza con l'unica persona con cui volessi stare veramente, la mia paura di restare sola e abbandonata da tutti, che mi aveva spinto a baciare un'altra ragazza.
Comunque decisi di scriverle per farle avere il mio numero.
"Ciao nuova amica."
"Oh, adesso ho un'amica vip"
"Ahahahah cretina.
Comunque scusa per ieri..."
"Non ti preoccupare, non deve essere facile resistermi."
"Probabilmente è il contrario e tu non aspettavi altro"
Continuammo a scherzare per un po' di tempo. Ammetto che parlare con lei fosse davvero piacevole.

La giornata passò come da programma, mi spostai in un'altra città per proseguire i miei eventi.
Anche se dedicavo tutta me stessa all'incontro con i fan, in un angolo remoto della mia becera testolina c'era la speranza di ritrovare un messaggio da parte di Gaia.
Ogni tanto pensavo che forse avrei dovuto scriverle io, d'altra parte ero stata io a bloccarla ovunque.
La cosa che mi bloccava era che in poche ore sarebbe iniziato il suo concerto e non era il momento giusto per affrontarla e destabilizzarla.
Sospirai, ero stanca di aspettare e stare lontana da lei.

Ormai la routine delle giornate era grossomodo sempre la stessa, tra spostamenti, eventi e ritorno in hotel.
Quella sera guardavo le storie di Domi al concerto, vedevo Gaia scatenata sul palco e il pubblico impazzito ai suoi piedi.
Meritava davvero tutto quel seguito e quei numeri, ero fiera di tutto il lavoro che aveva fatto.
Prima di chiudere definitivamente la giornata, io e il mio team ci riunimmo l'ultima volta per preparare e confermare gli eventi successivi.
Passó qualche oretta e si era fatta l'ora di chiudere tutto, così tornai in stanza.
Il concerto di Gaia era già finito da un pezzo sicuramente.
Presi di corsa il telefono e avevo una notifica.
Di nuovo, non era Gaia.
Sullo schermo spuntava Laura, così aprii il messaggio.
Era una foto a selfie che ritraeva lei e Gaia nel backstage, entrambe sorridentk.
"Belle, non trovi?" Scrisse nella didascalia.
Bellissime e splendide entrambe oserei dire.
"Molto, anche se quella a destra lo è di più" scrissi, riferendomi a Gaia.
"Così mi ferisci" rispose lei, stava continuando a flirtare.
No no, smettila.

Poco dopo, finalmente ricevetti un messaggio dalla persona  che tanto aspettavo.
A prescindere dal testo, sul mio volto comparve un sorriso a trentadue denti.
Menomale che dietro uno schermo nessuno potesse controllare la mia reazione da tredicenne.
"Quindi è una cosa seria?" Scrisse.
Rimani confusa da quella domanda, non capendo a cosa si riferisse.
La chiamai, volevo sentire il suono della sua voce. Dopo qualche squillo rispose.
"Marti."
Al sentire la sua voce pronunciare il mio nome un brivido mi attraversò la schiena e ricomparve il sorriso da ebete.
"Bí" le risposi semplicemente.
"Allora, è una cosa seria?"
"Ma cosa?"
"Tra te e Laura. Ha pure il tuo numero, oggi nel backstage ha aperto la tua chat WhatsApp"
Ma che stava combinando Laura? L'avrà fatto sicuramente apposta nel farglielo vedere, magari per vantarsi o per farla rosicare, anche se mi sembrava un'ipotesi improbabile.
"Siamo amiche Gà, conoscenti più che altro."
"Sì ma io non do il mio numero a chiunque conosca"
Ah beh, momento adatto per un discorso di gelosia.
"Ma poi anche se fosse, mi hai detto tu stessa che mi lasciavi andare, cosa dovrei fare io?"
"Quando te l'ho detto?"
Misi una mano fra i capelli, o meglio, mi sistemai quei soliti ciuffi ribelli, ripensando a quella sera e a quel video che Carlo mi mandò.
"Giusto, ovviamente non ricordi"
Era ubriaca quel giorno e probabilmente del discorso tra me e Carlo non poteva sapere nulla

"Tempo fa tu e Carlo eravate in discoteca e col suo telefono mi hai mandato una nota vocale in cui mi dicevi appunto che stavi cercando di andare avanti"
Le raccontai
"E tu prendi alla lettera quello che io dico da ubriaca?"
"Sì ed é quello che ho fatto pure io, ti ho lasciato andare"
"Allora per una buona volta mi puoi dire la verità?" Percepii il suo tono spazientito

"Non adesso. Gaia fidati di me, lo sto facendo per te. Ti basta solo sapere questo per ora."
"No Martina non mi basta e tu mi stai alterando."
"Non dipende da me"
"E da chi allora?"
"Ti dico solo di non fidarti troppo delle persone con cui lavori"

"Non capisco, mi dici che mi lasci andare però poi mi dici cose del genere, come dovrei andare avanti?"
Presi un grosso respiro, pensando a quanto poco coerente potesse essere il mio discorso.
Volevo davvero proteggerla ma allo stesso tempo non potevo farla uscire dalla mia vita, non riuscivo proprio.
Come puoi allontanare qualcuno di cui sei innamorato?
La persona a cui pensi ogni mattina all'alba e la sera durante il tramonto.

I miei pensieri vennero interrotti da Gaia che ancora una volta prese l'iniziativa
"Mi manchi Marti."
"Anche tu."
"Allora non è vero che mi hai lasciato andare"
"No" risposi secca, poi ripresi
"Facciamo che per ora tu pensi a completare il tour e a stare serena, quando saremo faccia a faccia parleremo"
Poteva essere un buon compromesso, se avevo resistito fino ad ora, potevo aspettare per qualche altra settimana.
Non era una buona idea parlarne per telefono e nel mezzo del suo tour

"Ma io voglio stare con te, adesso"
"Lo so" sospirai.
"C'è speranza per noi?
"Io dico di sì, abbi pazienza per favore"

"Marti?"
"Mm?"

"Ti amo."
"Anche io ti amo"

"Sì?"
"Sempre, non scordarlo mai."

E mi ricordo un po' di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora