Quella sera il Whyte Wyrm è decisamente più confusionario del solito. Swamy ne è certa da quando vi mette piede. C'è gente che parla concitatamente. Altri fanno avanti e indietro senza un apparente motivo. Sa bene il perché di tutto ciò, ma per il momento preferisce ignorarlo.
Cercando di evitare praticamente chiunque sale al piano di sopra ed entra nel bagno. Apre lo specchio sul lavandino ed afferra la valigetta medica al suo interno.
È consapevole che forse aspettare quasi dodici ore per disinfettare il taglio che Malachai le ha fatto quella mattina, non è stata la scelta più saggia della sua vita.
Si siede a terra con la schiena appoggiata al muro e si versa il disinfettante sulla pancia. Quando l'alcool le bagna la ferita, la ragazza è costretta a stringere i denti a causa del forte bruciore. Impreca diverse volte augurando a Malachai lo stesso dolore che sta provando lei in quel momento.
Tampona la ferita con del cotone.Lancia uno sguardo alla M che le sfregia il basso ventre e l'assurda idea di tagliarsi via quel pezzo di pelle le attraversa la mente. Preferirebbe rimanere segnata a vita con tutto fuorché con l'iniziale del nome di quello psicopatico. Scaccia via quell'idea e si alza in piedi, copre la ferita con un cerotto abbastanza grande. Dopo di che posa il kit d'emergenza e scende al piano di sotto.
Fangs la stava aspettando probabilmente, perché nel preciso istante in cui mette a fuoco gli ultimi gradini della scala, vede il ragazzo a braccia incrociate appoggiato al muro.
"Fogarty," lo saluta alzando una mano e facendo un cenno con due dita. Lui si gira a guardarla, o meglio a guardare il candido cerotto bianco sulla pelle della sua pancia.
"Stai bene? Che è successo? Cosa hai fatto fino ad ora? Dove sei stata? Con chi? Perché sei tornata così tardi?"
"Parlerò solo in presenza del mio avvocato."
Fangs le lancia un occhiataccia, ma è comunque sollevato. Swamy lo conosce abbastanza da saperlo.
"Noto che resti sarcastica nonostante tutto."
"Sempre e per sempre." Gli fa l'occhiolino la bionda.
"Ora rispondi." Il suo fare è perentorio e lei incrocia le braccia poggiandosi al muro di fronte a lui. Sono uno il riflesso dell'altra.
"Sto bene. Immagino che Sweet Pea ti abbia già raccontato tutta la storia, quindi è inutile che la ripeto. Fino ad ora sono stata a scuola, in punizione a scrivere una stupida relazione sulla Georgia con Jughead Jones..."
Swamy vede gli occhi dell'amico sgranarsi a dismisura. È quasi comico a dirla tutta.
"Jughead Jones? Il capitano della squadra di football?"
"No, la ballerina di danza classica." La ragazza scuote appena la testa.
"Sii seria!" la richiama l'altro.
"Sì, Fangsie, il capitano della squadra di football, era in punizione anche lui" taglia corto lei alzando le spalle.
Probabilmente il moro è ancora più sconvolto dalla sua ultima affermazione, ma Swamy non gli presta molta attenzione. Scende l'ultimo gradino e appena intravede suo padre al bancone che sta bevendo una birra, gli si avvicina.
"Swamy, come stai? Dove sei st-?"
"Non iniziare anche tu con l'interrogatorio" sospira la ragazza. Paul smette di parlare. "Malachai vuole tornare a spacciare. Ha minacciato me e tutti i Serpents se non glielo lasciamo fare." Si indica il cerotto bianco sulla pancia. "Ovviamente non glielo permetteremo, giusto?"
Suo padre sembra pensarci."Ha minacciato te e Sweet Pea ha detto-"
"Non scherzare, papà." Swamy gli lancia un'occhiataccia. Non ha la minima intenzione di farla passare liscia a quel bastardo, non dopo quello che ha fatto a lei, a tutti loro. "È solo uno stupido graffio. Quasi sicuramente Sweet Pea, l'ha fatta più grave di quanto sia in realtà."
La ragazza manda un'occhiataccia all'amico dietro al bancone. Deve darle man forte ora più che mai. Lui sospira.
"In effetti tendo ad esagerare. Specialmente se si tratta di Swamy."
Il ragazzo si passa una mano sul collo con fare colpevole. La bionda gli fa l'occhiolino. Sweet Pea è un dannato attore. E lei lo sa che sta fingendo perché si tocca il tatuaggio sulla gola solo se sta mentendo.
"E andiamo." Swamy riprende la parola. "Non è certo la prima volta che qualcuno minaccia me per minacciare tutti noi." Paul sembra rifletterci, poi annuisce lentamente. Sua figlia ha ragione. "È il prezzo da pagare per essere la principessa dei Serpents. E poi," sorride la ragazza. "Per questo sono così brava a spaccare facce."
"Va bene, little fighter."
Suo padre si alza in piedi, una nuova luce negli occhi. La ragazza la conosce bene. È la voglia di combattere, di non farsi piegare. Swamy si siede su uno sgabello e quando Sweet Pea le si avvicina, quasi sicuramente per farle una ramanzina, lei gli sorride.
"Grazie" mima con le labbra e lui lascia perdere l'idea di sgridarla. In fondo, anche lui vuole fare il culo a Malachai.
"Serpents!" La voce di Paul fa calare il silenzio all'interno del locale. Tutti gli occhi putanti su di lui. "I Ghoulies sono tornati." La notizia non desta così tanto scalpore. Sweet Pea probabilmente aveva già avvisato tutti.
"Sei una pettegola, Sweetie" sussurra la biondina in direzione dell'amico. Lui sorride innocente.
"Ops."
"Questa volta sono più accaniti di prima," continua il leader dei Serpent. "Ma noi lo siamo più di loro!" Il boato di approvazione che si solleva dopo l'ultimo commento, fa spuntare un sorriso alla ragazza. Quella è la sua famiglia. "Se loro torneranno a spacciare, noi torneremo a dargli la caccia." Paul inizia a girare all'interno del locale. Ogni singola persona lì dentro pende dalle sue labbra. Swamy adora il carisma di suo padre, la sua incredibile capacità di farsi ascoltare, amare, apprezzare da chiunque. A prescindere dal fatto che è il re dei Serpents, lei è certa che loro si butterebbero nel fuoco se lui glielo chiedesse. Non è solo questione di lealtà. È quel suo modo di parlare, così convincente. Infonde sicurezza. "Se loro toccheranno uno di noi, TUTTI noi ci vendicheremo!" Un altro boato d'approvazione. "Se vogliono portare la loro merda nel Southside devono passare sul mio cadavere."
"Sul cadavere di tutti i Serpents!" È la pronta risposta che si solleva nel locale.
"I Ghoulies non torneranno a spacciare in casa nostra, non fino a quando io sarò ancora in vita."
Quella è una promessa.
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Youth || Riverdale
JugendliteraturE se Jughead Jones fosse un northsider a cui è stato insegnato a stare lontano dal Southside e dai Serpents. E se la principessa dei Serpents fosse una ragazza con un segreto che la perseguita e la rabbia di chi non ha potuto avere una vita normale...