Dire che Jughead stia cercando in tutti i modi di rintracciare Swamy non è affatto lontano dalla verità.
Per la seconda volta, lei è sparita dalla circolazione per non avere un contatto con lui.Dire che lei lo stia evitando è una parola grossa, ma dire che non lo stia facendo sarebbe una bugia.
Diciamo che la biondina cerca di essere in posti totalmente diversi rispetto a lui in qualsiasi momento della giornata.Forse è per quello che quando sente bussare alla porta della sua roulotte quella sera, non si pone tanti problemi e apre tranquillamente e probabilmente è per questo che quando si trova Jughead Jones con le braccia incrociate al petto e un cipiglio nervoso sul volto di fronte, rimane abbastanza stupita.
È riuscita ad evitarlo per due giorni, pur continuando ad andare a scuola e frequentando i suoi stessi corsi. Davanti casa sua, però, è decisamente l'ultimo dei posti in cui avrebbe pensato di incontrarlo.
Forse perché non credeva che il giovane Bulldog avesse tutta questa voglia di vederla e parlarle da irrompere nel Southside. A quanto pare si sbagliava.
"Jones" sospira quindi con aria abbastanza sconfitta.
In quei giorni in cui non ha avuto a che fare con lui, non ha minimamente pensato ad un discorso da fargli, non ha nemmeno ben capito cosa lei stessa desideri, se vuole che si parlino ancora, se vuole che siano scopamici o altro. Ha cercato di non pensare nemmeno a questo. Ha decisamente troppi problemi per la testa per crearsene altri da sola.
"Quindi, mi eviti di nuovo."
Quella di Jughead è un'affermazione, non una domanda e Swamy lo sa, sa benissimo cosa sottointenda: abbiamo fatto sesso e ora non mi rivolgi la parola, esattamente come hai fatto quando ci siamo baciati. Ogni passo verso di me, ne fai dieci indietro.
"Già" risponde laconica mordendosi il labbro inferiore. Lo vede annuire appena. La luce del lampione retrostante gli illumina parte del viso, evidenziando i suoi tratti, gli occhi verdi brillano quasi. C'è così tanta tensione nell'aria che se passasse un insetto rimarrebbe stecchito. Rimangono a fissarsi senza dire assolutamente niente. L'uno di fronte all'altra. Come se qualsiasi cosa potessero fare, potrebbe distruggere quel momento di equilibrio che si è creato tra di loro. Swamy però non sopporta il silenzio delle parole non dette. Si sente schiacciata e vuole che tutti quei pensieri che le stanno ronzando in testa da quando il ragazzo è entrato nel suo campo visivo, tacciano. "Perché sei qui?"
Il tono della principessa dei Serpents resta sempre sicuro, fermo nonostante la situazione abbastanza delicata.
Jughead sembra sorpreso quando sente la sua voce, ma solleva un angolo della bocca, in un sorriso accennato.
"Non rinunci mai a fare la stronza, eh?"
Lo dice con una aria affezionata e Swamy pare colta alla sprovvista da quella nota dolce nelle sue parole.In ogni caso, sorride scarcasticamente per fargli intendere che la risposta è chiaramente un no.
"Tu non rinunci mai a farmelo notare, eh?"
"Touché."
"Non hai risposto" gli fa presente lei ritornando a bomba.
È lì, non vuole perdere altro tempo, devono mettere un punto a tutta quella storia.
"Mi stai evitando da quando abbiamo-"
"Sì, lo so e sì, ti sto evitando" lo interrompe Swamy inchiodandolo con i suoi occhi.
Non ha bisogno che lui le ripeta cosa hanno fatto, lo sa. Non sa perché, ma sentire quelle parole uscire dalla bocca di Jughead non la entusiasma affatto. Non vuole sentirle. Lui annuisce appena.
"Credo che allora dovresti dirmi tu il perché."
Swamy sente che ha ragione, quindi accenna un sorriso stanco e gli fa cenno di seguirla in casa. Non ha intenzione di fare scenate.
Quando sono dentro la roulotte, il ragazzo si chiude la porta alle spalle e incrocia le braccia al petto, aspettando che la biondina inizi a parlare.
"Ho troppi problemi." È così che comincia il suo discorso la giovane Karden sedendosi sul tavolo di fronte a lui. Gli occhi in quelli del ragazzo. "Tra i Serpents, il Southside, la droga, Hiram Lodge." Vede il ragazzo inarcare un sopracciglio, aprire la bocca, già pronto per chiedere spiegazioni, quando lei lo blocca. "Sì, Hiram Lodge, lui… è più invischiato di quanto sembra nella malavita," spiega velocemente. Jughead è già pronto a porre altre domande. Swamy se ne accorge dalla scintilla che attraversa i suoi occhi, quella di quando vuole avere nuove informazioni perché il suo cervello sta già lavorando a mille per elaborare teorie su teorie. "Tornando al punto," lo richiama. "Io non so come intrpetare quello che è successo, non so come lo interpreti tu, ma non voglio una relazione e tantomeno con un northsider." Jughead potrebbe giurare di aver sentito qualcosa al centro del suo petto spezzarsi in mille pezzi, dopo l'ultima frase della bionda, ma non lo ammetterà, non a lei almeno. Non dice nulla, si limita ad annuire. "La cosa migliore, secondo me, è far finta di nulla."
La voce di Swamy si abbassa appena sulle ultime parole. Forse in piccola parte, non vorrebbe fingere che non sia mai successo niente, ma è la cosa giusta.
"Se è quello che vuoi, va bene" sospira il giovane Jones serio, fissandola negli occhi. C'è un mondo nascosto dietro quelle iridi che si scrutano a vicenda, che si urlano di fare qualcosa, di fermarsi, di non allontanarsi. "È quello che vuoi?" La ragazza non risponde, abbassa lo sguardo e non proferisce parola. Sa benissimo cosa dovrebbe dire: Sì, voglio questo. L'ha proposto lei in fondo, è ovvio che sia quello che vuole. La domanda di lui è ridicola. È scontato che sia così. "È quello che vuoi?" La voce di Jughead ora è molto più vicina, sa che ha fatto dei passi verso di lei che però continua a non guardarlo. Perché non riesce a dire quelle due semplici lettere? "È quello che vuoi, Swamy?" ripete ancora. Questa volta la sua voce è a pochi centimetri da lei. Sente il suo alito fresco contro il viso. "Rispondi, cazzo! È quello che vuoi?"
Solo a quel punto Swamy punta i suoi occhi azzurrissimi in quelli verdi del giovane Bulldog.
"No!" Glielo urla praticamente in faccia.
Esattamente due secondi dopo lo sta baciando. Jughead la spinge sul tavolo e lascia che lei gli avvolga le gambe intorno al bacino. Le loro mani non smettono di cercarsi, toccarsi, così come le loro bocche.
"Aspetta," la ferma il ragazzo, staccandosi controvoglia dalle sue labbra; il suo tocco, invece, non abbandona il corpo di lei. Swamy mugugna qualcosa di incomprensibile e si allontana appena da lui frapponendo un po' di distanza tra di loro. Il suo sguardo lo incita a continuare. "Scapperai di nuovo?"
"Probabilmente."
"Come posso fare per farti restare?" le domanda spostandole delicatamente un ricciolo biondo dal viso e accarezzandole così una guancia.
Lei gli sorride malinconica."Non volere di più di… qualunque cosa ci sia tra di noi. Niente di più, niente di meno. Ti deve andare bene."
Lo fissa negli occhi mentre lo dice e allontana le mani dal corpo di lui. E forse è l'intensità del suo sguardo o il fatto che Jughead vuole il suo tocco addosso, ma alla fine, annuisce.
"Mi andrà bene se non scapperai."
"Non lo farò finché non ti tirerai indietro."
Si guardano negli occhi e quello che hanno stretto è un vero e proprio patto. Il peso di quelle parole è tutto nei loro sguardi intrecciati. Una sorta di sfida a chi cede prima.
Dopo pochi secondi si stanno baciando di nuovo.
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Youth || Riverdale
Teen FictionE se Jughead Jones fosse un northsider a cui è stato insegnato a stare lontano dal Southside e dai Serpents. E se la principessa dei Serpents fosse una ragazza con un segreto che la perseguita e la rabbia di chi non ha potuto avere una vita normale...