Nessun Serpents è lasciato da solo

996 48 9
                                    

"Swamy, porca troia, apri questa fottuta porta!"

La voce di Toni si fa spazio tra gli strati di coperte sotto cui la principessa dei Serpents è nascosta, ma lei non pare minimamente intenzionata a rispondere.

Sa che forse dovrebbe alzarsi e andare a parlare con i suoi amici, che è più di una settimana che vanno a bussare a casa sua chiedendole di farli entrare e di spiegargli cosa sia successo, ma lei non ha voglia di vedere nessuno.

Non sa cosa dirgli, non sa come spiegare quello che è accaduto. È dalla sera della festa che non li ha più visti né ha parlato con loro. Non sa se Jughead lo ha fatto, ma non crede.

"Swe." Sente indistintamente la voce di Sweet Pea chiamarla e per un secondo, uno solo, è tentata di rispondergli, aprire la porta, farsi avvolgere dalle sue braccia e rimanere lì per il resto della sua vita. Al sicuro. "Per favore, facci entrare. Vogliamo solo vederti. Ci manchi."

La ragazza si alza dal letto e, con una coperta che l'avvolge, si avvicina alla porta della roulotte, si siede sul pavimento e appoggia la testa alla parete retrostante.

"Swamy." La voce a parlare ora è quella di Fangs. Dai rumori che si sentono, la biondina direbbe che si è inginocchiato a terra vicino alla porta. "Noi non sappiamo perché non esci da qua dentro da più di una settimana," spiega il ragazzo con voce calma. "Non sappiamo se è colpa nostra o se è successo qualcos'altro, ma…"

"Se dipende da noi," si intromette Toni con un tono molto più calmo rispetto a prima. "Ci dispiace e vorremmo poterne parlare."

"Però, Swe, non tagliarci fuori così" conclude in un sospiro Sweet Pea.

Swamy si sente decisamente in colpa ora. Vorrebbe ignorarli e fare finta di niente come ha fatto per tutta la settimana precedente, ma questa volta non ci riesce.

È così stanca di essere divorata dai sensi di colpa e forse ha decisamente bisogno di vedere delle facce amiche, di raccontare a qualcuno cosa è successo, di togliersi di dosso quel peso che sta portando da sola.

"Non è colpa vostra" sussura piano, ma sa che gli altri ragazzi l'hanno sentita perché si sono ammutoliti contemporaneamente.

Si alza in piedi e apre la porta della roulotte trovandosi davanti i tre Serpents. La prima cosa che fanno è stringerla in un forte abbraccio che sa di famiglia e di Ci siamo noi con te e Swamy si sente davvero a casa in quel momento.
La seconda cosa che fa Toni invece è tirarle uno schiaffo dietro la nuca.

"Cogliona, mi hai fatto preoccupare!" sbotta subito dopo guardandola di traverso.

Fangs rimane serio invece e le chiede nuovamente cosa sia successo, mentre Sweet Pea continua a stringerla tra le sue braccia.

"Devo uccidere qualcuno?" le mormora piano all'orecchio e la bionda sorride, le era mancato tutto questo.

Li fa entrare in casa e si chiude la porta alle spalle, dopo di che li fa accomodare in soggiorno e rimanendo tra le braccia del suo migliore amico decide che forse è arrivato il momento di raccontare tutto.

"Credo di dovervi dire un po' di cose," spiega passandosi una mano tra i capelli.

I Serpents annuiscono e la fissano come ad incitarla a cominciare. E così Swamy dice loro della festa, di quanto si sentisse inadeguata in quel momento e della quantità esorbitante di alcool che aveva bevuto.

"Cazzo, Swe, potevi chiamarci" la interrompe Toni con aria di rimprovero.
L'amica le lancia un'occhiata di traverso.

"Onestamente, credo che stavate tutti chiusi in qualche stanza a fare cosacce."

Youth || RiverdaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora