"La semplicità non è una delle costanti negli uomini."
Sguardo veloce e intrinseco di pensieri, tormenti simili ad una possibile descrizione e chiarificazione dell'incorrettezza dell'esistenza.
Esistenza definita da ormai praticamente chiunque, all'apparenza, come travagliata, sì, ma.. sicuramente non degna di nota.
Ed è proprio questo il modo in cui si considera Dario, ora e sin dal momento in cui è entrato, oramai tre ore fa, allo studio di Space Valley.
Tormenti che gli attanagliano i pensieri.. per un motivo ed uno soltanto..
<<Hey véz, ma così gli fai male, stai attento!>>
Pronuncia Tonno, alla vista del gioco che stanno ora facendo Nicolas e Cesare; con il secondo che, con le sue effusioni, non sembra voler lasciare libero per nemmeno un momento, il più piccolo.<<Tutto okay Dario?>> Pronuncia poi Frank, alla vista dell'espressione tramortita dell'amico; dopo essersi avvicinato a lui.
<<Sì, sto bene.>><<Okay.>> Dice Frank, prima di riandarsene.
Ogni volta che Dario ha bisogno, sa benissimo che Frank sarà sempre disponibile a parlare e per qualsiasi problema lui abbia. Il problema, però, è che tale rapporto si fonda sull'idea per cui, se Dario ne ha bisogno, è lui che deve chiedere aiuto e non Frank a venire ad offrirglielo.
Anche perché, alla fine, un pò tutti in studio si sono accorti di quanto il ragazzo sia effettivamente bravo a fingere. Nel caso, sarebbe quindi decisamente troppo complicato per i suoi amici, riconoscere una triste differenza nell'animo di Dario.È frequente, infatti, che i colleghi di lavoro del ragazzo lo definiscano come "preso male"; ma nessuno decide mai, assolutamente, di puntualizzare, nei momenti in cui lui si mostra più felice e gioioso del solito.
Perchè, d'altronde, il miglior modo per far cessare le cose è definirle, no?
◇~~~~~~◇~~~~~~◇
<<Dai regaz, fermatevi, che così mettete in soggezione Dario!>>
Pronuncia Tonno, acclamato da Nelson ed un Frank semplicemente annuente, alla vista dei movimenti giocosi stranamente attuati da Cesare nei confronti di Nicolas, per questa mattina.Il ragazzo sembra infatti essere particolarmente in cerca di un loro contatto fisico, motivando quindi le continue effusioni che i due stanno appunto avendo.
Stranamente Nicolas non sembra avvertire particolare sofferenza, nonostante sia comunque facilmente percepibile, sia naturalmente per lui, che per Frank, l'unico ora consapevole di cosa stia frullando per la testa di Nicolas.
Perchè questa è una condizione tediosa della vita del ragazzo: non può essere triste per il contatto – tanto bramato – ,così affettuoso, che sta avendo con Cesare; nonostante sia più che cosciente che ciò che lo aspetterà poi stasera, o ancora domani, dopodomani e via dicendo, non consisterà certamente nello stringersi fra le braccia dell'amato.
<<Ah sì, e perchè ciò dovrebbe mettermi in soggezione? Semmai dovrebbe succedere a Nicolas.>>
Dopo che Dario ha terminato di pronunciare, freddamente, tale frase, subito Nicolas si blocca sul posto e con un'espressione quasi congelata, terrorizzata a dir poco, all'idea di come e perchè Dario abbia detto una cosa del genere.
In effetti, avrebbe anche finito per strozzarsi, se ora interpretasse, in realtà, uno di quei protagonisti dei film, che appena gli viene detto qualcosa di sconvolgente o imbarazzante, sputano immediatamente fuori dalla bocca, l'acqua che stavano bevendo fino al secondo prima.Nel bloccarsi di Nicolas, anche Cesare si ferma, dal suo disturbare il ragazzo con un fastidiosissimo solletico.
<<Cosa intendi Dario?>> Pronuncia Nelson.
<<Niente, non importa.>>
Tonno fa per avvicinarsi a Cesare, ormai abbastanza distante da Nicolas; il quale sta avvicinandosi verso Dario, per tentare di chiedergli il perché di un tale commento, ma non appena apre la bocca per parlare, suona il campanello dello studio.
Frank, sempre seduto – perché suo luogo e posizione preferita – ad una scrivania, vicina al set principale, fa per alzarsi ad aprire la porta, alla ragazza appena arrivata.
<<Hey Lucia! Come mai qua e così presto? Ti avevo detto che sarei venuto io a prenderti, per pranzo.>> Pronuncia Cesare, non appena scopre dell'arrivo della sua fidanzata allo studio.
I due, infatti, si erano precedentemente accordati per passare la pausa pranzo del ragazzo assieme, ed in cui lui doveva andare a prendere la ragazza alla sua università.
<<Cos'è hai già finito l'esame di biologia?>> Pronuncia Nelson, anch'esso stupito per l'arrivo della ragazza, e consapevole del suo desiderio di diventare medico.
<<Ciao Cesi, ciao Nels, ciao ragazzi. Cesare, volevo parlarti un momento.>>
<<Non potevi aspettare?>> Pronuncia Tonno, con fare disturbato: effettivamente, la ragazza ha interrotto anche la sua di conversazione, e con Cesare.<<Scusa Tonno, ma sono di fretta. Cesare?!>>
Pronuncia Lucia, attirando così il ragazzo a sè, per poi portarlo semplicemente fuori dallo studio. Cesare si sbriga a prendere la propria giacca e le proprie cose, ma proprio in questo momento la fidanzata lo ferma.
<<No Cesare, lasciale lì che non dobbiamo andarcene.>>
O per lo meno, non lui.Una volta essere, finalmente, riuscito ad accontentare la ragazza, uscendo dallo studio..
<<Cosa volevi Lucia?>> Ha un tono dolce, anche se la ragazza sembra guardarlo in modo leggermente distaccato, omozionalmente parlando.
Poi, lei fa per stringersi le braccia, incrociate, al petto ed il fidanzato, subito, decide di offrirle delle carezze sul braccio sinstro, agitato all'idea di aver fatto qualcosa di sbagliato.<<Non pranzeremo assieme Cesare.>>
<<Perché Lù? Devi tornare in università?>>
<<No Cesare, voglio solo.. Cesare, io non posso più continuare così!>>
E così il primo colpo al cuore.<<Cosa? Mi puoi spiegare meglio, tesoro?>>
<<Ecco, appunto. Non mi mostri l'interesse che dovresti, Cesare! Mi dai quasti nomignoli e carezze sono quando sei preoccupato all'idea di aver fatto un'idiozia.>>
<<Quindi vuol dire che.. - >>
<<Cesare, no, non l'hai fatta. Oppure possiamo anche dire, che l'hai fatta mettendoti con me.>>
Ormai la ragazza è fuori di sè, ma Cesare è ancora abbastanza calmo e stizzito. Mai si sarebbe immaginato una scenata del grnere, probabilmente.<<Cosa? Ma.. Non mi hai mai detto queste cose.>>
<<Prima o poi il fastidio torna a galla, Cesare!>>
<<Ma stiamo insieme da anni!>>
<<Appunto! Non possono funzionare le cose, se poi, ad ogni momento, devo chiudere un occhio!>> Ribatte lei.<<Mi dispiace Lucia.>> È ormai deluso, amareggiato; ma non è comunque il momento per avvilirsi.
<<Dispiace più a me, credimi.>>
Poi, le fa per allontanarsi e tornare verso dove ha parcheggiato la propria auto; ma Cesare la ferma in tempo, prima di vederla scomparire per la via, richiamandola.<<Mi stai lasciando, quindi?>>
La ragazza non risponde e riprocede con i suoi passi, dopo un momento di blocco.
In effetti, non sa neanche lei se una tale frase le abbia causato dispiacere o meno, e quanto.Dario Matassa, forse, da un anno, quattro mesi e trenta giorni.
Cesare Cantelli, da due anni e nove giorni.N. d'a.
Mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate della storia: come sempre, commenti e reazioni di qualsiasi tipo sono ben accetti! :)
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Amore in silenzio | Dario vs Cesare
FanfictionIl poliamore sarebbe la soluzione, ma a loro piace la monogamia. Anche perchè, certe volte.. è possibile che l'amore risulti anche solo minimamente inferiore, o superiore, a differenza. Ho preso ispirazione dalla storia "Threesome" (che consiglio di...