Capitolo EXTRA (1)

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È passata

Soffici, delicate effigi, rosate e nude, possibilmente succubi, inermi e scalfibili sotto il delicato respiro dell'aria a passarsi contro di esse.

Un passaggio fresco, forse gelido, e disturbante, fastidioso per gli stanchi corpi, spogli di qualsiasi scudo - ormai non ne hanno più bisogno.
L'incredibile e confortante sensazione di calore fin'ora offerta, spazzata via con un'improvvisa folata.

<<Come abbiamo fatto a lasciare la finestra aperta?>> Lo stanco ed interrotto da sbadigli, un momento ed un altro, borbottio di Nicolas.

Quasi improvviso, ma comunque mai detestabile.
Perchè Dario, lui, lo ama davvero.
Ci crede, e non potrebbe pensare mai di provare una qualsiasi forma di dispiacere, nel sentire la sua voce... men che meno di prima mattina.

Dei caldi soffi ad accompagnare le parole offerte di Nicolas; a lasciarsi librare, via, per rischiare subito di scontrarsi contro il nudo petto di Dario. Qualche sottile e scuro pelo a rendere il brivido scaturito dal gesto, maggiormente evidente.

Una piacevole enfatizzazione.

A Nicolas piacciono, ha ammesso ormai tempo fa. Un giorno ha detto Dario, per stuzzicare il proprio fidanzato, come li trovasse attraenti.

Avevano un'incredibile chimica... probabilmente mai vista e provata in alcuna altra loro relazione passata.

Per prendere sul ridere lo scomodo risveglio - scomodo esclusivamente per la folata di vento a cui entrambi hanno assistito, e non per la posizione avuta nel momento - ,Dario decide perciò, di passare una mano a strofinare la folta capigliatura del moro, ancora steso per metà su di lui, a coprirlo, e con il capo ancora indeciso sul rialzarsi dal grande petto.

Vista poi l'assunta espressione di fastidio, da parte di Nicolas, Dario riporta il braccio verso il basso, ed assieme all'altro stringe ancora più a sè il fidanzato.
Le mani posate sui fianchi, e le braccia - sempre con la lentezza classica di chi si è appena svegliato - ,a venir sfiorate e poi abbracciate, dalle più corte e spesse braccia di Nicolas.

La pesante e spessa coperta non è riuscita a fare molto questa notte, dato l'essersi scordati i ragazzi di serrare prima la finestra della camera da letto.

Per comodità hanno sempre preferito passare il proprio tempo a casa di Dario, più che del moro: non avrebbero mai voluto incorrere nella ,non troppo vaga e rara, possibilità di avere più di un ospite a cena, e senza invito.

Forse hanno scelto sempre così per evitare di apparire scortesi... o forse solo per dedicarsi esclusivamente a loro.

Hanno necessitato per troppo tempo di stringersi, ed ora che possono sarebbe orribile riallontanarsi... la prospettiva precedente a ferire, a spaventare, ma anche deludere gli animi.

È arrivato infatti il momento per loro, un giorno, di rendere entrambi a conoscenza dei dolori provati, dei tormenti vissuti... lo sconvolgimento all'idea che il proprio fidanzato avesse problemi con gli attacchi di panico, ed anche per colpa sua, fu infatti facile per Dario.

Troppo grande, troppo grave per non rimanerne male, forse con un senso di disprezzo verso sé stesso, as incanalarsi da sotto la sua pelle.

Forse non se lo riuscirà mai a perdonare.
"Non è colpa tua" gli ha sempre detto, e ripetuto, Nicolas.

Amore in silenzio | Dario vs CesareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora