8. Incubi

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"Il posto a destra nel letto è mio" Dichiarò Malfoy mentre si cambiava i vestiti. La situazione era molto imbarazzante per Harry... non riusciva ancora a capire come fosse passato dall'odiare i Serpeverde a viverci insieme, tutto in un solo giorno. Molto, molto strano. 

Dal canto suo, Harry non si sentiva decisamente a suo agio a spogliarsi davanti a Malfoy... Erano pur sempre nemici giurati, e l'istinto gli diceva di evitare in ogni modo di rendersi vulnerabile in sua presenza. Così decise che era meglio prendere il suo pigiama, e cambiarsi in bagno. Nel frattempo diede un'altra volta un'occhiata ai segni sulla sua mano 'Non devo dire Bugie' cercando un'altra volta di liberarsene, ma senza alcun risultato.

"Guarda che non mordo Potter, perlomeno non quando sono di buonumore" Disse Malfoy, ricevendo un'occhiata poco convinta di Harry, che era appena rientrato nella stanza da letto.

"Non guardarmi in quel modo, guarda che ci stiamo sforzando di farti sentire a tuo agio!" Harry non poté far altro che scoppiare a ridere... Non riusciva proprio a considerare i Serpeverde come persone civili. 

Draco alzò gli occhi al cielo: "Muoviti Potter, ho pur sempre bisogno di dormire... Anche se ci sarà una bestiaccia al mio fianco"

"Stai parlando di te stesso, Malfoy?"

"Oh, per favore, andate a dormire e basta! Domattina abbiamo lezione" Si intromise Blaise, mettendo a tacere i due ragazzi, che smisero di battibeccare.

Harry si sistemò meglio sul letto, ma non riuscì comunque ad addormentarsi. Era certo che anche quella notte avrebbe fatto il solito incubo, mostrando così una delle sue debolezze più grandi a Malfoy... che lo avrebbe spifferato sicuramente a tutti. Se Hermione lo fosse venuta a sapere sarebbe stata la fine per Harry, perché le aveva mentito dicendole che gli incubi erano spariti. 

Così, per fare in modo di non essere scoperto, non doveva addormentarsi. Lottò contro le sue palpebre, che diventavano sempre più pesanti, ma alla fine cedette, sconfitto dalla stanchezza...

Si trovava in lungo corridoio, al Ministero. Scivolava sulle mattonelle nere del pavimento, e  cercava qualcosa. Qualcosa di molto importante. 

Presto raggiunse la porta, quella porta nera in fondo al corridoio, e iniziò a sentire la tensione, la trepidazione e l'eccitazione scorrergli nelle vene. Presto qualcuno sarebbe morto. Il compito di togliere quella vita spettava proprio a lui, e l'arma sarebbero stati i suoi affilatissimi denti, intrisi di veleno. Ce l'aveva quasi fatta, mancava solo qualche passo al suo obiettivo, quando si sentì scuotere violentemente...

"Potter, svegliati idiota!"

Gli occhi smeraldini di Harry si spalancarono, colmi di terrore. L'istinto gli impose di tirarsi su a sedere, riconoscendo il letto di Malfoy. Gli mancava il fiato, e continuava a fare brevi respiri affannati; le sue mani erano sudate e davanti ai suoi occhi continuava a passare la scena che aveva appena vissuto. Non era mai arrivato così vicino alla porta nera, in nessuno dei suoi incubi... La settimana passata gli mancavano ancora alcuni metri. Capì immediatamente che qualcosa di terribile stava per succedere.

"Che ti è preso, Potter? Stavi scalciando come un matto nel letto... continuavi a mormorare di dover uccidere qualcuno!" Esclamò Draco, con una nota di panico nella voce.

"Scusami" Fu tutto ciò che Harry riuscì a dire, mentre si coricava di nuovo. Premette il palmo della mano duramente sulla cicatrice, che gli faceva molto male. Cercò di chiudere gli occhi, ma quelle terribili immagini continuavano a essere così vivide nella sua mente, che dovette riaprirli subito. 

"Torna a dormire, Malfoy" Disse a bassa voce, consapevole del fatto che il ragazzo lo stesse osservando intensamente dal suo lato del letto.

"Che cosa stavi sognando, Potter?" Chiese allora, e Harry poté giurare che nella sua voce si udisse un pizzico di preoccupazione. In ogni caso, non era saggio rivelargli che ogni notte da diversi giorni sognava di trovarsi nel corpo di Nagini, mentre pianificava di uccidere qualcuno al Ministero della Magia. Una cosa del genere sarebbe stata male interpretata da chiunque. Così disse solamente:

"Niente"

"Non sembrava niente"

"Per favore, torna a dorm..."

"No!" Lo interruppe Draco. "Voglio sapere che cosa ti succede. Ora siamo nella stessa Casa, e questo è il mio dovere... Non ne sono certamente estasiato, in genere odio occuparmi dei nuovi arrivati, però tu hai bisogno di aiuto, e il mio dovere è aiutarti. Quindi, dimmi cosa sta succedendo"

"No"

"Potter..."

"Per favore, taci Malfoy. Mi stai facendo venire il mal di testa"

"Non la smetterò finché non parli con me" Affermò Draco con fermezza. 

A quel punto Harry gli diede le spalle strofinandosi gli occhi, stanco e irritato. Sentì un tocco delicato sulle spalle, e una voce gentile: "Puoi dirmelo se c'è qualcosa che non va"

Harry sospirò e con un mormorio lieve rispose: "Preferirei non parlarne".

Malfoy gli diede un'ultima stretta confortante alla spalla, e disse: "Capisco che tu non ne voglia parlare con me, ma il fatto che tu sia tormentato dagli incubi e che ti infliggano punizioni spaventose non ti sta facendo bene, dovresti smetterla di scappare e nasconderti da chi ti vuole aiutare. E' chiaro che hai bisogno di aiuto, o perlomeno di supporto morale,  e lo so che non ti fidi di noi, ma faremo quel che serve per aiutarti"

Silenziosamente, Harry metabolizzò quelle parole... Si sentiva sopraffatto, ma sperava veramente che Draco fosse onesto. 

"Grazie" Rispose allora, con una voce lieve ma così sincera che il corpo di Draco ebbe un fremito improvviso.

The Re-Sorting Hat // ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora