23. Depressione e Accettazione

504 21 0
                                    

Quando Harry si svegliò, una mano gli accarezzava il viso, e quando aprì gli occhi vide Draco steso accanto a lui. Lo guardava in maniera pensierosa, appoggiato su un gomito, e con i capelli in disordine e gli occhi pieni di sonno. 

"Che fai?" chiese Harry, assonnato, strofinando la guancia contro la mano che Draco gli tendeva. Il ragazzo sorrise e prese la mano di Harry nella sua. 

"Sai, ieri sera penso di aver capito quanto conti per me, quanto tu sia importante. E sai una cosa? Non mi ero mai sentito così. Forse mi hai cambiato in qualche modo, ma ne sono felice" 

Harry sorrise e gli strinse più forte la mano. Improvvisamente, si alzò e si mise a cavalcioni su di lui, avvicinandosi al suo viso tanto che le loro labbra quasi si toccavano, ma restando abbastanza indietro da provocarlo un po'. 

"Anche tu sei molto importante per me, Draco" disse, per poi colmare la distanza che li separava e baciarlo dolcemente. Draco ricambiò il bacio, intrecciando le sue dita nei capelli di Harry. Fu un bacio dolce, lungo e lento, quasi una dichiarazione tacita tra i due, di quanto bene e di quanta tenerezza provassero l'un l'altro. Draco inclinò la testa, in modo da rendere ancora più intimo quel bacio, e mostrare tutti i suoi sentimenti al cuore ferito di Harry. Dopo quella che parve un'eternità di beatitudine, si separarono.

"Uhm... non ti ho ancora ringraziato per ieri sera" Harry disse distogliendo lo sguardo, a bassa voce.

"A proposito di questo... vuoi parlarne? Lo capisco se non vuoi, ma so che può farti stare meglio. Da piccolo, una volta ho perso il mio orsetto di pezza, e me ne sono lamentato così tanto con mia madre che mi è passata. Avevo solo cinque anni all'epoca, ma in ogni caso..." Harry rise debolmente e prese la mano di Draco per giocare con le sue dita, quasi sovrappensiero.

"Ho avuto una visione. Ho visto Sirius e ho capito di dover andare... ho pensato che fosse in pericolo, e non potevo fare a meno di aiutarlo. Glielo dovevo" Harry si bloccò, inciampando nelle parole che voleva dire. "... lo dovevo salvare. Ma non era altro che una trappola. Maledetto Voldemort, aveva programmato tutto, nei minimi dettagli! Quando siamo arrivati, tutti i Mangiamorte erano là, e..." si interruppe, sbattendo furiosamente le palpebre. Guardò in basso, e in un sospiro disse: "...tuo padre era là, Draco. Era disposto a torturare miei amici, perché non volevo cedere e dargli la profezia. In ogni caso, non l'ho fatto... e così Sirius è rimasto ucciso. È stata Bellatrix a farlo... desideravo così tanto ucciderla, in quel momento! Si è presa l'ultima persona che restava della mia famiglia, lo ha ucciso brutalmente, e ha avuto il coraggio di riderne, subito dopo! La stavo per uccidere, sarebbe stato così facile... ma mi sono reso conto di non potercela fare" Harry lasciò andare la mano di Draco per asciugarsi le lacrime.

"Non faccio altro che piangere, non riesco a smettere... sono un idiota e basta"

"Ehi, guardami. Non sei un idiota, è normale che tu non riesca a reprimere e nascondere tutto ciò che stai provando in questo momento" disse Draco, dolcemente.

"Non posso credere che... se ne sia davvero andato per sempre" mormorò Harry, incurvando le spalle e piegandosi su sé stesso.

"Supereremo questo momento, okay? Prova semplicemente a pensare ai bei momenti che avete avuto insieme, lui avrebbe voluto che tu fossi felice"disse Draco, per poi mettersi a sedere a gambe incrociate. Dal momento che Harry era seduto sulle sue gambe, si trovò in un ottima posizione per abbracciarlo. Harry si sciolse nell'abbraccio, abbandonando la testa sulla spalla di Draco, e respirando il suo profumo.

Draco ci mise un bel po' di tempo a consolare Harry, e convincerlo almeno a scendere per la colazione, ma non ottenne molto, perché il ragazzo si limitò a mescolare senza posa il suo tè, per lunghi minuti, finché non si raffreddò. Decise, allora, di imburrare due fette di pane, aggiungervi la marmellata e tagliarle in diagonale (l'unico modo decente di tagliare un toast, secondo Draco Malfoy) e ne mise metà nel piatto di Harry. Questo continuò semplicemente a occuparsi del suo tè, ormai imbevibile.

"Per favore, mangia qualcosa... solo un po' di toast?" lo pregò Draco. Harry alzò lo sguardo su di lui brevemente, poi obbedì. Prese un morso minuscolo dal toast, e poi lo rimise nel piatto, indifferente.

Dall'altro lato della Sala Grande, altre due paia di occhi scrutavano Harry, preoccupate: "Okay, ammetto che stavo scherzando quando ho chiesto a Harry se stesse con Malfoy, ma hai visto come si comportano?" Ron chiese a Hermione.

"Perché, scusami, che ti importa?" lo rimbrottò lei.

"Be', ne sarei felice per lui... in ogni caso, oggi non sembra affatto che stia bene. Pensi che starà meglio nei prossimi giorni?"

Hermione lo guardò male, prima di rispondergli: "Ha appena perso il suo padrino, è chiaro che non sta bene... servirà del tempo, perché le cose tornino come prima"

֍֍֍

Quel pomeriggio arrivarono via gufo le nuove copie del Profeta, con una fotografia di Harry e Silente in prima pagina. Gli occhi del ragazzo erano distanti e vuoti, e il sangue scendeva a rivoli dalla ferita alla mano. Il titolo recitava: 'Il Signore Oscuro è Tornato! Il Ragazzo che è Sopravvissuto Quasi Ucciso

Si sa, le notizie viaggiano molto velocemente, e presto tutti gli sguardi curiosi degli studenti sembravano cercare qualche informazione sul volto di Harry. Lui si accorse dell'attenzione che aveva attirato, e questo lo fece sentire anche peggio, dopo tutto quello che aveva dovuto sopportare il giorno precedente.  Hermione aveva provato a parlargli, a chiedergli come stesse, ma lui aveva tagliato corto, semplicemente rispondendo "sto bene". Arrivò all'ora di cena praticamente esausto, ma si trascinò in Sala Grande perché aveva saputo che Silente aveva un annuncio da fare. 

Quello che disse fu sorprendente. Dichiarò che a Hogwarts si sarebbe ristabilito l'ordine precedente. Coloro che erano stati smistati dalla Umbridge in una nuova casa, potevano decidere di restarvici, oppure sottoporsi nuovamente a uno smistamento, questa volta equo. La decisione che si trovò a dover prendere Harry non fu affatto semplice. 

The Re-Sorting Hat // ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora