9. La lezione peggiore

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Quando si svegliò Harry si sentiva indolenzito, perché non aveva dormito quasi per nulla quella notte. Ogni volta che stava per addormentarsi rivedeva le terribili immagini dei suoi sogni davanti agli occhi, e il suo corpo lo con una scossa lo risvegliava del tutto. Quando si vide riflesso allo specchio, non si meravigliò di essere il ritratto della stanchezza. Tuttavia, si ricordo che per quanto si sentisse a pezzi, il resto della giornata sarebbe stato peggio. Iniziò ad avere timore per la lezione di Difesa contro le arti oscure, con Umbridge.

Quando i Serpeverde arrivarono per la colazione, nella Sala Grande risuonava già una moltitudine di voci allegre. Harry entrò per primo, un po' in disparte rispetto agli altri, con l'obiettivo di parlare con Ron e Hermione.

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"...Quindi ti hanno costretto a condividere il letto con il furetto? Per la barba di Merlino... E io che pensavo che la compagnia di Fred e George fosse la peggiore delle torture" Disse Ron, mentre si riempiva la bocca di cibo. 

"Non dirlo a me!" Rispose Harry, coprendosi la bocca mentre sbadigliava.

"Che cos'hai sulla mano?" Chiese Hermione. "E' stato Malfoy a farlo?" 

"Oh, non è niente" Rispose di scatto Harry, un po' troppo in fretta per non insospettire i suoi amici.

"Fammi vedere" Disse Hermione. La sua voce era gentile, a differenza del tono duro e perentorio di Draco. Decise di rispondere alla domanda, si fidava di loro.

"Sembra che faccia molto male, amico. Chi è stato? Giuro che gli farò del male" Disse Ron.

"Non credo che tu la possa uccidere, è stata Umbridge, e in caso non l'avessi notato, ha praticamente preso il controllo di Hogwarts"

"La Umbridge non può passarla liscia, è una violenza bella e buona. Lo devi dire a Silente" 

Harry scosse la testa. "Cosa pensi che farà? Chiederà gentilmente all'Inquisitore Supremo del Ministero della Magia di togliersi di torno? Non ha nessun potere, e in ogni caso ha già altre cose di cui preoccuparsi"

"Ma... Harry" Implorò Hermione.

"No, ripeto, non servirà proprio a niente"

"Dovresti comunque andarci, e farglielo sapere" Aggiunse Ron.

"Lui è troppo occupato. Ditemi che non avete notato che ultimamente non c'è mai. Non abbiamo ancora parlato una sola volta quest'anno... E' ovvio che non mi considererebbe"

"Harry, solo perché ora è molto occupato, non significa che tu non sia importante"

Harry guardò Hermione, e vide che era sincera. Lei era davvero la persona più gentile, brillante e saggia che avesse mai conosciuto. 

"Dovremmo andare a lezione, ora"

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"Benvenuti ad un nuovo anno di Difesa contro le Arti Oscure! So che i professori degli scorsi anni vi hanno mostrato come usare alcuni degli incantesimi di difesa più pericolosi, ma d'ora in poi si cambierà! Ci baseremo su una conoscenza teorica, non pratica. Dopotutto, da che cosa dovreste mai difendervi? Disse Umbridge, con quella sua vocetta acuta. 

In quel momento Harry era furioso. Non solo era stato obbligato a sedersi con i Serpeverde, addirittura vicino a Malfoy (Harry dovette riconsiderare ciò che aveva pensato la notte prima... Draco non era così piacevole dopotutto) ma Umbridge aveva anche detto una delle frasi più ridicole al mondo "Da che cosa dovreste mai difendervi?" Insomma, Harry conosceva bene la risposta a quella domanda, ed era sul punto di risponderle cosa pensava sul Ministero, quando si sentì stringere il polso.

Guardò alla sua destra e vide Malfoy che lo osservava, mimando un "Non farlo". 

Umbridge doveva pagare per quelle parole, e Draco non poteva certamente fermarlo. Lei e il Ministero non avevano proprio idea di come ci si sentisse ad assistere al sacrificio di innocenti, a vedere Cedric Diggory morire, per mano di Voldemort. Dovevano smetterla di negare il ritorno del Signore Oscuro, perché Harry l'aveva visto con i suoi occhi.

Draco si avvicinò, mormorandogli affannosamente: "Non farlo, Potter, vuoi un'altra delle sue punizioni? Vuoi far perdere punti alla nostra Casa? Cerca di controllarti."

"Controllarmi?" sussurrò Harry furiosamente. "C'eri tu, mentre Cedric veniva ucciso davanti a me, da..."

"No" Lo interruppe Malfoy "Non ero lì, ma fidati se ti dico che ci ho creduto, quando sei ritornato con il suo corpo tra le braccia, e le lacrime agli occhi. Penso anche io che Lui sia tornato"

Sorprendentemente il discorso di Malfoy riuscì a calmarlo, e farlo tacere. Chi avrebbe mai pensato che, tra tutte le presone, proprio lui gli potesse credere... Suppose che la sua poteva anche essere una bugia, ma guardandolo in quei suoi occhi tempestoi si accorse che non stava mentendo. Che il ragazzo non fosse così malvagio, in fin dei conti?

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