20. La Morte fa il suo corso

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Uscendo dall'oscurità, il primo Mangiamorte arrivò, e indossava ancora la maschera simile a un teschio. Quando se la tolse, Harry vide che si trattava di Lucius Malfoy.

"Ah, perfetto, l'hai trovata. Ora dammela" disse, e Harry strinse la mano attorno la profezia, determinato a proteggerla.

"Su, Potter, dammi la profezia e nessuno si farà del male"

"No" rispose, guardandosi intorno nel panico, perché ben altri due Mangiamorte stavano arrivando.

"Ora!" Harry urlò, e lanciò uno Stupeficium a Lucius, ma non riuscì ad andare a segno, e l'uomo si difese con un colpo di bacchetta.

Si misero a correre, lanciando tutti gli incantesimi e le maledizioni che avevano imparato. Harry teneva stretta la sfera blu. Ginny lanciò un Reducto, ma non colpì nessuno dei maghi alle loro spalle, solo uno degli scaffali, che si inclinò cigolando. Poi crollò a terra, causando una reazione a catena che fece cadere tutti gli altri scaffali.

Le sfere caddero a terra, sprizzando scintille blu dopo l'impatto. La luce diventò sempre più intensa, e il boato delle scaffalature che crollavano si avvicinava alle loro spalle, mentre correvano per salvare la pelle. Se avessero potuto scegliere tra morire a causa dei Mangiamorte oppure schiacciati, avrebbero sicuramente scelto la prima.

I ragazzi arrivarono senza fiato alla porta in fondo al corridoio. I Mangiamorte erano rimasti di molti metri indietro, ma entrando nella stanza successiva sapevano bene che i problemi non erano finiti. 

Era una stanza dalla forma circolare, umida e oscura. Al centro di essa si trovava una piattaforma inclinata, sovrastata da tre archi in pietra che brillavano, come se un serico velo di magia li accarezzasse, dondolando al vento. Harry udì un suono molto strano: delle voci che sembravano provenire dagli archi, mormoravano.

"Harry, dobbiamo andare prima che..." cercò di dire Hermione, mentre delle ombre oscure e vorticanti iniziavano ad apparire davanti a loro, circondandoli, e in un battito di ciglia Neville, Luna, Ginny, Ron e Hermione furono messi in trappola dai Mangiamorte più pericolosi, con le bacchette alla gola. Harry rimase solo, al centro della stanza, di fronte a Lucius Malfoy. Trovò ironico quanto lui e il figlio si assomigliassero fisicamente, ma come fossero così diversi nel cuore.

"Ora, Potter, sappi che non siamo qui per fare un gioco. Dammi la profezia e nessuno dei tuoi amichetti morirà" lo minacciò Lucius, avvicinandosi sempre più a lui, con il palmo della mano rivolto verso l'alto, in attesa. Gli occhi dell'uomo erano privi di emozione, e teneva il mento ben alto.

Harry si ritrasse, allontanandosi dalla sua portata e disse: "Se farai loro del male, la distruggerò"

Lucius ringhiò, e lanciò un incantesimo in direzione di Harry, ma il suo attacco fu fermato da un muro di luce blu. Dal nulla apparvero Sirius, Remus e Tonks, e il resto dell'Ordine della Fenice. Lo sconto iniziò, con lampi di luce che attraversavano da un lato all'altro la stanza, in un arcobaleno di colori. Harry sentì l'adrenalina nelle sue vene, e lanciò un incantesimo a Lucius, che non era attento. Mentre si voltava si accorse che Sirius lo aveva raggiunto, e iniziarono a combattere spalla contro spalla, proprio il sostegno che Harry desiderava da sempre. Il ragazzo riuscì a bloccare sapientemente un incantesimo di Lucius, e rimandarglielo indietro, e Sirius sorrise.

"Bel colpo, James!"

Se solo avesse saputo che quelle parole, che non erano nemmeno rivolte a lui, sarebbero state le ultime di Sirius, Harry avrebbe cercato di rimediare. Un lampo di luce verde esplose dal nulla, e attraversò la stanza colpendo l'uomo al petto. Per un istante, il sorriso rimase sulle sue labbra, ma presto il suo volto perse animo, e la luce nei suoi occhi si spense, mentre il suo corpo cadeva all'indietro.

Il tempo si fermò, mentre Harry lo osservava ad occhi spalancati. Sirius cadde all'indietro quasi a rallentatore, mentre il suo ultimo respiro si levava, e si dissolse tra gli archi. 'Non può essere... no. Lui non è... Sarà solo dall'altra parte! Sta bene!'

Ma a quel punto una sensazione fredda e pungente si fece spazio nella sua mente. Sirius non era dall'altra parte, e non sarebbe tornato. 'No... lui deve. Deve essere proprio dietro l'angolo, si starà nascondendo. È l'ultimo che mi resta nella mia famiglia... e sono stato io a trascinarlo qui' Harry voleva solo assicurarsi che non fosse davvero là, che Sirius non si stesse prendendo gioco di lui... ma un paio di braccia forti lo trattennero, stringendosi attorno a lui, e la realtà gli apparve chiara davanti agli occhi. Sirius Black, il suo padrino, era morto. Non ci sarebbe più stata la possibilità di passare l'estate con lui, di parlare o di fare alcunché, se n'era andato.

Harry non riusciva a respirare, le sue orecchie fischiavano e le lacrime gli inondavano il viso. Aveva così freddo, ma non poteva quasi percepire il suo corpo, per via del dolore che gli annebbiava la mente. Cercò di ribellarsi alla persona che lo stava trattenendo, ma non gli importava chi fosse, pensava solo a Sirius.

"Ho ucciso Sirius Black!" urlò una voce sinistra e cantilenante. Bellatrix Lestrange. Una rabbia cocente si impossessò di Harry, in una nuova ondata di adrenalina. Trovò in sé un potere che non sospettava di avere, mentre si liberava dalle braccia di Remus, correndo verso la donna. Stringeva così tanto la bacchetta da avere le nocche bianche. Lanciò un incantesimo che fece inciampare Bellatrix, e in un attimo le fu addosso, ansimante, puntandole la bacchetta al cuore.

"Mi ucciderai?" lo prese in giro, mostrando i suoi denti rovinati. La mano di Harry iniziò a tremare, era così arrabbiato. La voleva uccidere. Voleva la sua vendetta. 'Serve solo un piccolo incantesimo...' gli diceva una voce '...lo sai quale, quello che ti ha lasciato la cicatrice...' No! Non poteva farlo, c'era qualcosa che lo bloccava. La memoria di Sirius che gli diceva: "Abbiamo sia luce che oscurità in noi. Ciò che conta è da che parte scegliamo di agire. È questo ciò che siamo"

Mentre Harry abbassava la bacchetta, un'altra figura si fece avanti dall'oscurità. I suoi occhi erano iniettati di sangue, la pelle pallida e senza vita. Voldemort. 

The Re-Sorting Hat // ITALIANODove le storie prendono vita. Scoprilo ora