24. Tacenda

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Tacenda (sostantivo) Dal latino "taceor" – questioni per le quali mantenere il silenzio, cose che devono essere taciute.

Harry decise di restare. La sua scelta stupì Draco, ma in fin dei conti era evidente che le cose fossero cambiate. Quando Harry era arrivato, alcune settimane prima, nel dormitorio di Serpeverde per la prima volta era davvero miserabile... non che in quel momento stesse meglio, ma il motivo era un altro. Quando Draco sentì il discorso di Silente credette che Harry se ne sarebbe andato, complicando ulteriormente la relazione tra loro due.

In fin dei conti le cose si erano risolte per il meglio, ma le preoccupazioni per Draco non erano finite. Suo padre gli aveva fatto intendere che a breve sarebbe successo qualcosa di importante, alludeva a una cerimonia alla quale Draco avrebbe dovuto prendere parte. Il ragazzo temeva da tempo quel momento, ma sapeva che prima o poi Lucius gli avrebbe imposto il Marchio Oscuro. Lo disgustava il solo pensiero di quello che doveva accadere, ma intuì dalle lettere del padre che non c'era modo di sottrarsi a quel destino, perché la punizione sarebbe stata molto severa. Draco era spaventato, terrorizzato da quella prospettiva. Non voleva assolutamente piegarsi al volere di suo padre e dei Mangiamorte, ma cos'altro avrebbe mai potuto fare? Dire di 'no' e scappare via? Per quanto li detestasse, quella era la sua famiglia. Aveva sempre odiato quel serpente nero tatuato sul braccio di Lucius, e il pensiero di vederlo apparire sul suo stesso, pallido braccio gli causava la nausea. Naturalmente, non aveva detto nulla a Harry, perché aveva bisogno di riflettere da solo sul da farsi... era terrorizzato da cos'avrebbe potuto pensare di lui.

'Mi odierà. Appena lo saprà mi tirerà un pugno in viso, e mi dirà che sono solo feccia. Non mi guarderà mai più'. I pensieri di Draco erano velenosi, ma nonostante il terrore, decise che era il momento, ne doveva parlare con Harry.

Sentì un tocco lieve sulla sua spalla, e vide che era la McGrannit a reclamare la sua attenzione, con uno sguardo grave.

"Tua madre è nel mio ufficio, vuole vederti immediatamente". Il battito del cuore di Draco accelerò... era forse successo qualcosa a suo padre? Non aveva tempo da perdere, e si precipitò subito fuori dalla Sala Grande.

Quando vide sua madre, impallidì. Era in piedi accanto al camino, e osservava le fiamme ardenti, e si vedeva chiaramente che era disperata. Non aveva la solita aria regale: la schiena della donna era incurvata, i suoi lunghi capelli lunghi erano sciolti, e pendevano disordinatamente incorniciando il suo viso. La cosa che fece preoccupare Draco, più di ogni altra cosa, fu il fatto che Narcissa non indossava la fede nuziale, ma la rigirava tra le dita.

"Madre, che è successo?" chiese allora, a voce bassa. Quando la donna si girò, e mostrò il suo viso rigato di lacrime, Draco temette il peggio.

"Draco..."

"È successo qualcosa a mio padre, non è così?" mormorò, avvicinandosi a lei. Narcissa annuì solamente, iniziando a singhiozzare.

"Stava scappando da un gruppo di Auror e lui..." la sua voce si spezzò. "...gli hanno intimato di arrendersi, ma lui..."

Draco sentì le lacrime salirgli agli occhi, come tanti piccoli spilli. Si slanciò verso sua madre, e la abbracciò con forza. Entrambi piangevano, e Draco non si era mai sentito così addolorato. 'Che cosa succederà ora? Dovrò sottopormi alla cerimonia ugualmente?'. Dopo lunghi istanti di disperazione, le lacrime di entrambi cessarono, ma ciò che restava in quella stanza erano due persone distrutte, le ultime della dinastia Malfoy.  

"Che cosa succederà ora, mamma? Prima di morire voleva che ricevessi il Marchio Oscuro..." chiese Draco con una punta di disperazione, sperando che la donna si accorgesse di quanto detestasse la situazione.

"Io... io non voglio Draco, ma ascoltami. Non lascerò che ti prendano. Sei tutto ciò che mi resta, e ti voglio così tanto bene che non posso lasciare che ti portino via da me"

"Ma... ma come faremo a sfuggirgli? È impossibile! Persino zia Bella ha detto che non c'è via d'uscita"

Narcissa sospirò, esausta, e si lasciò cadere su una sedia, con la testa tra le mani. Poi guardò suo figlio, e rispose, fallendo nel tentativo di nascondere la sua incertezza: "Troveremo un modo. Sono sicura che ci sia un posto in cui possiamo andare. Mi assicurerò che tu sia al sicuro, Draco, non perderò anche te"

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Quando Draco tornò nella Sala Grande la trovò deserta. Si ritrovò a vagare verso il suo dormitorio, alla ricerca di Harry. Quando lo raggiunse salì sul suo letto e lo scosse per svegliarlo. "Per favore Harry, abbracciami per un po'. Ho bisogno che tu mi stringa, e mi dica che andrà tutto bene" disse con la voce rotta. Harry non disse nulla, si limitò a tenerlo stretto a sé e a cullarlo fra le sue braccia, mentre nuove lacrime rigavano il volto del ragazzo. Pianse tutta la notte. Era così confuso e arrabbiato addolorato per la perdita, ma soprattutto spaventato a morte. Raccontò a Harry ogni cosa, anche se il suo singhiozzare rendeva la storia incomprensibile a tratti. Harry non smise mai di stringerlo, in ogni caso.

"Penso di sapere dove potete andare" aveva detto Harry. "Nel testamento di Sirius c'è un edificio che ha lasciato a me; tu e tua madre potete stare lì"

Gli occhi di Draco si illuminarono, e si slanciò versò Harry e lo baciò con ardore. Harry si ritrovò spiazzato per un attimo, ma presto ricambiò il bacio con la medesima passione.

"Grazie. Grazie. Grazie" disse Draco tra un bacio e l'altro, sulla fronte, le guance, il naso, il mento, e ogni altro centimetro della pelle di Harry. Dal canto suo, il ragazzo osservava Draco raggiante, perso nei suoi occhi.

"Non so in che stato sia, ma almeno sarà sicuro". Draco ricominciò a piangere, e vide che il volto di Harry esprimeva quasi tanto dolore quanto ne provava lui in quel momento.

"Non fare quella faccia, sono lacrime di gioia".

Harry non disse nulla, si limitò a cullarlo dolcemente. A Draco venne in mente una parola latina che aveva letto una volta, 'tacenda', ovvero l'importanza delle cose non dette. Entrambi avevano il cuore spezzato in quel momento, ma entrambi avevano anche un paio di braccia dove rifugiarsi, quando tutto il loro mondo sembrava andare in pezzi. Draco sapeva bene che solo il tempo li avrebbe guariti, permettendo che il vuoto, che la morte aveva lasciato, fosse riempito; non era necessario sprecare troppe parole. Per entrambi la loro famiglia era molto importante, per quanto la famiglia che restava a Harry non fosse di sangue. Così preferirono il silenzio, immersi nelle sensazioni che provavano insieme, in quella stanza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 30, 2020 ⏰

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