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BELLA SWIT
Quando il treno si fermò alla stazione d'arrivo, una certa ansia si impadronì di me. Temevo di essere fuori posto, nonostante il mio cuore dicesse il contrario; temevo che qualcosa in me non fosse andata bene per tutti.
"Pronta per il tuo primo anno a Hogwarts?" Mi domandò Hermione scendendo dal treno "anche se non è un vero e proprio primo anno, visto che hai quindici anni" realizzò con un sorriso divertito sulle labbra. "Certo, perché dovrei essere agitata?" Risposi cercando di simulare un'espressione quanto più composta possibile. Hermione rise per la smorfia buffa che in realtà avevo involontariamente mostrato e mi disse di mettermi in fila con gli studenti del primo anno. Quindi ci separammo e io mi ritrovai a camminare in mezzo a persone di cui ero decisamente la più alta. Non era mai accaduto prima d'ora...

Notai che un gruppetto di studenti mi stava osservando; parlavano a bassa voce e poi scoppiavano malignamente a ridere. Sapevo di essere io il soggetto del loro divertimento, ma purtroppo ero abituata agli idioti e avevo imparato ad ignorarli. Ci riuscivo anche bene a farlo, finché qualcuno di loro non si limitava a parlarti alle spalle.
"Hey tu!" Urlò uno di loro "sei quella nuova?" Si avvicinò a me esibendosi in un portamento da vero duro. Era molto più alto di me, aveva degli gelidi occhi azzurri e i capelli biondo platino. Beh, il classico ragazzo ricco e popolare della scuola, pensai fra me e me. "Da cosa lo deduci?" Risposi incrociando le braccia al petto in tono di sfida. Abbassando lo sguardo verso la sua uniforme, vidi che portava lo stemma del Serpeverde.
"Ci avevano detto che avevi degli strani capelli rossi" disse con una smorfia disgustata. In realtà erano neri, io li avevo semplicemente tinti di un color mogano molto caldo, e non pensavo fossero strani... Non più strani di quelli dell'idiota, almeno.
"Non avete mai visto una ragazza con i capelli rossi?" Lui mi rivolse un sorriso beffardo, da vero stronzo; si avvicinò lentamente al mio orecchio e sussurrò qualcosa che sperai di non aver capito. "Sai come si dice tra babbani, rossa di capelli..." e se ne andò, senza concludere la frase. Il mio sguardo diceva tutto, diceva "se avessi conosciuto un incantesimo mortale, adesso saresti a terra stecchito".

Il custode di Hogwarts, Rubeus Hagrid, detto Hagrid, condusse noi del primo anno ad un piccolo porticciolo vicino alla stazione. Salimmo su delle barchette e arrivammo al castello via lago. Era ormai buio, ma Hogwarts risplendeva della luce che le torce al suo interno emanavano. La luna piena creava un'atmosfera magica e, improvvisamente, rimasi paralizzata dalla bellezza di quella vista.
Una volta dentro, un'insegnante alta e snella, avvolta da una lunga tunica verde scuro, ci prese in disparte sorridendoci affabilmente. "Buonasera a tutti" iniziò "benvenuti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts! Io sono la Professoressa McGranitt, insegno Trasfigurazione. Appena entrerete da quel portone, vi riunirete davanti a me; chiamerò i vostri nomi, vi siederete sullo sgabello per poi mettere il cappello parlante sulle vostre teste, in modo tale da poter essere smistati. Ci sono quattro case che dovete tenere a mente: Grifondoro, Serpeverde, Corvonero, e Tassorosso". La Professoressa ci fece cenno di seguirla verso un enorme porta di abete. Si aprì lentamente, mettendo in controluce le decorazioni intagliate sul legno e rivelando una grande sala illuminata e in totale confusione.
Disposti su quattro lunghi tavoli, gli studenti chiacchieravano animatamente e capii immediatamente che erano divisi nelle quattro case. Alzai lo sguardo e non potevo credere ai miei occhi: sembrava che il tetto fosse sparito e che, al suo posto, una schiera di stelle e galassie colorate osservassero attentamente la vita tra le mura di Hogwarts.
Percorremmo la sala con gli occhi di tutti addosso, arrivando fino al tavolo degli insegnanti; al centro, quello che doveva essere il preside, il Professor Albus Silente, si accarezzava la lunga barba grigia e ci studiava incuriosito da dietro i suoi minuscoli occhialetti.
La McGranitt diede il via alla cerimonia di smistamento e i primi studenti furono chiamati a sedersi sullo sgabello. Stavo molto attenta a quello che stava succedendo, ma mi sentivo tremendamente osservata. Uno sguardo appuntito bruciava su di me e lo individuai in un paio di occhi neri che mi fissavano enigmaticamente. Era seduto al tavolo degli insegnanti e aveva dei lunghi capelli neri che gli cadevano sulla fronte; una mano sotto il mento e il pollice fermo sulle labbra.

Quando sentii annunciare il mio nome, distolsi lo sguardo e mi precipitai sullo sgabello. Calò il silenzio e, questa volta, più di un paio di occhi bruciavano su di me. Non appena la Professoressa mi mise il cappello in testa, quest'ultimo iniziò a parlare. "Uhm, bene bene... Cosa abbiamo qui... Spirito libero, capacità di mettere gli altri in difficoltà, coraggio! Oh, sì, tanto coraggio. Vedi, è tutto qui, dentro la tua testa... Astuzia! Ma il problema è: dove ti colloco? In Grifondoro o in Serpeverde? Uhm... Spero tu sia fortemente intelligente e fortemente responsabile, perché dovresti andare in Serpeverde... Ma hai un animo mai sentito da me in tutti questi anni... Quindi, Grifondoro!" Urlò alla fine il Cappello Parlante. Si liberò un boato soprattutto dai ragazzi del Grifondoro, la casa a cui erano appartenuti anche Sirius e Remus. Al settimo cielo, scesi dallo sgabello e mi diressi al mio tavolo dove vidi Hermione, Ron ed Harry. Mi fecero i complimenti e mi dissero che ero capitata nella casa migliore. Tra loro c'era anche una ragazza dai capelli rossi uguali a quelli di Ron, che mi sorrise cordialmente e si presentò. "Mi chiamo Ginny Weasley, sarò la tua compagna di stanza". Ricambiai il sorriso per poi stringerle la mano "Piacere, Bella Swit" dissi per l'ennesima volta in un giorno "Weasley? Sei la sorella di Ron, vero?" Domandai. Lei guardò il fratello che si stava ingozzando con il cibo e roteò gli occhi "Sì, sfortunatamente io e quel soggetto siamo imparentati". Scoppiai a ridere e tornai ad osservare divertita il rosso. "Hey, io sciono qui!" si lamentò lui con la bocca piena. "Ronald, quante volte ti ho detto di mangiare con la bocca chiusa?" Intervenne Hermione spingendo l'amico a sollevare gli occhi al cielo in un'espressione frustrata.
In quel tumulto, nonostante cercassi di concentrarmi sulla coscia di pollo che Ron stava famelicamente divorando, sentivo ancora quello sguardo su di me; decisi così di chiedere agli altri chi fosse quel professore. "Oh, lui è il Professof Pitof... Insegna pozziofi" disse Ron con la bocca aperta mentre continuava a masticare il pollo,Harry si avvicinò a me e mormorò delle informazioni in più riguardo al diretto interessato, "Non è uno di quei professori dal carattere dolce e affettuoso... A me fa ancora paura a dirla tutta e credo che ce l'abbia con noi Grifondoro".
Osservai meglio Harry mentre annuiva alle sue stesse parole con un'espressione estremamente seria.

Mi affezionai a loro in pochissimo tempo, soprattutto a Harry: sentivo che c'era qualcosa che ci univa, ma non sapevo minimamente cosa.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora