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BELLA SWIT
Odiavo rimanere da sola.
Alcune volte avrei voluto stare fra la gente, ammirare le persone che parlano e ridono spensierate, guardare i bambini che corrono da una parte all'altra, felici di esistere. Quella vita per loro era giusta e semplice come legare un laccio di una scarpa, ma in realtà non è mai stato così. Tuttavia, era giusto lasciarli nelle loro credenze d'infanzia, nel loro stupore per aver visto i fuochi d'artificio per la prima volta, lasciarli fare nuove conoscenze per poi dire "ti voglio bene, tanto così" mentre allargano le braccia più forte che possono. Era meglio lasciarli così, come quando assaggiano qualcosa e si mettono un ditino sulla guancia per esprimere il loro gradimento. Lasciamoli nella loro immaginazione e nei loro sogni, finché possono sognare...
Avevo sempre cercato di pensare positivo nella vita, di andare avanti, di tirare il carro fin quando avrei resistito. Avevo sempre cercato di essere una persona migliore e alla fine mi ero ridotta ad allontanare le persone più importanti. Spesso ero molto impulsiva, e me ne rendevo conto troppo tardi, dopo che le persone che amavano se n'erano andate.

"Io penso che tu debba smettere di pensare, perché se continui a pensare così insistentemente, non riuscirai più a pensare positivo" disse Ginny con un sorriso sulle labbra. Rivolse gli occhi verso l'alto soffitto di Hogwarts, in una posizione di riflessione, cercando di capire quello che aveva appena detto. "Io penso" ripetei ridacchiando "che quello che hai detto non riusciresti a ripeterlo di nuovo" e scoppiammo a ridere.
Era mattina e ci stavamo dirigendo in Sala Grande: quella non era la giornata giusta per me, non dopo tutto quello che era successo la sera prima, ma dovevo cercare di ingoiare quel gruzzolo che avevo in gola e voltare pagina. Dovevo far vedere che stavo bene, anche se non era così. Non volevo far preoccupare Ginny con gli avvenimenti intricati della mia vita, ma con i suoi monologhi sull'esistenza e sui ragazzi che sbavavano dietro Pansy Parkinson, stava diventando insostenibile stare in sua presenza. Cercai di non farci caso, ma ci fu una sera che non riuscii a trattenere un'altro dei miei sospiri amareggiati... "Okay, dimmi cosa è successo questa volta" chiese Ginny fermandosi di scatto e voltandosi verso di me con aria interrogativa. "Cosa?" Feci confusa. "Non fare la finta tonta, sai bene a cosa mi sto riferendo. Stai così da ieri! Ti ho vista scappare dalla Sala Grande, e poi ho visto Piton venirti dietro e sono stata tutta la serata a pensare quanto tutto fosse stato strano. Ho aspettato che fossi tu a dirmi cosa fosse successo, quindi adesso devi dirmelo!"
La guardai negli occhi e vidi un velo di preoccupazione. Sapevo infondo che dovevo parlarne, ma non avevo mai avuto fiducia nelle persone, e mi sorpresi ad accorgermi che evidentemente non ne avevo nemmeno nella mia migliore amica. "Ginny, non è successo niente ieri" esclamai "sono uscita perché mi sono improvvisamente sentita poco bene e Piton mi è corso dietro solo per non avere uno studente sulla coscienza, credo" continuai fingendo una voce rassicurante. Grazie al cielo ci riuscii, ma non vidi sul volto della mia amica un'espressione molto convinta.
Arrivammo in sala grande e ci dirigemmo verso il tavolo dei Grifondoro vicino a Ron, Harry ed Hermione che stavano parlando del Quiddich e di quanto Harry si fosse allenato quella settimana. Presi posto di fronte a Harry, che mi guardò con un lieve sorriso. "Buongiorno, spirito libero" parlò ironico "Buongiorno, sfregiato" risposi. "Allora, cos'hai oggi? Io due ore di Trasfigurazione, un'ora di Pozioni e tre ore con la professore Sprout" elencò leggendo il suo orario su una pergamena rovinata. "Oh beh, allora ho la giornata più pesante" dissi voltatomi verso la mia borsa e prendendo la mia perfetta, perfetta pergamena; ci tenevo all'ordine, anche se non sempre riuscivo a tenere le mie cose co cura. "Tre ore di Piton con i Serpeverde, due con la McGranitt e un'ora di Difesa... Non vedo l'ora di incontrare Remus" dissi sorridendo. Conoscevo Remus Lupin da più tempo di quanto sembrasse. Una volta eravamo anche stati insieme per circa due mesi, poi lui se ne andò a vivere con Sirius e non mi scrisse più. Quando i miei genitori adottivi ebbero l'incidente, e io andai a vivere con loro, riscoprimmo una grandissima intesa e diventò il mio migliore amico insieme a Sirius. Ora che però era il mio professore, nonostante fosse così giovane e così speciale per me, sapevo che qualcosa sarebbe cambiato, almeno per ovvi motivi.
"Conosci il professor Lupin?" Mi chiese Harry particolarmente interrogativo. Gli raccontai tutta la storia e lui rimase più sbalordito ad ogni parola che pronunciavo. "Come fai a conoscere il migliore amico del mio padrino?" Pronunciò infine "non ho mai sentito parlare di te quando andavo a casa sua!" Rimasi esterrefatta "Sirius è il tuo padrino?" Non mi sorpresi che non ne sapessi nulla: Sirius era particolarmente riservato e io avevo sempre evitato di porgli domande troppo personali, ma comunque non avrei mai pensato di chiedergli se per caso avesse un figlioccio.

Spostai lo sguardo verso il tavolo dei professori mentre distrattamente sentivo Harry immergersi nelle sue riflessioni. Volevo scusarmi con Piton per quello che era successo la sera prima, ma non ne avevo il coraggio, avevo paura di una sua reazione... Come se avesse sentito il mio sguardo pungere su di lui, alzò lo sguardo e lo puntò subito nel mio. Lo distolsi immediatamente e invece cercai Remus che stava tentando di risultare il più calmo possibile in una conversazione con la professoressa Sprout. Continuai ad osservarlo nell'estenuante attesa di incrociare il suo sguardo: avevo bisogno di qualcosa di familiare, magari di un suo timido sorriso, di quelli che mi facevano imbarazzare, ma allo stesso tempo, mi tiravano su di morale.
Ben presto ebbi la mia vittoria e Remus sollevò dolcemente un angolo della bocca per me, ma mi accorsi che Piton aveva visto tutto e continuava a spostare lo sguardo da me a Remus continuamente. Aveva l'aria infastidita e sperai vivamente che non se la fosse presa con Remus per qualche motivo inesistente. Mi preoccupai di finire la colazione, mi alzai e, dopo aver salutato tutti, mi diressi verso l'aula di Pozioni.
"Che un'altra giornata di merda abbia inizio" pensai rabbrividendo al freddo dei sotterranei.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora