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BELLA SWIT
La vita era difficile, succedevano cose nel cammino di essa per cui non sapevamo come agire o cosa dire.
Ero in Sala Grande, era mattina presto e non avevo sonno. La bimba non si era calmata neanche un secondo durante la notte e continuava a muoversi ininterrottamente.
C'erano poche persone a colazione, o almeno, poche persone di cui mi interessava e che mi erano vicine. Avevo solo Ginny come amica e anche lei se n'era andata. Ero sempre stata per fatti miei per tutta la vita, ma stavo iniziando ad abituarmi all'amicizia. Alzai lo sguardo dal mio piatto e lo vidi entrare in sala grande. Mi pulsò velocemente in cuore dentro al petto e, insieme all'emozione forte che provavo per lui già da tempo, si unì anche il dolore, l'oppressione, la tristezza. Mi mancava terribilmente. Voltò la testa nella mia direzione e io abbassai immediatamente lo sguardo, non avrei avuto la forza di guardarlo negli occhi, mi sarei messa a piangere lì, seduta stante. STUPIDI ORMONI E STUPIDA ME CHE HO LASCIATO CHE MI FACESSE DEL MALE, pensai. Finii di fare colazione e mi alzai. Ormai la mia pancia si vedeva e avevo già ricevuto dei mormorii pettegoli la settimana prima. Uscii immediatamente dalla sala grande e andai nell'aula di pozioni. Ero la prima, gli altri stavano finendo di far colazione e nemmeno mio padre c'era. Poi sentii qualcuno entrare, era Neville, si stava avvicinando a me. "Hey, ciao Bella, posso?" Disse con un sorriso indicando la sedia vicino a me. "Certo, saresti l'unico che vorrebbe sedersi accanto a me" scherzai con un sorriso amaro. "Che intendi dire?" Disse sedendosi vicino a me con un'espressione interrogativa. Girai lo sguardo verso di lui e indicai la pancia, guardò prima la pancia e poi spostó lo sguardo nei miei occhi. "Io non vedo nulla di spiacevole, Bella. Le persone sono stupide, non farci caso, parleranno comunque lo fanno sempre con me" mormorò abbassando lo sguardo sulla mia pancia "Posso?" Disse poi. Lo guardai con un leggero sorriso e annuii, mise una mano sulla mia pancia, la mia bimba stava ancora scalciando. "Oh, incredibile! Non senti dolore?"
"No, solo un leggero fastidio" dissi sorridendo, voltai lo sguardo verso la porta con ancora il sorriso sulle labbra e non appena lo vidi, quel sorriso si dissolse. Lui era sulla soglia della porta e stava ancora guardando la scena con la mascella contratta. Entrò e si sedette al tavolo dalla parte di Neville, guardava davanti a se' con occhi gelidi. Lo guardai, era bellissimo, i suoi capelli biondi leggermente scompigliati, le sue labbra rosee, le mani grandi all'apparenza così dure, ma al tatto così morbide. E io potevo vantarmi di averle sentite quelle mani sul mio corpo.
Neville aveva detto qualcosa, ma io non avevo sentito una sola parola.
"Ringrazio i santi di essere uomo" ripetè ridendo e facendo ridere anche me. "Sicuro, Paciock, di essere uomo?" Intervenne Draco. Neville si irrigidì e gli rivolse uno sguardo ostile. "Che intendi dire?"
"Dico che non hai mai avuto una ragazza in tutta la tua vita e fai il leccapiedi con una che si è fatta mettere incinta dal primo che passa." Draco pensava che il bambino fosse di un'altro, e invece era proprio il suo. Prima o poi avrei dovuto dirglielo. "Sai Draco? Uomo non significa avere tutte le donne del mondo, ma averne una e trattarla come una regina e, da quello che vedo, tu non sei stato in grado di farlo" disse Neville sostenendo il suo sguardo. Dentro di me, un'intera platea di maghi e babbani si stava dedicando ad una festosa standing ovation in favore di Neville. Draco si alzò di scatto e si avvicinò pericolosamente a lui, sbattendo entrambe le mani sul suo banco. "CHE RAZZA DI PROBLEMI HAI, EH?" Urló Draco. "TI SENTI TANTO FIGO, MA IN REALTÀ CHIUNQUE IN QUESTA SCUOLA È MIGLIORE DI TE. NON TI IMMISCHIARE SE NON SAI COSA DICI" rispose Neville. Successe tutto in un secondo, Draco gli tirò un pugno in pieno naso, facendolo ribaltare con tutta la sedia. Neville si sosteneva il naso che iniziò a sanguinare e cerco di tirarsi su, mi alzai di scatto e lo aiutai sconvolta. Vidi Draco avvicinarsi, mi prese per il braccio e mi allontanò dal mio amico. A pochi centimetri dal mio viso mi sussurrò qualcosa a denti stretti. "E tu, razza di sudicia mezzosangue, è meglio che te ne vada da qui, con quel bastardo che hai dentro" lo guardai negli occhi, stavo per mettermi a piangere. Lasció il mio braccio e uscí da quell'aula sbattendo la porta. Iniziarono ad entrare gli altri studenti, Neville si alzò e venne vicino a me, cercó di pulirsi con un fazzoletto il sangue che gli colava dal naso. Inizió a mancarmi l'aria e un dolore sotto la pancia inizió a impossessarsi di me facendomi piegare. Non erano calci quelli. Mi appoggiai alla spalla di Neville, senza forze. "Hey Bella, tutto apposto? Stai bene?" Iniziai a urlare di dolore. "QUALCUNO CHIAMI IL PROFESSORE PITON SUBITO." Il dolore sotto la pancia inizió a intensificarsi, dopo poco entró mio padre. Venne immediatamente in mio soccorso e io iniziai a piangere. "COSA SUCCEDE, SIGNORINA SWIT? MI GUARDI, MI GUARDI" disse urlando disperato, lo guardai con le lacrime agli occhi. "FA MALE, TANTO MALE, FAI QUALCOSA" urlai con le lacrime agli occhi, sentii un leggero rivolo liquido scendermi per le cosce. Guardai in basso, era una chiazza rossa. Smisi improvvisamente di piangere, guardai attentamente il sangue che usciva. Sapevo cosa stesse succedendo. Mio padre disse qualcosa, ma non riuscivo a sentire quello che diceva: il dolore era forte, ma la paura ancora di più. Vidi tutto nero e svenni tra le sue braccia, ma prima di perdere i sensi udii un'urlo disperato. Gridava il mio nome.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora