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BELLA SWIT
Era così facile morire? Così veloce, eppure così doloroso?
era buio, avevo ancora gli occhi e non riuscivo ad aprirli. Sentivo però quello che succedeva attorno a me, sapevo che mi avevano distesa su una superficie molto morbida, probabilmente su un letto dell'infermeria. Avvertii una presenza vicino a me.
"Non dovrebbe essere così pallida" sentii. La voce roca era quella di mio padre. "Severus, ha passato un brutto periodo, troppo stress accumulato... Fortunatamente sono fuori pericolo adesso, dovrebbe svegliarsi a momenti... Dopotutto ha dormito per sei ore di fila." Rispose Madama Chips. Sei ore? Avevo perso i sensi per così tanto? Non sapevo con certezza se fosse sera o ancora giorno, non sapevo più definire quello che stava succedendo intorno a me. Era come se fossi entrata in un limbo, la pancia non mi premeva più, si era calmata? La mia bambina stava bene e questo era l'importante, ma ero comunque preoccupata. Cercai di muove la mano e ci riuscii. "Hai visto?" Disse all'improvviso mio padre. "Ho visto, Severus, si starà svegliando." Aprii lentamente gli occhi e iniziai a percepire un forte odore di alcool, odore di ospedale.
Vidi mio padre e Madama Chips. Quest'ultima si avvicinò di più a me. "Hey, occhi verdi" disse sorridendomi leggermente. "Come ti senti?" Toccai la mia pancia accarezzandola senza rispondere. "Oh, lei sta benissimo, tesoro" continuò accarezzandomi la fronte dolcemente. "Io sto bene ora, grazie" mormorai con un sorriso quasi impercettibile. "Meglio così. Vi lascio soli" affermò lei lasciando la grande sala.
"Stai realmente bene o lo hai detto solo per non farci preoccupare?" Sussurrò mio padre dopo lunghi attimi di silenzio. Girai lo sguardo verso di lui, lo guardai per alcuni secondi per poi scuotere leggermente la testa e rispondere: "sto realmente bene."
"Molto bene" disse alzandosi con un sospiro di sollievo. "Adesso devo andare a fare lezione, passerò domani." Annuii, mi guardò brevemente, stava per dire qualcosa, ma decise di rimanere in silenzio e andarsene. Non c'era più nessuno, veramente non importava a nessuno di me? Chiusi gli occhi lentamente, mi sentivo così stanca, malgrado avessi dormito per sei ore.
Ero sola con la mia bambina, ma avevo sentito che era colpa dello stress: le stavo facendo del male e questo mi distruggeva. Non volevo che stesse male a causa mia. Sentii il sonno impossessarsi delle mie palpebre e lasciai che mi prendesse.
Mi svegliai a notte fonda. Sentii che qualcuno mi stava sollevando, ed ero tra braccia che non avevo mai sentito prima d'ora. Aprii lentamente gli occhi e trovai davanti a me un vero e proprio animale. Aveva gli occhi così cattivi, così scuri, una lunga barba marrone e capelli lunghi marroni. Spalancai gli occhi e quest'ultimo fece un sorriso amaro. Cercai di urlare, ma mi mise una mano sulla bocca. "Oh, piccola sangue marcio, adesso tu starai zitta, non vogliamo mica che il tuo paparino traditore ti veda smaterializzarti fra le mie braccia?" Disse con un sorriso malefico sulle labbra. Iniziai a piangere, a urlare, mentre teneva ancora la mano sulla mia bocca. Mi dimenai, ma fu tutto inutile, mi strinse di più a se finché tutto si fece meno chiaro e un tirare all'ombelico mi fece capire che ci eravamo appena smaterializzati. Caddi a terra, mi guardai intorno e continuai ancora ad urlare e piangere. Mi trovavo in una specie di cella, le pareti erano bianche e c'era un materasso impolverato per terra, un secchio nello spigolo. L'umidità puzzava terribilmente. "Ora tu stai buona qui. Non ho intenzione di sentire le tue urla per tutta la notte. Oh, e spero che ti piaccia la tua nuova cameretta, principessa?" Disse avvicinandosi a me. Io strisciai sempre più dietro, fino ad arrivare allo spigolo del muro. Non poteva essere vero. "CHI SEI TU?" Urlai fra le lacrime. Si avvicinò di più a me, si tirò su la manica e mi mostrò il Marchio Nero. Strabuzzai gli occhi. No, non era possibile. Mi guardò e si fece ancora più vicino. "TU SEI LA FIGLIA DI UN TRADITORE E I TRADITORI, IN UN MODO O IN UN'ALTRO, VERRANNO SEMPRE PUNITI" disse maligno per poi iniziare a prendermi a calci. Cercai di proteggere la mia pancia con le braccia, mi chiusi a riccio e iniziai a urlare dal dolore. Le fitte arrivavano alla schiena e alla testa, le scarpe massicce colpivano quasi gli stessi punti ed io riuscivo a contare quanti lividi mi stava provocando.
"Dovrai abituarti a questo trattamento, perché sarà quello che otterrai! A parte morire di fame, ovviamente" rise. Ero distesa per terra con il sangue che mi usciva dal naso e dal labbro, lo sentii pulsare. Il Mangiamorte chiuse la cella alle sue spalle dopo aver sputato per terra vicino al mio corpo. Iniziai a piangere silenziosamente. Non poteva finire così.
Non avevo più lucidità mentale, ma pensavo a come fosse entrato ad Hogwarts un Mangiamorte senza farsi scoprire. Perché chiamava mio padre "traditore"? Cosa c'entravo io?
Sperai che fosse tutto un brutto sogno.

𝑺𝑬𝑴𝑷𝑹𝑬 🌹||𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora