Trentanove.

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Che per scappare da tutto bisogna farlo insieme, e dire adesso mi butto dentro ad un mare di bene.

Quella che era stata una normalità ormai non lo era più. Alzarsi presto per andare a lavorare e godersi l'alba fare capolino tra le nuvole grigie mentre guidava verso il set, salutare Holly con un bacio su una guancia e lasciarsi passare il caffè nero assolutamente senza latte ne zucchero come ogni mattina, sentire il telefono squillare di tanto in tanto e la voce allegra del proprio manager rispondere mentre lui faceva scorrere lo sguardo tra le varie macchine che riprendevano una qualunque scena cercando di decidere quali fossero le migliori, quali andassero completamente scartate secondo lui e quali andassero bene per le anteprime, guardare intorno a se con il solito berretto nero e la solita giacca di pelle nera addosso e catturare immagini di luoghi che conosceva da anni ma dei quali non riusciva mai a stancarsi, tornare in camera la sera e cercare di abituarsi un pò all'assenza di Luna in giro che lo aspettava e poi addormentarsi nello stesso con lei tra le braccia. Addormentarsi con la sua voce nelle orecchie, darle il buongiorno mentre lei faceva lo stesso vicino alle sue labbra. Ecco, l'ultima della lista era l'unica a non essere del tutto cambiata perchè svegliarsi presto e svegliarsi da solo dopo una settimana nella quale non si era mai alzato dal letto prima della tarda mattinata e quasi sempre abbracciato a quella ragazza era quasi del tutto impossibile. Perchè si era abituato al vento freddo sulla pelle a far fatica ad addormentarsi la sera per le temperature decisamente più basse ma a dormire comunque con Luna quasi troppo vicina e aprire gli occhi ogni mattina per vedere ormai una pioggiarella che sembrava perenne.. ma era la stessa cosa. Il caffè che gli portava Holly ogni mattina quando avevano gli stessi orari non era più il caffè che si era abituato a prendere da quando per sbaglio una mattina aveva preso la tazza della più piccola con zucchero latte e caramello, perchè aveva avuto un'intera settimana di vacanza o forse anche di più e ricominciare a lavorare, passare ore a organizzare tutti gli eventi, tutti gli orari a volte assurdi delle riprese, i primi giorni gli era sembrato quasi di non riuscirci, di non riuscire più a farlo perchè era quella camera ad essere diventata perfetta nella sua mente, la sua ma forse non più solo sua. Quella casa con vista sull'oceano e i palazzi attorno così diversi e il cielo che gli sembrava tanto un cielo diverso, come fossero direttamente in un altro mondo e non solo da una prospettiva diversa dello stesso. Ma ecco, c'era sempre quell'addormentarsi seppur gli facesse ancora strano farlo da solo, con la voce di una ragazza terribilmente lontana adesso nelle orecchie, sentirla sorridere mentre si preparava la solita tazza di thè mentre lui si stringeva di più sotto le coperte per sentire meno freddo e augurarle la buonanotte mentre lei gli diceva di andare a dormire, che era tardi e che il mattino dopo doveva svegliarsi presto altrimenti quel viaggio sarebbe durato più del previsto. Ci aveva messo più di una settimana a riprendere il ritmo di Los Angeles in pieno lavoro, più di una settimana e ancora non si era abituato a nulla tanto da pesargli addosso anche se lui si sentiva più leggero del solito avendo lasciato una parte di se stesso a lei in un'altra città adesso. Amare lei aveva tutt'altro significato e non riusciva a non pensare a quel bacio sotto quel tramonto rosso fuoco e le gocce di pioggia che si erano infrante su quel tetto. Averla lasciata in aeroporto era stata per lui un'estrema fatica perchè i suoi occhi azzurri intensi lo avevano quasi ucciso e quelle lacrime che si erano formate subito dopo gli avevano inevitabilmente spezzato il cuore. Ma poi l'aveva baciata di nuovo, l'aveva sentita sospirare di sollievo contro le proprie labbra e si era sentito dannatamente bene. Insomma ma che gli prendeva due settimane e sarebbe tornato a casa ma non riusciva a non pensarci a quel bacio, tanto da finire come al solito da un'altra parte, probabilmente tra le nuvole fissando il vuoto davanti a sé invece di partecipare alla conversazione lasciata momentaneamente da parte con Ian e Jr. Probabilmente che lo odiassero, a quel punto, a giudicare dal numero di volte nelle quali avevano dovuto ripetere qualcosa perchè lui li sentisse.
" Tyler.."
Lo chiamò infatti Ian trattenendosi a malapena dallo sbuffare un respiro, non che il suo migliore amico lo infastidisse.. okay forse un pò.
" è di nuovo nel suo mondo.."
borbottò ancora il ragazzo dai capelli scuri alzando gli occhi al cielo e rivolgendosi a nessuno in particolare facendo ridere Jr e Scott che stavano seduti praticamente accanto a lui. Fu la mezza risata del castano, divertito in egual misura da entrambi i ragazzi a far tornare Tyler alla realtà, strappandolo anche se delicatamente dai propri pensieri e facendogli sbattere le palpebre per qualche secondo prima che riuscisse a mettere a fuoco l'amico con un'espressione contrariata in viso ma un sorriso nascosto in quegli occhi chiari come i suoi.
" sono qui scusate"
Si affrettò a dire il giovane passandosi velocemente una mano tra i capelli e maledicendosi a mezza voce per essere caduto ancora una volta in quel giro di pensieri, in particolare nel pensieri degli occhi azzurri di lei piantati nei suoi.
" è successo qualcosa con Luna?"
Gli chiese invece dolcemente Crystal seduta sulle gambe di Scott che non sembrava lamentarsene e impedendo così a Ian di attaccarlo guardandolo di sottecchi cercando di calmarlo e di dirgli di non agitarsi così tanto. Attaccare Tyler solo perchè i suoi pensieri sembravano portarlo anni luce da lui, solo perchè aveva la mente lasciata a casa era inutile, non sarebbe servito a niente, e quando Crystal lo vide nascondere un mezzo sorriso pregò che Ian non se la prendesse troppo che era evidente che qualcosa a tutti quei chilometri di distanza fosse successa.
" no sono solo.. pensieroso"
Forse suonava più come una domanda, così come era strano che avesse balbettato scuotendo velocemente il capo, o che avesse concluso la frase il più in fretta possibile, come per nasconderlo per nascondersi da loro, dai loro sguardi e dalle loro domande. In fondo lo sapeva che non avrebbe funzionato ma continuò a sperarci fino al momento nel quale il maggiore tra i ragazzi lo guardò sgranando gli occhi prima di additarlo in modo dannatamente accusatorio.
" stavo pensando a lei è vero ma non è successo nulla"
Ma Ian continuò ad additarlo come sapesse che gli stesse nascondendo qualcosa e Crystal continuò a ridere in reazione quasi involontaria al ragazzo. Tyler, dal canto proprio, si rese conto di non riuscire a mentire a loro.
" stai mentendo!"
Cercare di non ridergli in faccia era davvero difficile mentre Tyler abbassò la testa colpevole perchè quel niente fosse troppo poco, qualunque cosa fosse successa, e se avesse dovuto Ian avrebbe chiamato Luna e glielo avrebbe tolto di bocca, in un modo o nell'altro.
" che è successo Ty?"
No, non era nemmeno una domanda quella. Era solo un'affermazione fatta da uno che stava esigendo delle risposte, che le voleva, e immediatamente anche. Vederlo così risoluto era davvero strano. Tyler avrebbe voluto essere capace di negare ancora, avrebbe voluto mentire e tenersi tutto per se, erano loro due e nella sua mente era abbastanza come motivazione per tenere la bocca chiusa come se tenendolo segreto l'avrebbe protetta un pò di più. D'altro lato Ian lo avrebbe infastidito fino a che Tyler non si fosse fatto scappare qualcosa di bocca, anche se solo per sbaglio.
" ci siamo baciati"
Le ultime parole dette in un filo di voce a malapena udibile se solo l'amico fosse stato appena un poco più lontano. Aveva pensato che ammetterlo ad alta voce avrebbe portato Luna allo scoperto, senza protezione, alla mercè di chiunque volesse attaccarla, e attaccare loro due. Al contrario però si sentì più leggero, era tutto più reale, più vero di quanto non fosse, tanto da non rendersi conto dell'amico che lo colpì dietro la testa con un blocco di fogli evidenziati presi in fretta dalla superficie del tavolino di vetro che avevano di fronte. Rise anche se Ian continuava a guardarlo come se volesse ucciderlo per non avergli detto nulla.
" dai non ti offendere non l'ho detto a nessuno"
" perchè?"
Quella era una domanda legittima, non tanto semplice da rispondere, ma forse fino ad un certo punto.
" volevo tenerlo per me.. che fosse solo una cosa nostra almeno per un pò"
Quelle parole avevano avuto il potere di far svanire il fastidio che sentiva Ian per il fatto che il suo migliore amico non si fosse voluto aprire con lui. L'aveva ferito si ma quello che Tyler gli aveva detto aveva senso, lo capiva alla perfezione e perchè a suo tempo aveva finito per fare la stessa cosa quando si trattava di Eliza, non sarebbero servite troppe domande ne troppe risposte dopo averlo visto prendere il proprio cellulare di scatto quando si illuminò vibrando da sopra il tavolo del caffè a poca distanza dalle proprie gambe. Gli venne da ridere al vedere apparire il volto di Luna sullo schermo ma più per l'espressione dell'amico che per il tempismo assurdo della più piccola.
" rispondi su.."
borbottò il ragazzo fingendo di essere ancora offeso cercando però di non ridere alzando gli occhi al cielo quando Tyler gli lasciò una pacca sulla spalla.
" ehi"
" ciao piccolo"
Si era abituato fin troppo velocemente a quel nomignolo tanto da desiderare egoisticamente che lei non smettesse mai di chiamarlo così. Forse era per quello o forse per quel sorriso che nacque da solo sperando che arrivasse a lei con il vento e sentire il suo sussurro direttamente nelle orecchie o sulla pelle, ovunque.
" sei di buonumore?"
Le chiese continuando a sorridere mentre Crystal si alzava da quella sedia e tirava Scott su con se prendendolo tranquillamente per mano, la ringraziò solo mimando le parole col desiderio di scoppiare a ridere quando Ian seguendoli alzò di nuovo gli occhi al cielo ma senza più nascondere un sorriso. La ragazza dall'altro lato della linea telefonica annuì in un mugugno e lui poteva immaginarla abbandonata tra i cuscini ma senza riuscire a prendere sonno, non senza di lui. Sapeva anche che quel tono di voce lo avrebbe fatto arrendere completamente a lei.
" ruffiana "
Ridacchiò il giovane passandosi una mano tra i capelli e mordendosi le labbra piene per non ridere troppo forte.
" ma io non ho bisogno di fare la ruffiana con te amore"
Gli disse a voce bassa terribilmente maliziosa, roca con un sospiro incastrato in gola a poche parole che prese singolarmente o in circostanze diverse non avrebbero causato nulla, niente brividi, nessuna lotta, non più.
" sei una piccola stronza"
Un borbottio a mezza voce, ma lei lo aveva sentito lo stesso, come non avrebbe potuto, così come poteva sentire come si fosse lasciato andare per sbaglio ad un sussurro nel bel mezzo di un uragano.
" qualcosa non va Ty?"
" cosa mi volevi chiedere?"
Ribattè lui schiarendosi la voce ignorandola per poi sentirla ridere buttando la testa all'indietro e un braccio a coprirsi il viso nascondendo i denti bianchi e gli occhi strizzati dal divertimento alla penombra come se in qualche modo potesse nascondersi anche da lui.
" hai tempo per un appuntamento?"
Alla fine si arrese lasciando scemare la propria risata nelle orecchie.
" vuoi di nuovo uscire con me bimba?"
Lo stesso tono malizioso aveva lasciato le sue labbra forse per vendicarsi almeno per un minimo di quello che lei gli aveva fatto provare a lui, un respiro incastrato in gola e il desiderio di chiudere gli occhi e lasciarsi andare. Nessuno dei due era più capace di mentire, passando alla videochiamata in pochi secondi senza il bisogno di chiedere il permesso.
" ciao bellissima"
Non smise di sorridere quando la vide sdraiata in un fianco coi capelli chiari sparsi sul cuscino bianco e una delle spalline della canottiera nera scesa lungo il braccio. Era bella da far paura senza sforzarsi troppo di esserlo.
" ti direi ciao bellissimo ma forse è troppo sdolcinato non trovi?"
Scherzò lei tranquillamente, più allegra di quanto non pensasse, a volte le bastava anche solo vederlo da uno schermo Tyler, a volte invece era molto meglio averlo vicino e poterlo spingere spalla contro spalla quando lui la prendeva in giro. Le mancava da morire ma la distanza, non avrebbe vinto, non le avrebbe permesso di renderla triste e buttarla giù. Lui lo aveva fatto suo quel complemento implicito e pensò che poteva essere anche la più pesante delle giornate ma in qualche modo lei sapeva come alleggerirlo proprio come stava facendo in quell'istante solo sorridendogli, in più c'era Maya li e ora si che si sentiva in pace davvero come poche volte nella sua vita.
" principessa la tieni d'occhio tu okay?"
" sarà fatto!"
Gli disse Maya fingendo il saluto tipico dei soldati provocando una forte risata dai due ragazzi che non avevano smesso un attimo di osservarsi. Diventò una videochiamata come tutte le altre del resto, ci furono le solite chiacchiere e le domande di sempre, il solito chiedersi come stesse andando e il solito evitare di parlare esplicitamente di quanto ci si mancasse. Luna che come al solito non riusciva a non mordersi il labbro quando parlava con lui, e Tyler che non riusciva a non sorridere e sentirsi l'uomo più fortunato del mondo. C'erano i soliti sguardi di sempre ma anche molto diversi, più pesanti sulla pelle come volessero bruciarsi a vicenda. Lei guardava di tanto in tanto le labbra di Tyler e lui che quella bocca avrebbe voluto di nuovo toccarla e quella spalla avrebbe voluto di nuovo baciarla mentre lei cadeva addormentata senza smettere poi di sfiorarla col respiro per tutta la notte senza smettere per nulla al mondo qualsiasi cosa fosse successa. C'era il solito parlare di tutto e il solito ridere di niente, ridere all'improvviso con le palpebre di Luna a farsi più pesanti perchè era davvero tardi e lei era davvero stanca e il solito sorriso di Tyler quando improvvisamente la vedeva smettere di parlare per sbadigliare, con le solite scuse e la solita voglia di non staccare, che al telefono si stava bene e la ragazza avrebbe voluto non avere così tanto sonno per quanto lui le avesse sussurrato che doveva riposarsi, che andava bene così. Averla vista per un'ora infondo era meglio di niente e se lo sarebbe fatto bastare per un pò, ma quella sensazione di vuoto che sentiva alla bocca dello stomaco ogni volta che avvicinavano le mani allo schermo per salutarsi. E sorridevano anche se lei aveva gli occhi lucidi, sorridevano e prendevano un respiro profondo che sapevano che ce l'avrebbero fatta ancora e ancora nonostante tutto.
" mi manchi bimba"
" tu di più Ty.."
" oh la vedo difficile"
Scherzò il ragazzo in un sussurro, anche se in un angolo di se era convinto che si mancavano forse allo stesso modo.
" ci sentiamo domani mattina bimba"
Aggiunse con un mezzo sorriso riuscendo a farla ridacchiare nonostante gli occhi lucidi, rise per mandargli un bacio in punta di dita e chiudere la videochiamata riaffondando tra i cuscini, stanca ma assolutamente felice, ma sapendo di potersi far bastare il suono della sua voce e il rumore del suo sorriso almeno fino alla volta successiva. Sapendo di riuscirci per quello che li legava, e perché ne valeva sempre la pena se si trattava di Tyler.

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