Uno

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- luna che intaglia ombre silenziose
un suono lontano e il rumore del mondo



Il buio era sempre stato il suo rifugio in qualche modo, neanche lei sapeva ne il come ne il perchè eppure fin da quando era solo una bambina ne era stata attratta come una calamita, lei il metallo il buio l'attrazione. Una piccola ancora in una vita che vacillava nell'oscurità.

Lei così come sua madre. Ricordava ancora come passavano le ore ad osservare il cielo e le stelle infinite che incorniciavano la luna, che fosse piena o meno. E non era un caso che anche lei si chiamasse Luna.
La madre per questo le diceva sempre che la loro luce e la loro forza avrebbero illuminato ogni notte buia e superato ogni tempesta.
Alla ragazza dai lunghi capelli chiari era sempre piaciuto come la luna riuscisse ad illuminare la sua camera e tutto intorno a se anche a chilometri di distanza.. come il vento gelido le accarezzava la pelle.. il soffiare del vento spettinava le sue certezze e per un secondo sembrava curare anche le sue ferite, e quando si sentiva sola lo ascoltava quel leggero fruscio, lo respirava a pieni polmoni e in quel preciso momento le sembrava come se la solitudine la abbandonasse ed erano di nuovo insieme, anche se solo per una frazione di secondo.
La solitudine scompariva quando lei osservava la luna. La osservava ogni notte.
Aveva sempre pensato che il sole in qualche modo fosse un pò egoista; se ne sta li fermo mentre un intero sistema gli ruota intorno, ma non la luna.. lei no, lei era affidabile, non l'avrebbe mai abbandonata, continua a girare e rigirare anche di giorno lei sarebbe sempre stata li, ad occupare un piccolo angolo in quella fetta di cielo.
E così mentre anche quella notte la osservava pensò che in fin dei conti lei si rispecchiava in ogni sua sfaccettatura. Si era sempre sentita osservata e studiata come un qualcosa di strano e di indefinito quasi come se fosse una cavia da laboratorio.. lei si sentiva indecifrabile.
In quel piccolo cerchio luminoso lei riusciva a leggerci un ciclo, una connessione tra il passato il presente e il futuro.. tutto è unito attraverso una linea sottile in equilibrio, ed è il tempo che scorre che ti fa assaporare ogni attimo.

E alla fine se lo era anche tatuato quel simbolo. C'è sempre una luce nell'oscurità che ti riporterà a casa. E lei ci credeva davvero.
Osservava il cielo, quella notte.
Faceva particolarmente freddo nonostante fosse Aprile, ma a lei non importava, sentiva la sua mancanza. Si sentiva vuota, quella sensazione di cadere in un abisso senza via d'uscita, era vuota come il cielo sopra di lei quella notte, privo di stelle.
Era il suo compleanno e nella vita di Luna stava per cambiare tutto, ma non avrebbe permesso di lasciar andare il ricordo del suo passato senza imprimerlo su carta, nella memoria e nel suo cuore. Così iniziò a scrivere in quel piccolo quaderno che nascondeva dietro un orribile sirena di ceramica posta sulla seconda mensola accanto a quella piccola libreria.
Il tempo era di nuovo volato via, inesorabile tra una parola e l'altra impressa in quelle pagine bianche, il momento era arrivato, il momento di dire addio.
Svegliò dolcemente la piccola Maya, prese le valigie già pronte e con cautela uscirono dalla porta di quella piccola villetta.
Il sole iniziava a sorgere all'orizzonte, stava per iniziare una nuova vita, lontano da tutto, lontano dai suoi incubi..

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