Quarantotto.

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E non lotterò mai per un compenso, lotto per amore e lotterò per questo.

" o mio dio non ci credo dai"
" te lo giuro mi hai detto che dovevamo rimediare e ballare bacino contro bacino insieme"
" sogna caro mio sogna, non lo direi mai.. al massimo lo penso"
" avevamo bevuto qualche bicchiere in più"
" ecco appunto"
" eh no bimba quel bicchiere di champagne io lo ringrazierò per tutta la vita perchè ti ha fatto dire la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità"
Luna alzò lo sguardo verso di lui guardandolo storto poi però sorrise e riprese a camminare, soltanto un'ora prima avevano deciso di andare a fare una passeggiata lasciando casa libera ai due piccioncini e alle loro famiglie.
" a proposito di ieri sera.. Mel ha parlato con le sue cugine e non devi preoccuparti di nulla"
" di cosa dovrei preoccuparmi?"
" sanno che sono felicemente impegnato con te e non disturberanno più"
" scusa cosa ti fa credere che per me erano un disturbo?"
" ho visto che le guardavi quando mi cercavi"
" ma no.."
" va bene essere gelosi"
" io non sono gelosa"
" io si da morire, e di pure al tuo amico Theo che la prossima volta che lo vedo girare intorno a te lo faccio girare io fino a Berlino okay"
" dai infondo Theo è simpatico"
" bene chiamalo ed esci con lui"
" sai è davvero uno spasso vederti arrabbiato forse dovrei farlo più spesso"
" signorina sai qual'è la parte più bella di questo discorso?"
" no quale?"
" che solo io posso fare questo"
Il moro la baciò li su due piedi senza pensarci un attimo. La mano sinistra finì tra i suoi capelli morbidi e la mano destra che circondava il suo fianco la tirò dolcemente al suo petto. Luna abbassò lo sguardo ma riuscì a intravedere un sorriso sul suo volto prima che ciò accadesse. La discussione era evitata ma, ancora più importante, quelle parole così dolci ma possessive, così inaspettate ma allo stesso tempo così desiderate ora lo rassicuravano e gli fecero venire voglia di sorridere a sua volta. I suoi pensieri furono interrotti velocemente dal cellulare di Luna che iniziò a squillare. Era Dylan, così aspettò focalizzando la sua attenzione su Luna e perdendosi su di lei, non ascoltò attentamente ciò che si dicevano i due.
" era Dyl dice che vuole che torno a casa"
" tu da sola?"
" no gli ho detto che sei con me e mi ha detto di portare anche te, vuole farci vedere la nuova casa dei ragazzi, sono con loro"
" non l'hai ancora vista?"
" no avrebbe dovuto farlo Melody, o almeno così mi aveva detto settimane fa, ma alla fine lo abbiamo dimenticato"
" beh allora andiamo no? Sono curioso anche io"
Luna perse allora a camminare a passo più spedito rispetto all'andatura precedente, Tyler la seguì restando al suo fianco e tra una risata per i ricordi degli eventi della sera precedente e un sorriso per le aspettative e le ansie per il giorno seguente, imboccando l'entrata del vialetto. Avrebbe voluto tutte le sue risate per racchiuderle in un immaginario contenitore per nasconderle nei momenti di sconforto o di distanza tra di loro. Averla sempre con se lo rassicurava ma sapeva anche ci sarebbero stati dei momenti che avrebbero continuato a tormentarlo.
" Ty sei pensieroso.."
" no.."
" si invece"
" okay forse un pò"
" vuoi dirmelo?"
" guarda siamo arrivati.. ne parliamo dopo okay"
La casa di Melody e Tanner si trovava all'ultimo piano di un palazzo apparentemente più antico di quella zona, ma intuì subito dall'ingresso che l'interno sarebbe stato totalmente diverso da quello che immaginava. Dylan aveva l'aria stanca e leggermente provata ma non per questo li accolse senza entusiasmo e felicità in quella casa che insieme all'amico avevano appena finito di sistemare, dai mobili alla vernice fresca. A Tyler ricordò l'odore della sua casa quando due anni prima l'aveva acquistata e l'aveva dipinta da cima a fondo insieme ai ragazzi.
" vi faccio fare il giro veloce perchè poi devo mostrarvi un'altra cosa"
Sia lui che Luna acconsentirono alle parole di Dylan e un'istante dopo erano già entrati in cucina, capiente e decisamente luminosa, così come l'ingresso e la sala in cui tornarono subito dopo per una visione più dettagliata di quella di prima. Lo studio di Tanner. La camera da disegno di Melody. Poi la camera da letto degli ospiti con il bagno annesso al primo piano. Al secondo invece c'era la camera dei futuri sposi e altre due stanzette. Ovviamente Luna gli scoccò un'occhiata d'intesa alla vista di quelle camere e così sorrise all'idea di un nipotino che girava per casa. Altri due bagni, una stanza con alcuni attrezzi per la palestra e un'altra adibita a zona relax con televisore e varie console e impianto stereo da far quasi invidia a quelli professionali.
" allora che ve ne pare?"
" penso che quei due dovrebbero assumerti a tempo pieno"
" si lo so dovrei cambiare mestiere"
Risero insieme prima di spostarsi di nuovo sul divano al piano di sotto, così Tyler prese posto accanto alla ragazza che sedeva di fronte all'amico seduto sull'altro divano, ma solamente dopo che aveva preso in mano una scatola non troppo voluminosa che fino a quel momento era rimasta appoggiata al tavolo della cucina.
" Luna ho una cosa per te "
" per me ?"
" è per questo che ho voluto che venissi qui oggi e il fatto che ci sia anche Tyler mi rende ancora più felice perchè sono contento che lui possa ascoltare ciò che ho da dirti"
" Dyl ma che.."
" ssh prima di tutto apri questa scatola"
Luna, al suo fianco, tutto d'un tratto aveva mutato espressione. Sembrava preoccupata ma si trattava di quel genere di preoccupazione causata da una situazione totalmente inaspettata, ma capace di dare la consapevolezza di un qualcosa di imminente e forte. Si era chiesto ovviamente come mai Dylan si fosse detto contento che lui fosse presente in quel momento, ma ora la sua attenzione era totalmente concentrata su Luna e su quel pacchetto che lei teneva tra le mani leggermente tremolanti. La osservò sfiorare il fiocco che richiudeva la scatola, non c'era alcuna confezione di carta, così fu chiaro sin da subito che si trattava di un contenitore per un qualche gioiello. La scritta in argento su sfondo grigio dava soltanto la certezza che qualunque fosse il contenuto, si trattava di qualcosa di veramente speciale. Luna esitò prima di aprire la scatola. Notò il modo in cui chiuse delicatamente gli occhi mentre ne alzava la parte superiore, come se volesse che fosse una sorpresa fino alla fine. E ciò che spuntò fuori era un punto luce. Un semplice punto luce con una catenella sottilissima in oro bianco, così come in oro bianco era la base in cui era incastrato il piccolo diamante che brillava alla luce del sole che penetrava dalle grosse finestre della sala.
" è bellissimo Dyl.. ma.."
" niente ma.. era di tua madre"
" che cosa?"
Guardò Luna mentre richiudeva la scatola e la porgeva a Dyl. Quest'ultimo si alzò e si avvicinò alla ragazza facendo si che questa non gli consegnasse indietro il regalo ma, anzi, aprendolo lui stesso e tenendo poi tra le dita la sottile catenella.
" Ty posso mettergliela o preferisci farlo tu?"
" è un tuo regalo amico.. devi farlo tu"
Fece un cenno d'intesa all'amico mentre sorrideva per quella domanda così naturale quanto spontanea, poi restò a guardare, mentre Dylan avvolgeva il punto luce intorno al collo di Luna e gli occhi di quest'ultima diventarono lucidi. Restare inermi davanti a quella scena era impossibile. Immaginava che presto il ragazzo avrebbe spiegato il perchè di quel gesto, ma anche soltanto il pensiero che quella collana fosse appartenuta alla madre, rendeva il tutto emotivamente forte e coinvolgente. Luna non riusciva a reggere ne il suo sguardo, ne quello di Dylan. Sembrava così emozionata e spaesata e per un istante pensò che forse sarebbe stato meglio non essere presente, forse si trattava di qualcosa di molto personale, ma poi ricordò delle parole dell'amico sul fatto che fosse contento della sua presenza e allora si rasserenò.
" ti sta benissimo scricciolo"
" è vero bimba"
" vedi lo dice anche lui"
" penso che dovresti darlo a Maya"
" no questo è giusto che lo avessi tu"
" perchè? Ha una certa importanza"
" e perchè tu non sei importante?"
" beh.."
" tuo nonno regalò questa collana a tua madre podo dopo il suo diploma. Credo che sia stato il primo regalo importante per lei, e se devo dirti tutta la verità, è stato lui a pensare di darla a te, e se oggi lui non è qui a consegnartela con me è perché non credeva di poterci riuscire. Ad ogni modo non è il valore monetario che conta"
" Dyl aspetta"
" no Luna non interrompermi perchè altrimenti potrei fare peggio di tuo nonno. Tu sei la cosa più importante per noi, sei stata la sorella che ho sempre desiderato, potrei ringraziarti anche per aver portato Holly nella mia vita, per tuo nonno beh lo conosci è l'uomo più dolce che io abbia mai conosciuto e tu sei parte di lui, e questo regalo è per tutto quello che sei diventata"
" l'ho fatto per lei"
" non hai salvato solo la sua vita quel giorno ma quella di tutti noi in tanti modi diversi. Questa collana non ripaga di niente, ma lei vive in te e io sono davvero fiero di te.. sei uguale a lei"
Ora anche Dylan aveva gli occhi lucidi e senza pensarci due volte si abbracciarono. Non aveva preparato alcun discorso, le parole erano uscite libere dal suo cuore. Non era l'unico a vederla così, non era accecato dall'amore, lei era così era bellezza pura. Forse solo lei non era in grado di vedersi così. All'improvviso si sentì in difetto per aver cercato di intrufolarsi in quella situazione, per aver cercato di mettere un punto definitivo lui stesso senza dirle niente. Luna uscì dall'appartamento con gli occhi ancora un pò lucidi, il punto luce legato al collo, la scatola tra le mani e un sorriso a trentadue denti stampato in viso. Lui invece  al suo fianco era palesemente irrequieto.
" Ty.."
" ehi"
" tutto okay?"
" si.. sto solo.."
" stai solo cosa?"
" pensando"
" anch'io continuo a pensarci"
" è stato un bel gesto davvero, avrei voluto farvi una foto sai"
" non ti vedo tranquillo da quando Dylan ha parlato di lui, o almeno te lo ha fatto capire"
" perchè non lo sono.. continuo a pensarci"
" me lo sono lasciata alle spalle, te l'ho detto no so niente"
" beh io si.."
" come? Che hai fatto?"
" ho fatto qualche telefonata, volevo saperne di più"
" ma come ti è saltato in mente sei forse impazzito"
" lo so che sei arrabbiata, ma dovevo saperti al sicuro"
" e avermi qui non ti bastava?"
" no, volevo sapere che fine avesse fatto quel pezzo di merda"
" e lo hai scoperto?"
" si, è in carcere e ci resterà"
" bene meglio così, ma non giustifica okay, lo hai fatto alle mie spalle Tyler, mi avevi detto che mi potevo fidare di te"
" e puoi questo non cambia niente"
" non lo so Tyler"
" ma cosa credi? Che gli altri non possono capire? Beh te lo dico io allora a volte bisogna solamente accettare l'idea che le persone al nostro fianco vogliono saperci protette da tutto e da tutti e che ci amano incondizionatamente, funziona così. Mi fa male il pensiero che ora sei così arrabbiata con me"
Ogni parola era uscita come un flusso continuo senza freni o ripensamenti. Sperava di riuscire ad evitarlo quel discorso solo mezz'ora prima eppure quella situazione lo aveva portato a liberarsi del tutto da quel peso che probabilmente in maniera inconscia, lo aveva assillato sin dal momento in cui Luna gli aveva parlato per la prima volta. Si sentiva anche nervoso perchè amava davvero Luna e sentiva il bisogno illimitato di dover stare con lei.
" io ti amo Tyler, dico sul serio e spero solo che non vada tutto a rotoli. Pensi di esserne all'altezza?"
" no.. no assolutamente no.. ma spero di poterlo essere per te amore mio"

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