quarantacinque.

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Difendimi dai miei pensieri che tornano ogni volta qui, da quell'idea superficiale che da un lato è il bene e l'altro lato è il male, e infondo non è mai così.

Era stata lei a scegliere cosa fare quel pomeriggio tutti insieme perchè sin fa quando era arrivata a Los Angeles aveva deciso che il giorno di natale sarebbe andata a pattinare sul ghiaccio a Pershing Square. Avevano fatto colazione insieme e ora stavano salendo in auto con Maya seduta sulle spalle di Tyler. Tutti e cinque coperti con qualche giacca più invernale per ripararsi dal freddo, sapeva che probabilmente non era il giorno più adatto per andare a pattinare sulla pista di ghiaccio più utilizzata della città e da tutti i turisti, ma quello era un suo grande desiderio e nessuno aveva avuto il coraggio di impedirglielo.
" okay siamo sicuri di questa decisione? Se cadiamo e ci ammazziamo?
" Tyler!"
Urlò insieme a Holly fulminandolo con lo sguardo mentre Dylan non riuscì a trattenersi e scoppiò a ridere. Stavano allacciando i pattini che avevano affittato poco prima pagando il biglietto per l'ingresso.
" è una domanda seria la mia"
" ehi bro queste due qui pattinano da dio da quando avevano quattro anni, vedrai è più probabile che le gambe ce le spacchiamo io e te, allora si sarebbe un grosso problema ma vedrai che non accadrà"
" io non so pattinare"
" ti lascio Luna, è la più brava, io mi prendo la mia bellissima ragazza dato che un pò in realtà li so usare, mi ha insegnato bene"
Non le dispiaceva affatto pattinare con Tyler anche se Dylan aveva pianificato tutto da solo. Si avvicinò a lui con calma gli prese le sue grandi mani stringendole forte tra le sue più piccole lasciando intrecciare le loro dita e insieme entrarono in pista, e Tyler si teneva stretto alla barriera come se questa potesse evitargli di cadere da un momento all'altro, era così buffo.
" sei pronto?"
" insomma, mica tanto"
" tieni le mie mani e non ti agitare, cerca di restare dritto e non preoccuparti ti guido io"
Gli porse di nuovo entrambe le mani e quando Tyler le afferrò iniziò a muoversi all'indietro in modo che lui pattinasse in avanti. Nei primi minuti cercò di spiegargli semplicemente come muoversi per poter procedere sulla pista e nonostante lui parlasse ogni cinque secondi dicendo di avere paura di cadere, in realtà se la stava cavando e immaginava che non fosse proprio la prima volta che saliva sui pattini da ghiaccio.
" tu dove hai imparato così?"
" indovina"
" tua mamma "
" già.. mi ci portava spesso a pattinare sul ghiaccio d'inverno, mi è sempre piaciuto"
" beh si vede, sei bravissima.. c'è qualcosa che tu non sappia fare in realtà?"
" Tyler ti sto semplicemente facendo girare in tondo e ormai se ti lasciassi credo che saresti in grado di farlo anche da solo. Anzi, adesso ti tengo solo per una mano così vediamo se hai imparato"
Così Luna lasciò la mano sinistra del ragazzo e si posizionò alla sua destra continuando a pattinare in tondo. Quella giornata non era particolarmente soleggiata, la pista non era nemmeno troppo piena per gli standard di Parshing Square il giorno di natale e ne fu felice perchè riuscivano a muoversi decisamente meglio. Tyler teneva stretta la sua mano, anche se probabilmente se la sarebbe cavata anche da solo dato che ormai riusciva ad andare avanti autonomamente. Eppure non lo lasciò nemmeno per un secondo, perchè doveva ammettere che era piacevole stargli accanto e seguire il suo passo.
" tra poco ci fermiamo e mi fai vedere tu qualcosa okay?"
" scherzi? Non esiste, no scordatelo"
" dai senza esagerare mi fai vedere qualcosa che non sia girare in tondo"
" perchè ho come l'impressione che non mi permetterai di dirti di no?"
" perchè è il nostro primo natale insieme e non si dice di no ad una persona che è felice, è sleale"
" e questo chi l'ha deciso?"
" io!"
Si lasciò andare ad una leggera risata mentre Tyler, al suo fianco, faceva lo stesso. Incrociarono poco dopo anche Holly e Dylan che, ovviamente, andavano molto più veloci di loro due dato che il suo migliore amico era un tantino più pratico del moro, nonostante Dylan tenesse per le mani Maya che sembrava divertirsi più di tutto loro messi insieme. Quella visione di loro cinque insieme in quel momento felice le riempì il cuore di gioia e allegria, cosa che in quell'ultimo periodo era successo più volte del solito. Poco dopo si fermarono e lasciato Tyler seduto in equilibrio su una delle transenne della pista e data la quasi promessa che gli aveva fatto, riprese subito a pattinare, ma da sola. Non sapeva bene cosa potesse fargli vedere, doveva ammettere di essere anche un pò arrugginita non pattinando da più di un anno, ma per non deluderlo prese velocità e si lasciò andare a qualche piroetta, stupendosi di come le venissero ancora quasi perfettamente. Tornò da lui dopo più di cinque minuti.
" soddisfatto?"
" decisamente si bimba"
" ora che facciamo? Ci fermiamo un pò?"
" ci sto! Vuoi della cioccolata calda?"
" ma stavolta pago io Ty.."
" si certo come no.."
Tyler l'aveva già presa per mano e avevano ripreso a pattinare lentamente verso l'uscita della pista e una volta fuori e infilate nuovamente le scarpe si recò ad un piccolo bar a forma di casetta per prendere due bicchieri enormi di cioccolata calda.
" dopo ricordiamoci di prenderla anche alla piccola"
" ci avevo già pensato tutto alla principessa"
" le vuoi troppo bene.."
" è un male?"
" no.. assolutamente no.."
Presero posto su una panchina ai lati della pista e con lo sguardo fisso su quella pista iniziarono a sorseggiare le loro cioccolate calde in totale serenità.
" sai cosa pensavo prima mentre ti guardavo?"
" che cosa?"
" non mi hai risposto stamattina.."
La sua voce sembrò riportarla al presente, insieme con le sue dita a scostarle una ciocca di capelli dal viso, rimaste impigliate sulle sue labbra con un respiro e guardandolo Luna si accorse di come Tyler fosse più vicino, i gomiti posati sulle sue ginocchia come a voler colmare la distanza infinita tra di loro. Minuscola quella distanza rispetto ad altre volte, nonostante i pensieri di quella mattina ma lui le faceva bene, troppo bene. Tyler del resto si nutriva dei suoi sorrisi e delle sue iridi chiare assorbendolo e tenendolo in un angolo della mente perchè ne aveva bisogno per poter vivere. Sperava di avere quella reazione da parte sua anche se a volte faceva finta di niente.
" a proposito di?"
Giocherellava con la mano del moro prendendolo in giro con lo scherzo peggiore di tutti ma senza riuscire a farlo ridere all'inizio per poi scuotere la testa per il suo pessimo tentativo di cambiare argomento.
" oh questo.. giusto"
Ridacchiò anche lei con lui, passandosi la lingua sulle labbra come a pulirle da quella cioccolata calda che gliele aveva sporcate e prendendo un respiro. Voleva affrontare la realtà anche se non sapeva dove l'avrebbe portata.
" non era la stanchezza a parlare.. ne il momento.."
" lo so.."
" però mi nascondi qualcosa, non è così?"
Non era una domanda e non aveva bisogno di esserlo perchè Tyler non aveva bisogno di chiedere, glielo leggeva in viso e senza alcuna fatica, lo vedeva in quegli occhi che gridavano e in quelle labbra che sembravano voler dire qualcosa ma non riuscivano ad emettere nemmeno il fantasma di un suono. Lo vedeva nelle sue mani che non riuscivano a rimanere ferme, nei respiri presi di fretta come dovesse smettere di respirare del tutto da un momento all'altro.
" che cosa sai Tyler?"
" niente perchè tu non mi parli. Perchè hai così paura di me?"
Tyler continuò a guardarla negli occhi giocando con una ciocca dei suoi capelli e poi lasciandola andare ancora e ancora.
" non ho paura di te.. ho paura che andrai via che non mi guaderai più come prima"
Un'ammissione quasi di colpa, la sua frase, un tentativo di giustificazione la seconda frase. Lo sapeva che non aveva nulla di cui avere paura o di cui giustificarsi.
" a me puoi dire tutto, perchè mai dovrei andare via? Ascoltami io sono innamorato di te e nulla al mondo potrà farmi cambiare idea"
Semplice la domanda di lui e altrettanto semplice poteva essere la sua risposta, del resto.
" c'è un motivo se sono andata via dall'Italia Tyler e non è così semplice"
" okay.. fidati di me sono qui"
" dopo l'incidente di mamma lui ha perso la testa.. insomma non è mai stato un tipo calmo o un padre particolarmente amorevole, ma dopo quella notte non era più lui. Era sempre ubriaco e delirava e scaricare la colpa su di me sembrava farlo stare meglio, almeno per un pò."
Prese un respiro profondo, lo guardò negli occhi e continuò.
" una notte lui era fuori di se dalla rabbia, più su di giri del solito. Iniziò ad alzare la voce, urlava e beveva e diceva cose a caso. Lei era morta per colpa mia, se ne era andata per colpa mia"
" non è mai stata colpa tua bimba lo sai"
" aveva perso l'amore della sua vita per colpa mia e della mia stupida festa, lui soffriva e avrei dovuto soffrire anche io.. dovevo perdere la persona che amavo"
Abbassò lo sguardo incapace di sostenere i suoi occhi ancora e infondo sapeva che lui ora avesse capito.
" me.."
" io non capivo più niente, non potevo rischiare perchè sapevo di cosa fosse capace. Ero cieca di rabbia e l'ho affrontato. Toccare te è sempre stata la parte più debole di me e lui lo sapeva e io non potevo permetterglielo. Stringeva la bottiglia che aveva tra le mani e me la scaraventò addosso e per poco non mi ha presa in faccia. La cicatrice sulla spalla me la sono fatta così."
" sono ancora qui con te"
" ho reagito e l'ho colpito, forte, lui ha perso i sensi. Non ho mai saputo cosa è successo dopo. Avevo le valige pronte da diverso tempo, ho preso Maya e sono venuta qui"
" perchè non me lo hai detto? Hai cercato di allontanarmi per tutto questo tempo e per cosa ? Per proteggermi?"
" sapevo che ti saresti arrabbiato e avevo ragione"
" si sono arrabbiato perchè avresti dovuto dirmelo dal primo istante. Soprattutto a me, non dopo quello che proviamo"
" è proprio per questo! Tyler l'ho quasi ucciso e forse l'ho ucciso sul serio, come potevo guardarti come se nulla fosse?"
" è la legittima difesa Luna, ti avrebbe uccisa lui dio. Ci hai pensato? Cosa avrei fatto io eh?"
" avevo paura del tuo sguardo.. non ero più la stessa ragazza che avevi conosciuto.. non lo sono"
" ma hai me.. ho paura anche io okay bimba? Ma niente di tutto ciò è colpa tua. Noi stiamo insieme d'accordo? Finchè ci sono io non ti accadrà mai più nulla"
Erano insieme ora, avrebbero affrontato tutto insieme, e Tyler glielo avrebbe ripetuto all'infinito se fosse stato necessario e senza stancarsene. Nei loro occhi ora c'era consapevolezza delle loro verità, dei loro passati, dei loro sentimenti e di tutte quelle parole che si disperdevano nella neve di quel natale che adesso aveva un sapore tutto nuovo per loro due.
" dio quanto ti amo"
Borbottò il ragazzo prima di baciare la sua ragazza senza volersi staccare mai più e avrebbe voluto ringraziare qualunque cosa ci fosse al di sopra di tutto per avergliela fatta trovare, una delle poche persone che sapeva tutto di lui e alla quale avrebbe detto di tutto, quella dalla quale aveva imparato ad essere forte, la persona più speciale sulla faccia della terra, e solo con lei si sentiva davvero uomo.
" non vale usare le mie parole contro di me"
Il tono di voce distorto dal sorriso che lottava per non esplodere cercando di restare seria.
" ah no?"
Domanda retorica, la lingua passata sulle labbra, le dita intrecciate a quelle di lei e una mezza risata in gola liberata nell'aria prima che potesse provare a fermarla.
" decisamente.. no.. e sai perchè?"
" sentiamo"
Mettere da parte tutta la paura pensando solo allo splendido uomo che la stava baciando tenendole il viso tra le mani vivendo solo a pieno più che mai facendo svanire tutto il resto come fosse per magia sentendo il naso di Tyler sfiorare il suo e sentendosi felice da morire.
" ti amo io da morire"

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