Ma io ti sento ancora qui sotto la pelle come se non sapessi perderti mai.
Alla vista della madre di Holly, una volta arrivato sul luogo della cerimonia, tutte le sue certezze sul suo essere adeguato alla situazione crollarono. Si era guardato allo specchio prima di uscire di casa soltanto un'ora prima e ricordava di non aver trovato difetti evidenti nell'immagine che aveva davanti, eppure Anne e Phill lo mettevano in soggezione. Si trattava della famiglia di Luna, tutto quello che era rimasto nella sua vita, famiglia che aveva da poco ripreso il ruolo di consiglieri ufficiali per la loro nipote, famiglia che avrebbe potuto esprimere giudizi su di lui e questi potevano variare dal positivo al negativo in una frazione di secondo. Si tastò i capelli per controllare che fossero ancora in ordine e poi guardò verso la giacca dello smoking che teneva appoggiata al braccio per il caldo, per essere sicuro che non si fosse stropicciata durante il viaggio. Nonostante tutto sembrasse ancora al proprio posto, così come quando era uscito di casa, timoroso si avviò verso Anne. Quest'ultima stava parlando con suo marito Phill e almeno dopo un primo sguardo loro sembravano le uniche persone che poteva dire di conoscere bene insieme al resto dei ragazzi e della sua famiglia fra tutti quegli invitati.
" Tyler eccoti!"
Anne gli rivolse un sorriso a trentadue denti non appena lo vide e questo bastò, almeno in parte, a placare ogni sua paranoia. Camminò a passo più svelto così da raggiungere i due in fretta, salutò Phill con una stretta di mano e poi la madre di Holly con due baci sulla guancia. Assalito dalle sue preoccupazioni non aveva realizzato che si trattava della prima volta che rivedeva Anne da quando lei era tornata in città. Nonostante la pelle della donna fosse sorprendentemente pallida nel complesso riusciva comunque a rendere l'idea della sua enorme bellezza. I capelli erano morbidi sulle sue spalle ed erano stranamente dello stesso colore di quelli di Luna.
" stai davvero bene sai? Quest'abito ti calza a pennello"
" è merito tuo se sono riuscito a trovarlo"
" io ho solo suggerito dove cercare, se questo smoking sembra cucito apposta per te il merito è del modello"
Leggermente in imbarazzo per quel complimento, lasciò scivolare definitivamente tutte le paranoie che avevano affollato la sua mente in quegli ultimi minuti e sorrise.
" sono proprio curiosa di vedere cosa hanno scelto per Luna"
" avrai una grande sorpresa.."
Quelle parole gli erano uscite di bocca senza che se ne rendesse conto, era stato un commento spontaneo, fulminante e ovviamente fin troppo sincero. Anne però soffocò una risata, ammazzando sul nascere ancora una volta quell'imbarazzo che quelle sue stesse parole stavano per provocare in lui.
" Tyler ora che siamo soli, posso parlarti?"
" si certo.."
" tranquillo non ti agitare non è nulla di cui preoccuparti. Tu mi piaci Tyler, mi piaci come fidanzato di Luna. Ho sempre vegliato su di lei anche quando eravamo lontane e probabilmente continuerò a farlo per il resto della mia vita. Lo devo a mia sorella e lo devo a lei. Luna lo sai è sempre stata abituata a cavarsela da sola, ed essere forte e non parlare molto, ho sempre voluto il meglio per lei. Ha sempre avuto l'amore nostro e degli amici ma ho sempre sentito che mancava qualcosa.. mancavi tu. Ci conosciamo da tanto tempo noi due, ma in questi ultimi tempi ho letto negli occhi di Luna tutto ciò che mi mancava sapere su di te. Tu sei davvero il meglio per lei, ti ama davvero anche se è testarda come poche. Non ti chiederò se tu la ami perchè lo so già segui sempre il tuo cuore Tyler.. e sono appena arrivati voltati"
Si era voltato di scatto e in automatico all'avviso di Anne dell'arrivo di Luna ma le parole successive riuscì a sentirle ugualmente e così bene da permettere a queste di arrivare dritto al bersaglio, quello stesso cuore di cui parlava la donna. Quando incrociò lo sguardo di Luna non riuscì a trattenere quel sorriso spontaneo dettato dal battito cardiaco che iniziò ad accelerare e da quella sproporzionata felicità che sentì esplodergli nel cuore stesso. Si erano salutati soltanto poco più di 24 ore prima ma quella in cui si trovava ora non era una situazione qualunque e aveva atteso quel momento sin dall'istante in cui si era svegliato quella mattina. Luna camminava lentamente a braccetto insieme a Holly e Dylan e indossava quel vestito che le aveva già visto addosso ma che se possibile ora sembrava ancora più splendido e perfetto addosso a lei. Poi c'erano quei capelli raccolti, quel leggero trucco sul viso, quell'ambiente ma soprattutto quegli occhi e quel sorriso sulle labbra di Luna. Restò fermo impedendo al suo corpo di muoversi verso di lei, soltanto grazie alla presenza di Anne e di Phill che teneva in braccio la piccola Maya che indossava un bellissimo vestito bianco panna con dei dettagli in oro disegnati sopra, e all'imbarazzo legato ad un gesto del genere suscitato da quest'ultima. Dylan e Luna furono davanti a loro pochi istanti dopo. Si preoccupò prima di salutare e scambiare due chiacchiere con l'amico. D'altra parte Luna focalizzò la sua attenzione sulla sua famiglia facendosi avvolgere da tutti in un caldo abbraccio. Poi, quando la ragazza si voltò verso di lui, ancora una volta spostò lo sguardo verso Phill ricevendo da quest'ultimo un occhiolino come segno di approvazione e quando di nuovo spostò lo sguardo sulla ragazza davanti a lui, solo allora riuscì a strapparle quel bacio che tanto stava bramando.
" sei una principessa bimba.."
" ma allora non te ne eri dimenticato"
" assolutamente no.. ma lo sai, mi piace coglierti di sorpresa"
" va bene uomo del mistero"
" su di me non dici nulla?"
" no faccio la preziosa"
" mi accontenterò di guardarti negli occhi. Come ti senti?"
" agitata, molto agitata.. Tanner come sta? Dov'è?"
" è passato qui dieci minuti fa, credo che avesse bisogno dei ragazzi"
" e tu? Sei il testimone che ci fai ancora qui?"
" aspettavo te, dovevo prima vederti non resistevo più"
" anch'io.."
Un istante dopo Tanner arrivò alle spalle della ragazza, aveva posato una mano sull'avambraccio di quest'ultima e ora ancora più teso e agitato, l'aveva obbligata così a voltarsi chiedendole informazioni su Melody. Luisa rispose tentennando all'inizio, giusto il tempo di far preoccupare ulteriormente lo sposo, per poi sorridere e rispondergli che quando era uscita di casa la sposa era praticamente pronta e quindi immaginava che potesse arrivare a momenti. Tanner si allontanò di nuovo ma non prima di averli invitati a prendere posto, così si avviò verso le panchine bianche allestite per la cerimonia lasciando un dolce bacio a Maya che ora stringeva la mano di Tyler.
" noi ora dovremmo andare sai.."
" si dovremmo proprio.. io guarderò te tutto il tempo"
" allora dovrò nascondermi per bene"
" sarà impossibile"
" vedremo se ci riuscirai allora"
" sai potrei sempre correre tra tutti e portarti via"
" Tyler!"
" non scherzo amore"
La distanza tra lui e Luna durante quel battibecco era diventata minima, così approfittando del fatto che Anne avesse preso posto insieme al resto della famiglia, appoggiò una mano sulla schiena di Luna attirandola ulteriormente verso di se, appoggiò la sua fronte su quella di lei per poi perdersi nei suoi occhi.
" Ty.."
" tranquilla non ti bacio, non adesso"
" è il loro giorno dobbiamo restare concentrati"
" sono molto concentrato, ma ti amo"
" allora sta attento"
Si poteva dire che quella giornata non fosse nemmeno iniziata, ma aveva già fatto in tempo ad intuire che sarebbe stato davvero difficile frenarsi nei suoi confronti, sia con i gesti che con le parole, e così sperando di poter aiutare entrambi, ma soprattutto se stesso, la lasciò andare dopo averle dato un lungo bacio sulla punta del naso, spostando la mano dalla schiena della ragazza e allontanandosi dal suo volto, ma lei lo fermò aggrappandosi al suo braccio e si avvicinò al suo orecchio.
" forse sono io che correrò e ti porterò via"
Si allontanò a passi svelti da lui dopo avergli rubato un veloce bacio a stampo, e lui la guardò prendere posto accanto alla sorella della sposa sotto al chioschetto mentre lui fece lo stesso andando incontro a Dylan proprio di fronte a lei. Non ricordava di essere stato a molti matrimoni in vita sua, qualche parente, qualche amico, e poco altro. Non erano delle situazioni che amava particolarmente ma non le odiava nemmeno. Aveva sempre apprezzato il momento della cerimonia, lo scambio delle promesse e delle fedi, il primo bacio degli sposi. Ciò che non sempre riusciva ad apprezzare però era tutto il resto. Aveva sempre provato una specie di rifiuto verso i festeggiamenti sforzati e improntati soltanto a compiacere gli invitati piuttosto che rendere onore al vero motivo per cui si erano riuniti in quel momento. Per quanto amasse l'amore non era mai riuscito a immaginarsi al suo stesso matrimonio, o forse più semplicemente non aveva mai voluto farlo. Riconosceva però l'importanza di quel sacramento tanto da ritenerlo un'ambizione e un obbiettivo fondamentale nella sua vita, e pur non avendo mai lasciato libero campo all'immaginazione, poteva già affermare con certezza che quel giorno al centro dell'attenzione di tutti doveva esserci soltanto l'amore. Un'altra cosa che poteva affermare con certezza, in quel momento era che Tanner e Melody erano molto simili a lui sotto quel punto di vista.
Melody arrivò poco dopo. Immerso nei suoi pensieri, a risvegliarlo e a riportarlo alla realtà furono le prime note della marcia nuziale suonate da un pianoforte e un violino posti li accanto al chioschetto. Così si avvicinò a Tanner lasciandogli una pacca fraterna sulla spalla sinistra e si voltò per poi guardare la sposa avanzare verso il fratello. Il padre di Melody era decisamente commosso, quasi più della figlia, mentre l'accompagnava all'altare. Osservò attentamente la sposa studiandone le espressioni e le emozioni e gli occhi della ragazza gli confermarono così che aveva pensato soltanto pochi minuti prima. Si trattava di amore puro e si sentì felice per loro due e ancora di più di poter condividere tutto con lei. Spostò lo sguardo verso Luna visibilmente emozionata anche lei, e gli si mozzò il respiro in gola perchè lo stava guardando anche lei. In quell'istante desiderò di essere altrove con lei e voleva poterle parlare d'amore sussurrandole all'orecchio forse in modo avventato e incosciente che desiderava celebrarlo con lei quell'amore. Ma quello, almeno per il momento, poteva restare solo un suo desiderio.
Il più forte che avesse mai provato in tutta la sua vita.

STAI LEGGENDO
A un passo da te
ChickLit"E tu in che cosa credi? Nel destino o nelle coincidenze? Io semplicemente credo, per pura pigrizia o per estrema genialità, nella casualitá di coincidenze desinate a coincidere "