Dieci

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Ora ascoltami devo dirti che
Per sempre può durare solo un'ora
O a volte un pò di più

Dylan si era limitato a a sorridere mentre li fissava da qualche minuto con Maya in braccio addormentata sulla sua spalla. Holly, che aveva inarcato un sopracciglio nel vederli entrambi stesi abbracciati talmente stretti da non riuscire a capire dove iniziasse lui e dove finisse lei.. ma poi aveva sorriso, di un sorriso felice nel vedere come Tyler lasciava dei piccoli baci sulla fronte di Luna mentre lei dormiva tranquilla tra le sue braccia. Ma in quel momento non avevano detto nulla, mancavano le parole per loro due ma non la fantasia di loro due di nuovo insieme.

***

Far fatica a far allontanare quel sorriso dal suo volto. Vedere i secondi, i minuti passare talmente rapidamente che nemmeno te ne accorgi, spariscono senza avere avuto il tempo di esistere davvero. Prendere un respiro profondo per renderti conto che sei vivo davvero, forse per la prima volta in tutta la tua vita. Forse è tutto un sogno. Ed è quello che ti ritrovi a pensare dopo tutte quelle emozioni che ti hanno travolto così forte come un treno in corsa. Un bellissimo sogno ma forse niente di più, quello doveva essere, solo un bellissimo sogno. Anche se la sensazione di calore che lo avvolgeva era perfettamente reale, reale come il suo profumo che gli era rimasto addosso, come il respiro sul suo collo. Ma quello non poteva essere solo tutto un sogno perchè era troppo reale per sembrare tale, troppo ricco di particolari che Tyler poteva trovare solo nella pura e semplice realtà tra di loro. Quella notte l'aveva tenuta stretta tra le sue braccia talmente forte da rischiare di romperla. Aveva così paura che potesse sfuggirgli tra le mani senza nemmeno accorgersene a tal punto da sentire il suo odore ancora e ancora. Nel silenzio che li avvolgeva la guardava come fosse la cosa più bella e rara che avesse mai visto. Amava ogni più piccola sfaccettatura di quel viso illuminato dai primi raggi del sole così come un pittore contempla i suoi quadri ricchi di colore leggendone la loro storia. La guardava stretta al suo petto mentre stringeva la sua maglia in un pugno stretto senza lasciarlo nemmeno un istante. Aveva dormito così per tutta la notte come se fosse la cosa più naturale del mondo, e forse lo era per davvero.

Era ormai mattina e camminava stropicciandosi gli occhi come un bambino con un enorme sorriso dipinto sulle labbra impossibile da far sparire, e non voleva che sparisse. Ripensò alla notte appena trascorsa, a quello che si erano detti e quel gesto che lui aveva fatto senza chiederle il permesso. D'un tratto si sfiorò il collo con la punta delle dita proprio dove prima erano poggiate le sue labbra. Frammenti di quella notte si facevano spazio prepotenti nella sua mente, così forte da lasciare il segno, un segno che però non avrebbe mai fatto male. Quel profumo così dolce che gli faceva girare la testa, gambe intrecciate alle sue, il braccio a circondargli la vita e la mano destra poggiata sul suo cuore che batteva forte. Quella notte aveva risentito tutto come la prima notte, il cuore comodo e felice, la pelle d'oca quando nel sonno distrattamente Luna gli sfiorò gli addominali lasciati leggermente scoperti dalla maglia leggera. Ogni brivido, lo stomaco in subbuglio.
Non aveva notato Dylan a pochi metri da lui come lo stesse osservando silenziosamente cercando di leggergli la mente.

" buongiorno mister muscolo"

" cazzo Dyl buongiorno anche a te"

Si girò di scatto con una mano sul cuore colto dallo spavento. Regnava un silenzio così fitto che non lo aveva sentito nemmeno respirare.

" ehi non è mica colpa mia se hai la testa tra le nuvole.. dormito comodo?"

" finiscila.. non dormivo così da una vita"

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