cinquantatre.

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Noi saremo una persona sola, una verità una goccia e un'ora.

Tyler aveva impiegato qualche secondo per richiudere la porta della camera. Lei non lo aveva guardato mentre compiva quel gesto, lo aveva soltanto sentito perchè i suoi occhi si erano fissati sul pavimento non appena aveva messo piede in quella stanza e li erano rimasti.
" a volte ho paura di ciò che potremmo dirci"
" okay.. possiamo restare in silenzio o semplicemente dormire se è questo che preferisci.."
" non intendevo questo Ty.."
Luna aveva notato all'istante quel cambiamento nel tono di voce del ragazzo, forse l'aveva ferito o comunque deluso con quella sua richiesta. Stava forse esagerando? Stava nuovamente lasciando troppo spazio alle paure e ai motivi d'ansia piuttosto che ragionare razionalmente? Una cosa era certa a Luna questa volta Tyler non avrebbe detto niente che potesse farle cambiare idea.
Un passo, due passi.
Osservò Tyler mentre toglieva la giacca appendendola poi ad una delle grucce trovate nell'armadio e richiudendola all'interno di esso. Deglutì, perchè doveva essere tutto così dannatamente difficile? Stava andando tutto benissimo in quelle ultime settimane.
" tu?"
" cosa io?"
" non hai paura di dire qualcosa di sbagliato?"
" sappi solo che non ti direi nulla di sbagliato se solo potessi"
Tre passi.
Deglutì ancora, riusciva a percepire il battito cardiaco accelerato, respirare era diventato difficile. Si voltò, e ora lo percepiva arrabbiato, amareggiato. Guardandosi allo specchio posto nell'angolo cercò di slacciare il vestito aprendone la cerniera posata sulla sua schiena. Ogni tentativo fu invano, aveva sciolto i capelli lasciandoli ricadere sulle spalle, incrociò lo sguardo di Tyler attraverso lo specchio, e lui che l'aveva guardata fino a quel momento spostò subito gli occhi verso le proprie gambe.
" Tyler"
" no, non parliamo tranquilla"
" non fare così ti prego"
" come dovrei fare Luna, tu sei arrabbiata e forse lo capisco"
" non lo so.. ma non così"
" ti avevo detto che non avremmo parlato se era quello che preferivi, ma non posso programmare questi momenti Luna, non posso e non voglio farlo, così come non posso tenere a freno quello che voglio, ma per te posso farlo, quindi se non vuoi parlare non parleremo.. non sono d'accordo e mi fa incazzare da morire, ma non parleremo"
Non aveva avuto il coraggio di voltarsi durante tutto il tempo. Continuare a guardare Tyler solo attraverso l'immagine riflessa era stato molto più semplice fino a quando era stata in grado almeno, poi aveva abbassato lo sguardo incapace di continuare a mantenere quel contatto con lui.
" volevo solo chiederti se potevi abbassare la cerniera del vestito.. non volevo litigare"
Tyler chiuse gli occhi per un istante poi in silenzio e senza rispondere si alzò dal punto del letto in cui era seduto.
Quattro passi.
Luna sentì le sue mani posarsi sulla cerniera e sfiorare la sua pelle, un brivido le percorse la schiena e sperò con tuto il cuore che Tyler non se ne accorgesse e, per essere sicura, alzò lo sguardo verso lo specchio così da osservarlo mentre si trovava alle sue spalle. Non voleva che andasse così all'inizio della giornata. Era lui quello giusto però. Con gli occhi chiusi immersa in quei pensieri riaprì gli occhi accorgendosi che le mani di Tyler erano ancora strette attorno alla cerniera del suo vestito nonostante fosse completamente abbassata. Era lui quello giusto, mentre lui la osservava con un leggero sorriso dipinto sul viso. Era lui quello giusto, e ancora un brivido lungo la sua schiena.
" perchè sorridi?"
" mi sento soddisfatto di aver scelto anch'io quest'abito"
" e perchè?"
" lo sai il perchè"
" forse ho solo bisogno di risentirlo"
" hai detto che non dovremmo parlare.."
" non importa, dimmelo e basta"
Il sorriso sulle labbra di Tyler si ampliò mentre si sporgeva in avanti portando le labbra al suo orecchio, ma Luna non si spostò, ma d'istinto piegò leggermente il collo dandogli tutto lo spazio di cui avesse bisogno per sentire meglio ciò che lui avesse da dirle. Holly aveva ragione. Tyler riusciva ad annullare ogni sua difesa, renderla vulnerabile e sapeva perfettamente come farlo.
Era lui quello giusto.
" perchè eri la più bella Luna.. eri più bella anche della sposa"
Ogni cellula del suo corpo spingeva affinchè desse retta al suo cuore, piuttosto che continuare a frenarlo con la forza di volontà proveniente dalla sua mente. La sua mano si mosse istintivamente portandosi dietro la sua stessa schiena, dove sapeva di incontrare quelle di Tyler, e lui la racchiuse tenendola stretta tra le sue e poi si avvicinò a lei quanto bastava per far si che i loro corpi potessero combaciare. Riaprì gli occhi e le labbra di Tyler lasciarono prima un bacio sul lobo del suo orecchio, poi tra questo e i suoi capelli, poi un primo bacio sul collo. Così era troppo, brividi di piacere si irradiarono su tutto il suo corpo.
" Tyler.. per favore"
Ma Tyler non si fermò, ancora un bacio sul collo e poi un altro. Guardò l'immagine riflessa nello specchio davanti a se e improvvisamente non vide più niente di sbagliato in quella scena.
" Ty.. l'hai promesso"
Ancora nessuna risposta. I baci di Tyler si spostarono sulle sue nuca, da cui il ragazzo aveva rimosso i capelli con un semplice gesto. Poi si spostarono sulla sua schiena, li dove prima la cerniera era ancora chiusa.
" ti prego.. Tyler"
Quelle suppliche non erano nient'altro che che la sua minima forza di volontà residua, forza di volontà che Tyler stava annullando bacio dopo bacio. Riguardò l'immagine allo specchio, lei in piede inerme con la pelle d'oca su qualsiasi centimetro del suo corpo, Tyler dietro di lei, gli occhi chiusi, le labbra sulla sua schiena. Era lui quello giusto, non riusciva a pensare più ad altro e in pochi istanti tutte quelle sensazioni e quelle emozioni provate non solo in quella giornata, ma in quell'ultimo anno presero il sopravvento.
" al diavolo le promesse"
Si voltò cercando in fretta il volto di Tyler, lo strinse tra le mani e non esitò nemmeno per un istante. Posò le labbra su quelle del ragazzo e iniziò a baciarle e ad assaporarle. Non aprì gli occhi, no non voleva, ora voleva solamente liberare completamente la sua mente perchè non aveva più dubbi, non stava sbagliando non c'era nessun errore in quel gesto. Tyler aveva posato entrambe le mani sulla sua schiena li dove il vestito era aperto e l'aveva attirata a se. Non era stupito da quel bacio, nessuno dei due aveva desiderato altro per tutto il giorno nonostante ammetterlo fosse difficile. Un bacio, ancora un altro e un altro ancora, quelle labbra erano la sua droga preferita, non poteva più frenarlo quell'amore. Si staccò leggermente appoggiando la fronte su quella di Tyler per riprendere fiato, sospirò e poi lo guardò negli occhi senza però proferire alcuna parola, bastavano i sorrisi e gli occhi emozionati. Poi rise, rise divertita insieme a lui e non avrebbe saputo descrivere sguardi più intensi dei loro in quel momento. Le mani di Tyler si posarono in un istante sotto le sue cosce per sollevarla da terra lasciandole accavallare le gambe attorno al suo bacino mentre le braccia si stringevano attorno al suo collo. Ancora baci e la sua schiena contro il muro. Non c'era più alcun bisogno di parole, nulla a cui pensare, bastava lo schiocco di quei baci fugaci quando i loro volti si allontanavano appena per poi rigettarsi in quel nuovo vortice che stava travolgendo entrambi con la stessa forza, con uguale passione. Il suo cuore capace di comandare su tutto il corpo, aveva lasciato qualsiasi briciolo di razionalità al di fuori di quella stanza e non riusciva a trovare nemmeno una ragione per cui pentirsi di quel gesto. Nessuno di quei baci non aveva ragione e motivo di essere dati. Sfilò la camicia bianca di Tyler lentamente e con delicatezza immersa in quei baci che procedevano invece veloci. La pelle di Tyler era calda e quasi liscia e la percorreva centimetro dopo centimetro senza perdersi nessun dettaglio per poi riportare le mani sul suo viso, tra i suoi capelli neri come la pece. Questa volta fu lei a staccarsi poco dal suo volto. Voleva guardare i suoi occhi perdersi in essi e capire se lui stesse provando le stesse identiche emozioni. Sorrise, Tyler fece lo stesso e quella fu la prova che i suoi pensieri e le sue speranze erano reali, non c'era alcun dubbio. I vestiti, quei vestiti scelti con così tanta cura qualche giorno prima si ammucchiarono ai piedi del letto alla velocità della luce, e tra baci e risate e qualche morso sulle labbra si portarono senza mai staccarsi su quel letto che li vide complici per la prima volta. Allungò una mano per afferrare il polso del ragazzo e lo tirò verso di se facendolo ritrovare su di lei in un istante con le braccia tese per evitare di farle male. Ripresero i baci, scomparvero di nuovo i respiri. Ora il ritmo era più veloce con la foga alle stelle, pelle contro pelle. Un'istante era lei ad essere sul petto di Tyler, quello dopo il contrario. Smetteva di baciarlo soltanto per guardarlo per qualche secondo. Sorrisi, risate leggere, le mani si cercavano per poi intrecciarsi e subito dopo lasciarsi per portarsi sulla pelle dell'altro, non c'era nessun imbarazzo ma soltanto una sana e perfetta complicità. Ancora baci, ancora carezze. Le mani di Tyler percorrevano la sua schiena e le sue gambe lasciando brividi di piacere lungo ogni centimetro del suo corpo. Si sentiva come in un vortice di totale ebbrezza e spensieratezza. Quanto era stata sciocca a non ascoltarsi e capirsi meglio? I corpi di entrambi erano nudi l'uno sull'altro per la prima volta, eppure, in quel mix di sorrisi e risate sembravano tutti e due totalmente a loro agio come se fosse qualcosa di già vissuto, qualcosa di estremamente naturale.
Poi Tyler si fermò.
" che c'è? Qualcosa non va?"
" bimba sei sicura?"
" come?"
" se devi fermarmi fallo adesso o non saprò più in grado di farlo da solo"
" no.. non fermarti"
E non ebbe ne il tempo ne il modo di pensare niente perchè Tyler riprese immediatamente a baciarla con ancora più foga e passione se possibile. Ora non c'era più alcuna scusa, ora non c'era più alcun freno. Si strinse forte a lui in ogni momento, abbracciandolo ogni qual volta fosse possibile e guardandolo negli occhi per poter contemplare la loro bellezza, per poter contemplare l'amore incondizionato che questi sprigionavano. Non desiderare di vedere nient'altro più. Quell'immagine era in grado di riempirle il cuore da sola, facendole però allo stesso tempo sentire che non ne avrebbe mai avuto abbastanza. Voleva stare con Tyler, voleva poterlo amare e vivere al suo fianco per ogni istante a partire da quel momento. Distanti, vicini, non era importante. Insieme questo contava. Iniziarono a fare l'amore all'istante perchè avevano atteso e desiderato quel momento per troppo tempo e nessuno dei due aveva più voglia di attendere, nessuno dei due voleva negare all'altro ma soprattutto a se stesso, quel piacere e tutte le sensazioni e le emozioni e i significati che scaturivano da esso.
L'amore, perchè l'amore con Tyler era un mondo nuovo per lei dove però non si sentiva affatto smarrita. L'amore con Tyler era un miscuglio di sorrisi, carezze respiri e sguardi, le sue mani continuavano a percorrere quella schiena, le dita affondavano in quella pelle. Nessun pensiero, le paure sembravano essersi volatilizzate. L'amore con Tyler era carnale, eppure sin dal primo momento era riuscita ad intendere che c'era molto altro, quei momenti andavano ben oltre l'atto fisico perchè ogni gesto era ricercato, curato e voluto, non c'era nulla di superfluo, ogni istante era importante come il precedente così come quello seguente. L'amore con Tyler era un punto di inizio. L'amore con Tyler aveva tutto e anche di più e per questo nonostante fosse stata la prima volta, sapeva che sarebbe stato difficile in futuro farne a meno, non ne avrebbe mai avuto abbastanza. L'amore con Tyler era il desiderio di poter entrare nella sua testa e conoscere i suoi pensieri, nei suoi occhi leggeva il suo stesso desiderio e si perse in quello sguardo mentre era su di lui con le loro mani che continuavano a cercarsi e intrecciarsi per poi ricercarsi di nuovo. L'amore con Tyler, quel primo amore con Tyler, era un continuo perdersi nei suoi occhi chiari e domandarsi quanto fosse stata sciocca. In quel momento stretta tra le sue braccia, durante quell'atto proprio non riusciva a ricordarne i motivi, e il motivo per il quale per un attimo aveva avuto solo la voglia di allontanarsi da quella camera. L'amore con Tyler era amore, niente di più semplice anche se non riusciva a dare una forma. E per Tyler era lo stesso, poteva sentirlo, le bastò appoggiare una mano sul petto di lui per saperlo, stesso ritmo stesso rumore. L'amore, Tyler.
Sdraiata accanto a Tyler coperta solo da un leggero lenzuolo bianco con i capelli sparpagliati sul cuscino, chiuse gli occhi. Il suo respiro era ancora leggermente affannato e in quel piacevole silenzio che seguiva l'amore potè constatare che anche quello di Tyler era ancor accelerato. Lui le cinse delicatamente il bacino con un braccio. Si voltò, lo guardò nonostante lui avesse chiuso gli occhi, anche le sue labbra erano piegate in un leggero sorriso. Delicatamente appoggiò la mano vicino alla testa di Tyler e poi, con le dita, iniziò a toccare i suoi capelli. Lentamente passò sul viso del ragazzo e ne tracciò i contorni, si soffermò sulle sue labbra, sugli zigomi, il naso, le labbra ancora. Si accorse che non c'era più traccia di quel silenzio rumoroso che spesso l'aveva accompagnata in quegli ultimi tempi. Ora questo nuovo silenzio era piacevole, non avrebbe saputo dire se Tyler al suo fianco stesse dormendo o semplicemente con gli occhi chiusi si stesse rilassando con le sue carezze ma certo era che non riusciva a staccargli lo sguardo da dosso. Lo guardava e ogni pezzettino raggiungeva il suo posto nel puzzle, ogni frammento si collegava, ogni sentimento prendeva la sua forma, ogni emozione acquistava un nome. Lo guardava e le sembrava di non riuscire a fare altro, se non osservarlo per memorizzare ogni suo dettaglio. Il modo in cui aggrottava le sopracciglia folte e nere quando pensava, il suo sorriso e le fossette che si creavano quando sorrideva, gli zigomi alti, la barba nera che gli incorniciava il viso, gli occhi chiari quasi trasparenti, sembrava disegnato. Il modo in cui i suoi muscoli si tendevano e si rilassavano in perfetta armonia, come le sue spalle si distendevano quando non era preoccupato e altre mille minuscoli dettagli che lo rendevano l'uomo più bello al mondo. E Luna osservava con tenerezza l'uomo che dormiva tranquillo nel letto accanto a lei. La sua camicia bianca larga su di lei, il suo profumo menta tabacco e pelle dritto nelle narici, e lo guardava sperando che il suo sguardo su di lui non facesse troppo rumore. Lo guardava ridacchiando a voce bassa tra se e se mentre cercava di capire come facesse a dormire a petto nudo con le coperte abbassate fino alla vita sia al caldo che al freddo. Guardava il suo torace che si alzava e si abbassava in modo regolare nella penombra della notte, come la sua pelle veniva illuminata da fievoli raggi di luna. Più lo guardava e più se ne innamorava, perchè li con lui si sentiva per la prima volta nella sua vita perfettamente al sicuro. Continuava a guardarlo, quella notte, i raggi di luce che gli sfioravano le guance e si domandava come con il semplice contatto delle loro mani, lui riusciva a guarirla.. se non dagli sfregi esterni almeno da quelli interni della sua anima. Ancora si domandava come il suo cuore ogni volta partisse in quarta al suono della sua voce, se inconsapevolmente di notte si stringeva di più a lui. Lui non aveva avuto bisogno di sviluppare la consapevolezza di amarla ma a lei c'era voluto tanto tempo per accettarlo e ora sapeva che l'unica cosa che avrebbe avuto la forza di strapparlo da lei, come pelle dal suo corpo e sangue nelle vene, sarebbe stata la morte e ne sarebbero comunque morti entrambi, ma tutto aveva una ragione, come se ogni cosa fosse stata scritta già da qualcosa di più grande di loro.
Tyler si mosse appena verso di lei, e si rese conto di essersi inconsapevolmente avvicinata a lui, alla ricerca del suo calore, solo quando le loro gambe furono abbastanza vicine da intrecciarsi, e sorrise al pensiero che quella notte passata a fare l'amore, a guardarsi, a viversi, non aveva più avuto bisogno di parole. Mentre lui l'aveva abbracciata d'impulso come a sincerarsi che lei fosse reale, sfiorato ogni centimetro di pelle per controllare che lei non fosse solo un sogno.
" da quanto tempo?"
La sua voce assonnata la riscosse da quell'onda di pensieri e di ricordi che le stavano invadendo la mente uno dietro l'altro e scorse un sorriso sulle sue labbra nascere appena prima che i suoi occhi si aprissero.
" che cosa?"
Gli chiese aggrottando le sopracciglia in un modo che poi si rese conto assomigliava tremendamente a quello che faceva lui.
" da quanto tempo mi stai guardando?"
Luna non lo rispose, appoggiò la testa sul suo petto nudo lasciandosi stringere mentre lui le lasciava un bacio tra i capelli ispirando il loro profumo. Si riaddormentarono in quella posizione cullati dai loro respiri regolari e pensò che non c'era altro posto al mondo in cui avrebbe voluto essere se non al suo fianco.
Da sempre Tyler.. è da sempre che ti guardo, per sempre.

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