è un po' lungo e ci sono tanti pov's
"Non è quello che mi aspettavo che fosse"-sussurrò il veterinario aprendo il piccolo diario-"Di solito questi demoni vanno alla ricerca di date precise in cui succederanno delle cose spiacevoli.Mi spiego meglio , loro si nutrono di infelicità di conseguenza sono attratti dalle catastrofi , ma perchè cercavano questo libro che non ha numeri , ma solo lettere greche messe in fila"-continuò passando il dito su una di queste righe.
Tancredi scosse la testa e iniziò a ridere.
"Ma ci sono dei numeri, guarda qui c'è l'11'- disse indicando due lettere' iota'- poi il '9'- il suo dito si spostò sulla lettera 'my' - e infine '01'- lettere ' omicron' e ' iota'-dai ragazzi , sono numeri.Questo , ad esempio ,indica l'attentato alle torri gemelle , basilare no?"
Tutti ci girammo verso di lui a bocca aperta.
"Lo sapevo che nel gruppo l'unico senza poteri dovevo essere io, è il destino"-annunciò Stiles alzando le mani al cielo-"secondo me la sfiga mi ha colpito quando ero neonato e ora si è talmente affezionata a me che non vuole lasciarmi andare"-continuò poi appoggiando la schiena contro il muro e incrociando le braccia al petto.
"Ma che cosa sei tu adesso?"-sospirò McCall avvicinandosi al mio amico-"dimmelo o giuro che ti faccio rimpiangere di essere nato"
Misi una mano intorno al polso di Scott e iniziai a stringerlo , sempre di più.
"Prova a togliergli anche solo un capello e giuro che poi te la dovrai vedere con me"-ringhiai guardandolo dritto nei suoi occhi rossi
Tancredi alzò le spalle e disse che lui aveva da sempre visto dei numeri , anche quando lo aveva trovato per la prima volta a Milano.
"dev-"-a parlare fu il veterinario , il quale fu prontamente stoppato da Stiles.
"devi fare delle ricerche , lo sappiamo"-ridacchiò avvicinandosi al tavolo di acciaio.
Uscimmo dalla clinica.
Quella notte a Beacon Hills faceva caldo, talmente caldo e mi sentivo andare a fuoco (ditemi che l'avete capita).
Pov's Stiles
Il telefono nella mia tasca iniziò a vibrare in modo insistente , mentre io cercavo di recuperarlo senza fare danni. Troppo tardi , l'aggeggio tecnologico mi cadde in terra e il vetro si ruppe.
"Mio padre mi ammazza"-pensai raccongliendolo da terra
"Stiles , venite subito a casa mia"-la voce soave e per niente stridula , della mia fidanzata m'inebriò le orecchie non appena risposi alla chiamata
"Ciao amore ,come stai? Sisi , io bene , anche questa volta non mi hanno ucciso."-risposi con tono sarcastico alla rossa fragola
"Muovi il tuoi culo flaccido"-ribattè con tono duro attaccandomi il telefono in faccia
"Ti amo anche io tesoro"-sbuffai alzando gli occhi al cielo-"cambio di programma ragazzi-salii in macchina-si va da Lydia"-misi in moto quel rottame e sfrecciammo , per così dire, sulle strade della contea.
Appena entrammo in casa l'odore di alcol si fece spazio tra le mie narici sensibili , tanto da farmi venire un mezzo conato di vomito.Incredibile come la madre di Lydia bevesse così tanto da far puzzare l'intera casa .
"Lydia , dove sei?"-chiesi avvicinandomi alle scale che portavano al piano superiore
"In camera , muovetevi!"-strillò e , credetemi quando vi dico che il suonò soave della sua voce rimbombò tra le pareti di casa
Entrammo in camera sua e per poco non svenni.
"Tabithia"-dissi arricciando il naso e corrugando le sopracciglia
La ragazza mora abbozzò un sorriso per poi continuare a giocare con le sue dita , le quali sembravano molto più interessanti di quello che stava per succedere.
"Tu eri morta"-disse Scott indicando la ragazza seduta sul letto-"come fai ad essere viva?"-continuò
"Non sono mai morta"-rispose alzando lo sguardo dalle sue mani ,puntando i suoi occhi in quelli dell'Alpha
La ragazza mora ci spiegò tutto e in quel momento dentro di me si accese una fiamma di odio nei confronti di quelle persone , le quali avevano agito in modo così malato da recare male a una famiglia già distrutta dall'egoismo.
La storia di Lydia e sua sorella non era tutta rosea e questo lo sapevamo tutti , purtroppo.Un padre assente e una madre alcolizzata , un nucleo famigliare che , probabilmente,nessuno vorrebbe.Aveva ferite su tutto il corpo, ma sopratutto sul cuore , rattoppato troppe volte.
Scossi la testa e smisi di pensare per un attimo . Fu un barlume di secondo, i miei pensieri erano più forti di tutte le voci all'interno della stanza.Le orecchie mi fischiavano e l'unica cosa che riuscivo a sentire era la voce di mia madre , morta da tempo.
Portai le mani sopra i padiglioni auricolari e iniziai ad urlare , non riuscivo a controllare il mio corpo.Iniziai a contorcemi su me stesso , mentre sentivo gli occhi di tutti bruciare sulla mia pelle. Improvvisamente dal mio occhio sinistro saltò fuori la testa di un serpente.
"Stiles,tu che ne pensi?"-mi chiese Scott facendomi ritornare nel mondo normale.
Scossi , per la seconda volta,la testa dicendo di non aver ascoltato il discorso.
I miei pensieri e i miei attacchi di panico stavano scalando la vetta per tornare in cima , solo io sarei riuscito ad impedirglielo.
Pov's Emanuele (odio i diminutivi e trovo che il suo nome sia bellissimo)
Non riuscivo a proferire parola davanti a quella ragazza esile.Mi ricordava lei in ogni minima cosa.
Eravamo scesi in cucina per prendere una tazza di caffè tutti insieme e , mio dio , Tabithia è uguale a Lei.Aveva messo 2 cucchiaini di zucchero dentro il caffè , le sue labbra rosacee si appoggiavano delicatamente alla tazza nera , mentre le sue mani s'intrecciavano intorno al caldo di essa , come se cercasse conforto in qualcosa o per qualcosa. I suoi occhi guardavano fissi davanti a lei ,stava scappando dai suoi pensieri disordinati , forse non sapeva che io potevo ascoltarla.
Mi piaceva sentire quello che le passava per la mente , ascoltare anche le minime parole , lettere o frasi . Ognuna di essere aveva un senso compiuto , nessuna era lasciata a metà.Non le piacevano le cose incomplete , lo si notava da come riorganizzava i suoi pensieri , le sue parole.
Non sapevo niente di lei , eppure era come se la conoscessi da anni.Una specie di colpo di fulmine e tante emozioni,non tutte positive.
A interrompere la mia riflessione fu Layla , la quale non appena vide l'amica le saltò in braccio , dicendole che d'ora in poi ci sarebbe stata lei al suo fianco.
A quelle parole sorrisi , il modo in cui si guardavano e si stringevano in quell'abbraccio faceva capire tanto di loro.Due amiche , cresciute in una situazione familiare complessa . Una senza madre , l'altra senza amore.
La prima era in grado di colmare tutto l'affetto mancante dell'amica , mentre la seconda riusciva a rafforzare il carattere di Layla , ragazza fragile dentro , ma forte fuori.Entrambe avevano una corazza , ma nessuno delle due lo ammetteva.
Sentivo i loro pensieri sempre più forti , sempre più legati e qui capii cosa univa davvero quelle due : il passato.
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A new life \\ Lele Giaccari
FanfictionNon pensavo che avrei potuto cominciare a vivere anche dopo di lei.