Capitolo Tredici - Daniel.

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Baciare nuovamente Amanda mi ha fatto ricordare perché avevo perso la testa per lei.

Pazzesco che credesse che Meredith fosse mia figlia. Scuoto la testa sorridendo. Fortunatamente abbiamo chiarito tutto. Certo ancora c'è qualche cosa che non mi sta dicendo. Tipo il problema che ha avuto quando è rimasta chiusa nella cabina armadio nella casa al lago sicuramente non era solo claustrofobia, ma avrei aspettato.

Sto leggendo una sua email su alcuni cambiamenti che vorrebbe apportare ma trovo qualche errore così mi viene un'idea.

Le scrivo un messaggio.

Ciao Amanda, sto guardando l'email che mi hai inviato, dovremmo discutere di alcune cose che non si possono fare. Potresti venire per mio ufficio stasera verso le 18?

A quell'orario l'ufficio è quasi vuoto e quindi posso stare tranquillo con lei.

La sua risposta arriva poco dopo.

D'accordo a più tardi allora.

Perfetto.
In quel momento esatto mi arriva un messaggio.
Che ci avrà ripensato?

Ti ricordi che tra poco Meredith viene da te no?

Mia sorella.
Cavolo l'avevo dimenticato.

Certo che si. A tra poco.

Se non mi faccio trovare a casa mia sorella come minimo mi uccide. Chiudo tutto e mando un messaggio ad Amanda dicendo del piccolo cambiamento di programma.

"Piccolo cambio di programma, alle sette e trenta a casa mia."

Mi risponde poco dopo.

Se hai avuto un imprevisto possiamo anche rimandare.

Non se ne parlava proprio.

L'imprevisto si chiama Meredith, e no!
Sii puntuale.

Ero già in macchina diretto verso casa. Sarei arrivato in tempo.
O almeno lo speravo. Il traffico londinese sembrava essere dalla mia parte per adesso.

Senza intoppi riesco ad essere a casa esattamente dieci minuti prima che il mio campanello suoni.

<< Z-zioooo. >> mi salta addosso mi nipote mentre mia sorella entra ed inizia ad elencarmi le cose da fare e non.
Sono di più quelle che non si possono fare, che palle!

Quando ha finito saluta la figlia e poi me prima di sparire.
Finalmente soli.

<< Meredith che cosa ti va di fare? >> le chiedo sedendomi a terra con lei.

Non è qui nemmeno da venti minuti ed il mio salotto si è trasformato in un parco giochi. 

Quando suona il campanello Meredith salta in piedi! << Vaa-o io! >> Corre verso la porta che spalanca.

Devo chiuderla a chiave era tra le tante cose che mi aveva elencato mia sorella.
Fortunatamente dietro c'è Amanda che sta guardando Meredith allegra.

<< Ciiiao. Io sono Me-edith. >> Mia nipote non si vergogna di niente.

<< Ciao Meredith, come sei bella! >> le dice lei guardandola.

Meredith fa un giro su se stessa e la sua gonna inizia a girare con lei.
Poi scoppia a ridere e fa finta che le giri la testa. Anche io e Amanda ridiamo insieme a lei.

<< Ciao. >> Mi saluta divertita.

<< Ciao. >> Ricambio io spostandomi per farla entrare.

E poi sei arrivato Tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora