Capitolo Diciassette - Daniel

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Durante tutta la serata sento Amanda come se fosse assente.
Solo mentre ballavamo l'ho sentita un po' vicino a me. C'è stato un contatto che per qualche secondo l'ha portata a fissarmi con gli occhi di fuoco, ma poi incredibilmente quell'attimo è finito.

Mi tornano in mente le parole di Matt durante la sua ultima chiamata.
"Il fatto che avete fatto sesso non significa niente."
E lo so, davvero. Solo che mi illudo.

Sua nonna ha continuato a farmi domande, è simpatica e ci troviamo bene a parlare. Così quando non vedo più Amanda vado dritto al nostro tavolo pensando che sia lì.

Invece non c'è.

<< Signora ha visto Amanda? >> Le chiedo sedendomi vicino a lei.

Mi guarda, incerta se dirmi qualcosa o meno, poi prende la mia mano << Sei un ragazzo d'oro, caro mio. >> Non capisco il senso delle sue parole. Io voglio sapere dov'è Amanda.
Ormai la festa sta giungendo al termine e qualche invitato è già andato via.
Mi guardo intorno, ma niente non la vedo.
Forse notando la mia disperazione l'anziana sospira << è in spiaggia, mi ha detto che voleva stare da sola. >>

Annuisco. Ringraziandola in silenzio.
Non le permetterò di allontanarsi ancora di più da me.

Scendo sulla spiaggia e camminare con queste scarpe da cerimonia non è certamente facile. Guardo a destra e sinistra ma non vedo nessuno. Sicuramente si sarà allontanata, ma da che lato?
Mi passo una mano tra i capelli per la disperazione.

Corro verso sinistra, è il lato più buio se volessi stare da solo andrei in quella direzione.

<< Amanda? >> Chiamo senza ricevere risposta.
Continuo a camminare fin quando in lontananza non scorgo una figura.
È lei, lo so per certo.

Mi avvicino calmo << Amanda>>
La scuoto leggermente, è seduta con le ginocchia al petto, il viso sprofondato tra le gambe e dal movimento della sua schiena capisco che sta piangendo.

Mi ci siedo vicino, restando in silenzio.

<< Che ci f-fai qui? >> Chiede tra un singhiozzo e l'altro.

<<Non ti ho vista più e mi sono preoccupato. >>

<< Non devi preoccuparti per me, me la so cavare da sola. >> Dice sprezzante << l'ho sempre fatto. >>

Non capisco di cosa accidenti stia parlando e questo mi fa imbestialire perché non posso nemmeno aiutarla come vorrei.

Sospiro. << Lo sai che se hai voglia di parlarne con me io sono qui, ti ascolto. >>

Fa un verso << certo, come no. >> Dice così piano che fatico a sentirlo, ma invece lo sento. E mi ferisce sapere che non mi crede, non si fida di me.

<< Che ne dici se torniamo in hotel? >>

Inutile cercare di farla parlare, non lo farà mai, ma è stravolta ed ha bisogno di un letto.

Mi stupisce annuendo e alzandosi da terra. Si rende presentabile asciugandosi il viso e quando torniamo al gazebo scopriamo che anche gli sposi sono già andati via.

<< Amanda! Tua madre ti cercava. >> Dice arrabbiata la cugina.

<< Colpa mia >> le rispondo << stavamo facendo una passeggiata e abbiamo prolungato troppo. >>

I suoi occhi da pieni di rabbia passano ad una dolcezza incredibile << Oh Daniel, vabbè allora..>>

Amanda si precipita a salutare sua nonna che la rassicura un po'. Dopo averla salutata anche io mi sussurra << Ragazzo prenditi cura di lei, ne ha bisogno. >>

Annuisco. Vorrei aggiungere che io ci sto provando è la nipote ad aver alzato un muro intorno a sé difficile da rompere.

Quando siamo in hotel Amanda si butta sul letto completamente vestita e truccata. E quando torno dal bagno sta già dormendo profondamente.

Le sfilo il vestito che sono sicuro le darà un fastidio enorme e non so come riesco ad infilarle la maglietta e quei pantaloncini da jogging ridicoli. Poi mi metto di fianco a lei.

Non riuscendo a dormire scrivo un messaggio all'unica persona che forse può darmi una mano, mia sorella.

Sei sveglia?

So che nonostante l'orario è sveglia visto che Madison ha orari tutti suoi.

Ovvio fratellone, lo sai.
Che succede?

Ovviamente sa che ho bisogno di qualcosa.

Ho un problema.

Di cuore?

Sei una sentiva o cosa?

Sono tua sorella, dai dimmi.

Sì tratta di Amanda. Delle volte è come se fossi lontano MilleMiglia da lei, altre volte invece la conosco come le mie tasche. So che lei tiene qualcosa nascosto ma non vuole dirmelo, ed io non voglio chiederglielo.

Siamo donne, siamo così. Non sai cosa ha passato. Sii paziente e cerca di parlare con lei.

Sbuffo non mi ha detto nulla di nuovo.

Grazie, non sei stata d'aiuto. :P

Lo sai che ti voglio bene e stai tranquillo, risolverai tutto. Ne sono sicura.

Beh lei non conosce Amanda. E la sua testa alquanto dura.

Passo un altro po' di tempo sveglio a contemplarla, chissà quando ci ritroveremo di nuovo così. Certo di imprimermi il suo bel viso nella memoria perché non ho proprio un bel presentimento.

E poi sei arrivato Tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora