Capitolo 13

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Erano passati due giorni dalla cena a casa di papà. La mia serata l'avrei trascorsa a casa da sola dopo e dopo cena non avevo voglia di uscire così mi misi sul divano alla ricerca di un film decente quando sentii bussare.

Mi alzai e mi diressi ad aprire e con grande sorpresa trovai Jay

"Ma che ci fai qui?" Chiesi

"Sapevo che eri sola e avevo voglia di una birra in compagnia" disse il ragazzo muovendo una cassa di birre

Sorrisi, lo feci entrare e chiusi la porta

"Allora questa sarebbe stata la tua serata" disse Jay riferendosi alla pagina di Netflix aperta sullo schermo della TV

"Già non avevo tantissima voglia di uscire"

Stappai due bottiglie e ci accomodammo sul divano.

"Allora come mai questa sorpresa?"

"Beh se Maometto non va alla montagna allora è la montagna che va da Maometto" disse sarcastico Jay

"Grazie delle birre, allora non c'era nessuna ragazza abbastanza carina al Molly  con cui provarci" dissi sarcastica

"In realtà una ragazza carina c'è"

"Ah si e chi è sentiamo"

"È qui davanti a me proprio adesso" rispose Jay

Non so bene perché ma mi imbarazzai, abbassai lo sguardo e sorrisi, il ragazzo si avvicinò a me e mi accarezzò una guancia facendomi spostare lo sguardo dalla bottiglia al suo volto

"Sai ancora mi domando perché no, lo so che ti piaccio eppure ti freni"

"Jay ti ho già spiegato il perché"

"Non facciamo del male a nessuno sai"

Scossi la testa e non risposi, è vero Jay mi interessava ma non avevo intenzione di andare contro mio padre e rischiare di essere cacciata dall'intelligence.

Notando mio lui silenzio Jay sorrise e rispose

"Va bene ho capito godiamoci la serata"

Continuammo a chi accertare e scherzare fino a quando il campanello non ci interruppe.

"Aspetti qualcuno?" Mi chiese Jay

"No che io sappia"

Mi alzai dal divano e la mano di Jay che fino a quell'istante era appoggiata sul mio ginocchio ricadde sul divano.

Mi avvicinai alla porta e dallo spioncino vidi mio fratello.

"Ei Justin" dissi aprendo

"C'è Erin?" Chiese Senza fare un passo e restando sulla soglia della porta

"No perché"

"Ho bisogno del tuo aiuto, puoi venire con me?" disse

"Okay ehm dammi il tempo di cambiarmi"

"Ti aspetto in macchina muoviti" disse lui poco prima che richiudessi la porta.

Tornai verso Jay che aveva sentito tutta la conversazione e che nel frattempo si era spostato a sedere sul bracciolo del divano

"Devi andare"

"Già mi dispiace, grazie per essere passato" dissi avvicinandomi ancora di più

"Mi sa che aspetto qualche minuto prima di andare"

"Meglio" dissi sarcastica.

Uscii di casa e raggiunsi mio fratello che mi stava aspettando impaziente.

"Allora di cosa si tratta?" Chiesi ma lui non rispose, mise in moto la macchina e parti.

Non solo colleghi                                                   CHICAGO PD❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora