Capitolo 24

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Tornai a casa e mi feci una doccia veloce prima di raggiungere mio padre per cena, sapevo di cosa voleva parlare ma non avevo le forze per affrontare una lotta contro di lui.

"Allora di cosa volevi parlare? Chiesi anche se già sapevo la sua risposta

"C'è un posto all'unita anti-droga"
"Dovresti cogliere l'occasione, cambiare unità potrebbe farti bene"

"Perché sto bene all'intelligence"

"Allora devi stare alle regole e mettere distanza tra te e Halstead"

"Cosa c'entra jay"

"Beatrice nella mia unità si fa come dico io e non voglio relazioni"

"Ma cosa te ne frega se due persone stanno insieme o meno, non l'ho mai capita questa regole e soprattutto che cosa ne sai te, tra me e Jay non c'è niente"

"Smetti di dire cazzate si vede che ci sei andata a letto"

"Papa smetti subito, non hai il diritto di dirmi con chi posso o non posso uscire"

"Invece si se lavorate entrambi nella mia unità"

"Non me ne vado ne smetterò di vivere solo perché vuoi avere tutto sotto controllo, tra me e Jay c'è solo una conoscenza e non devi certamente dare spiegazioni a te"

"O tra voi finisce o uno dei due lascia l'Unità e non mi serve il tuo consenso per farvi trasferire ricordati che sei all'intelligence grazie a me"

"Non ti azzardare a dirlo, mi sono fatta il culo per essere la detective che sono oggi e proprio perché di cognome faccio Voight ho dovuto lavorare il doppio" dissi alzandomi
Presi le mie cose e tornai a casa.
La notte non riuscii a dormire bene, le parole di mio padre mi risuonavano in testa e non riuscivo a non pensarci.
Arrivai a lavoro con un leggero ritardo e subito mi fiondai a prendere un caffè

"Ei ci sei mancata ieri sera al Molly" disse jay

"Hank sa tutto e non l'ha presa bene"

"Ah"

"Già, ora scusa ma ho del lavoro da finire" dissi uscendo, non avevo le forze di affrontare anche Jay

"Abbiamo un nuovo caso, Antony Messina è stato ucciso stanotte" disse mio padre attuando una foto sulla lavagna

"Non è il figlio del tuo caro amico Tony" dissi

Hank mi fulmino con lo sguardo e aggiunse "si Antony è figlio di un caro amico ti crea qualche problema"

"Credevo ci fossero delle regole in questa unità e una di queste è che non ci possiamo occupare di casi personali" dissi, tutti si voltarono verso di me

"Antony è stato trovato questa mattina nel giardino di casa sua con 5 colpi di pistola nel petto iniziate a lavorare"
"Tu vieni nel mio ufficio" disse guardandomi con occhi colmi di rabbia e sfida.

Mi alzai e mentre seguivo Hank sentivo gli occhi di tutti puntati a dosso, chiusi la porta alle mie spalle e rimasi li in piedi difronte alla scrivania in legno scuro.

"Se hai qualche problema con me vieni e ne parliamo in privato, NON MI CONTRADDIRE MAI PIÙ DAVANTI A TUTTI" urlò

"Ho solo puntualizzato una tua regola"

"Se non ti piace come gestisco la mia unità quella è la porta"

"Sappiamo tutti perché sei a capo di questa unità e lo sai benissimo anche te che mi merito di lavorare qui cento volte più di te" dissi
"Adesso caro SERGENTE se non hai altro da dire ho un caso a cui lavorare"

"Beatrice ti avverto non mi piace ripetere le cose due volte, contesta un altra volta il mio lavoro e sei fuori" disse Hank

Uscì dal suo ufficio e tornai alla mia scrivania, stavo rischiando il mio lavoro solo per le sue ideologie antiquate.

Non solo colleghi                                                   CHICAGO PD❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora